Museo Della Scuola Romana riapre con una mostra su Roma tra le due guerre: oltre 150 opere in mostra

di Roberta Ludovico

Riapre il Museo della Scuola Romana con una mostra dedicata a Roma tra le due guerre. - Ilvaporetto.com

Il 16 settembre 2025 il Museo della Scuola Romana ha riaperto al Casino Nobile di Villa Torlonia, presentando la mostra “Sguardi sulla città”. Il focus? Roma negli anni tra le due guerre mondiali. Circa 150 opere – dipinti, sculture, disegni e stampe – raccontano le trasformazioni urbane e le atmosfere di quegli anni. Un’occasione per vedere come artisti e città si siano influenzati a vicenda, creando un legame profondo e personale.

Museo Riallestito, nuova mostra al Casino Nobile

Il Museo della Scuola Romana ha trovato nuova vita nelle sale dell’ultimo piano del Casino Nobile, nel cuore di Roma. Il riallestimento, curato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha introdotto opere fresche e una disposizione che segue temi e movimenti artistici legati a quel periodo storico. L’idea è raccontare Roma come una città in pieno cambiamento, vista attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta da protagonista.

La nuova organizzazione consente di seguire l’evoluzione degli artisti della Scuola Romana, con uno sguardo anche al Realismo magico, al Ritorno all’ordine e al Tonalismo. Così, la mostra offre una lettura più ricca e sfaccettata dell’arte romana, mettendo in luce il legame tra creatività e contesto urbano e sociale.

Artisti e movimenti: un mosaico di sguardi su Roma

Tra le opere esposte spiccano nomi come Antonietta Raphaël, Mario Mafai, Scipione, Mirko Basaldella, Leoncillo, Renzo Vespignani, Ferruccio Ferrazzi, Fausto Pirandello e Toti Scialoja. Il percorso si apre con i protagonisti della Scuola Romana, ma abbraccia anche artisti legati al Realismo magico e al Ritorno all’ordine.

Tra questi, Antonio Donghi, Riccardo Francalancia, Francesco Trombadori e Carlo Socrate. A rappresentare il Tonalismo ci sono Roberto Melli ed Emanuele Cavalli. Gli artisti raccontano Roma attraverso scorci di vita quotidiana: angoli di strada, cantieri, spazi poco noti, ma anche ambienti più intimi. La varietà di stili riflette il modo unico in cui ciascuno ha vissuto e interpretato la città tra il 1918 e il 1945.

Alcune opere si concentrano sulle trasformazioni fisiche della capitale, altre sulle atmosfere, altre ancora su un’esperienza più personale e soggettiva. Il risultato è un ritratto sfaccettato, che mostra non solo il volto materiale di Roma, ma anche le tante sfumature dell’esperienza cittadina di quegli anni.

La Collezione Zavattini: Roma vista dopo la guerra

Un capitolo importante della mostra è la “Collezione Roma”, 54 piccoli dipinti concessi da BNL BNP Paribas, nati dall’idea di Cesare Zavattini subito dopo la Seconda guerra mondiale. Realizzati tra il 1946 e il 1948 per il produttore cinematografico Ferruccio Caramelli, questi lavori mostrano scorci della capitale nel momento della ricostruzione.

Tra gli artisti coinvolti ci sono Afro, Mafai, Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio e altri protagonisti dell’arte romana del dopoguerra. I dipinti raccontano la città in modo semplice e diretto, cogliendo luci, momenti e dettagli con stili diversi.

Un tocco in più arriva dai piccoli testi e dalle dediche scritte sul retro delle tele, che mostrano un affetto autentico per Roma. È un lato più intimo, spesso nascosto nelle rappresentazioni ufficiali, che fa capire quanto la città fosse vissuta e amata.

Museo attivo e aperto: un ruolo centrale a Villa Torlonia

Il Museo della Scuola Romana nasce dall’Archivio Scuola Romana e dall’impegno di figure come Netta Vespignani, Miriam Mafai, Enzo Siciliano e Claudia Terenzi. Nel 2026 festeggerà vent’anni. Non ha una collezione permanente fissa, ma lavora spesso con opere concesse dagli eredi degli artisti, che portano sempre nuovi pezzi da mostrare.

Con oltre 200.000 visitatori all’anno, Villa Torlonia – che comprende il Casino Nobile, il Casino dei Principi, la Casina delle Civette e la Serra Moresca – è uno dei luoghi culturali più frequentati di Roma. Il museo si presenta come uno spazio vivace, dove si alternano mostre e attività didattiche, capaci di raccontare la città in modo accessibile e coinvolgente.

Tra le attrazioni riaperte c’è anche il bunker, dotato di tecnologie multimediali come QR code e video, pensato per essere accessibile anche a persone con disabilità. L’obiettivo è ampliare il pubblico, coinvolgendo turisti stranieri e varie fasce di visitatori. Il museo punta a valorizzare la memoria artistica legata a Roma, raccontando le tante storie che compongono la complessità della città.


Il Museo della Scuola Romana resta un punto di riferimento per capire un periodo fondamentale nella storia artistica e urbana di Roma, dove arte e città continuano a dialogare in modo vivo e attuale.