Il sorteggio dei Mondiali Di Calcio 2026 fissato a Washington il 5 dicembre al Kennedy Center
Il sorteggio ufficiale per la fase a gironi dei Mondiali di calcio 2026 si svolgerà il 5 dicembre al Kennedy Center di Washington, un evento di rilievo che anticipa il torneo più vasto nella storia del calcio mondiale. L’annuncio è stato dato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, con il presidente della FIFA Gianni Infantino al suo fianco. Questo appuntamento segna un momento cruciale per i tre paesi ospitanti: Stati Uniti, Canada e Messico.
Washington ospiterà il sorteggio ma non le partite
L’evento del sorteggio prenderà luogo al Kennedy Center di Washington, capitale degli Stati Uniti, ma sorprendentemente la città non sarà una delle grazie alle quali si giocheranno le partite del torneo. Questa scelta conferma come il sorteggio rappresenti un momento separato dalle sedi delle gare, che saranno invece dislocate in varie città selezionate in America del Nord. Il Kennedy Center, sede simbolica di cultura e spettacolo, offrirà un’enfasi formale e istituzionale all’estrazione dei gironi.
Il sorteggio è un passo essenziale per costruire il calendario e definire gli avversari che si affronteranno nella fase iniziale del torneo, atteso con grande interesse dato l’allargamento a 48 squadre, un formato inedito rispetto alle edizioni precedenti. Il 5 dicembre diventa così una data da segnare per tutte le nazioni partecipanti e gli appassionati di calcio in vista della competizione.
Trump definisce i Mondiali “come un grande Super Bowl”
Durante l’annuncio ufficiale dalla Casa Bianca, Donald Trump ha espresso un forte entusiasmo descrivendo il Mondiale 2026 come “un grande Super Bowl”. Questa affermazione sottolinea come l’evento sarà vissuto negli Stati Uniti non solo come una competizione sportiva, ma come una manifestazione che coinvolgerà milioni di spettatori e appassionati, con un’organizzazione e una logistica di portata enorme.
Trump ha messo in evidenza la complessità e la scala del torneo, definendolo “l’evento più grande e complesso nella storia dello sport”. Queste parole evidenziano l’impegno degli Stati Uniti nel garantire una macchina organizzativa pronta ad accogliere la manifestazione e a gestire un flusso intenso di tifosi e media provenienti da tutto il mondo.
L’impatto economico del Mondiale per gli Stati Uniti
Lo stesso Trump ha stimato che l’effetto economico sui soli Stati Uniti sarà di circa 30 miliardi di dollari. Questo dato indica l’impatto rilevante che la manifestazione potrà avere sul settore turistico, sui servizi, sugli investimenti infrastrutturali e sul commercio locale durante il periodo del torneo. I ricavi derivanti da biglietti, merchandising, diritti televisivi e attività collegate contribuiranno a questa cifra consistente.
La presenza congiunta dei tre paesi organizzatori – Stati Uniti, Canada e Messico – darà un respiro internazionale all’evento, ma si punta a far sì che l’Occidente nordamericano benefici in modo significativo dall’indotto generato. Washington, pur non ospitando gare, diventa simbolo di questa opportunità grazie all’organizzazione del sorteggio, momento fondamentale nella pianificazione della competizione.
Fifa e Gianni Infantino al centro dell’organizzazione
Accanto a Trump c’era Gianni Infantino, presidente della FIFA, la federazione che coordina il calcio mondiale. La sua presenza ha confermato l’importanza strategica del sorteggio e il ruolo cruciale che la FIFA assume nella gestione di un evento così complesso. Infantino ha seguito da vicino le trattative e le decisioni per l’allargamento a 48 squadre e per la co-organizzazione internazionale del torneo.
Il presidente FIFA ha sottolineato l’impatto globale del Mondiale, che oltre a innovare nel formato, rappresenta una sfida organizzativa e sportiva. Parallelamente, la FIFA sta lavorando su progetti futuri come il Mondiale per Club ampliato, che influenzerà il calendario del calcio internazionale dopo il 2029, segnalando una fase di cambiamenti importanti nel mondo calcistico.
Il Mondiale 2026 si prepara così ad assumere una dimensione storica, con Washington al centro di un evento simbolico che porterà un’attenzione globale sugli sviluppi del calcio e sulle capacità degli Stati Uniti e degli altri organizzatori di ospitare la manifestazione più grande del pianeta.
