A Lucca spunta un affresco mai visto del Maestro del tondo Lathrop nella chiesa di Migliano

di Chiara Moretti

Affresco inedito del Maestro del tondo Lathrop scoperto a Migliano, Lucca. - Ilvaporetto.com

Un recente restauro nella chiesa di San Martino a Migliano ha riportato alla luce un affresco rinascimentale finora nascosto. L’opera è stata attribuita al Maestro del tondo Lathrop, ovvero Michelangelo di Pietro Membrini. Questa scoperta aggiunge un tassello importante alla storia artistica della Lucchesia e al suo legame con il Rinascimento toscano.

Un affresco nascosto torna a farsi vedere dietro l’altare di Migliano

Il dipinto, che rappresenta la Madonna del Soccorso, era rimasto coperto per decenni da un altare in stucco e da una tela sopra. La chiesa di San Martino, a Migliano vicino a Camaiore, custodiva questo affresco in condizioni di degrado, conosciuto quasi solo dai fedeli del luogo. Gli esperti invece non ne erano a conoscenza fino a poco tempo fa.

La scena mostra la Madonna che solleva un bastone per scacciare un demone, mentre il Bambino si nasconde sotto il suo manto. Un’immagine carica di significato, legata alla funzione originaria della cappella, che era dedicata alle veglie funebri e all’accoglienza delle anime nell’area sepolcrale.

L’affresco si trova in una nicchia architravata decorata con grottesche raffinate. Il restauro ha tolto ridipinture che nascondevano i dettagli originali, restituendo una visione più nitida dell’opera. Le decorazioni richiamano lo stile romano, segno di un probabile soggiorno dell’artista nella capitale dopo il 1480.

Chi era il Maestro del tondo Lathrop e il suo ruolo nel Rinascimento Lucchese

L’affresco è attribuito a Michelangelo di Pietro Membrini , inizialmente conosciuto come Maestro del tondo Lathrop. Il nome era stato coniato da Bernard Berenson nel 1906 per indicare un artista di grande talento la cui identità è stata chiarita solo negli anni ’80.

Membrini è una figura importante nella Toscana nord-occidentale. Era legato al circolo di Matteo Civitali, celebre scultore e architetto lucchese, e lavorava a stretto contatto con artisti fiorentini suoi contemporanei. La sua produzione è presente non solo in Italia, ma anche a Barcellona e in musei negli Stati Uniti, a dimostrazione della qualità e diffusione del suo lavoro.

La sua presenza a Migliano è confermata da documenti d’archivio che rivelano un legame familiare con il parroco locale, suo fratello sacerdote. Michelangelo di Pietro trascorse gli ultimi anni nella canonica di Migliano, dove si pensa sia morto, rafforzando così il suo legame con la comunità e la chiesa.

Il significato della Madonna Del Soccorso nell’ambiente funebre

L’affresco si trova sul muro di fondo di una cappella dedicata alle veglie e ai funerali. La scelta della Madonna del Soccorso non è casuale: la Vergine qui rappresenta la protezione dell’anima del defunto e il suo aiuto nei momenti legati alla morte.

Nell’immagine la Vergine blocca un demone con un bastone, mentre il Bambino si ripara sotto il suo manto. Pur inserita in una tradizione iconografica nota, questa versione si distingue per i dettagli curati e l’uso sapiente di simboli legati alla protezione spirituale.

Le grottesche che incorniciano l’affresco sono un tratto tipico dello stile di Membrini, legate alle esperienze artistiche maturate a Roma, dove l’artista probabilmente visitò il criptoportico della Domus Aurea con le sue decorazioni antiche.

Il restauro che restituisce un pezzo di storia lucchese

Il restauro è stato realizzato da Sandro Baroni e Deborah Bindani, sotto la guida della Soprintendenza di Lucca con il funzionario storico dell’arte Valentino Anselmi. L’intervento ha rimosso le sovrapposizioni e le ridipinture che avevano reso invisibile l’affresco.

L’iniziativa è partita dalla comunità locale, promossa dal parroco di San Martino, Alessandro Gianni, e sostenuta da associazioni come il Lions Club Lucca-Le Mura e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il restauro si inserisce in un più ampio impegno per tutelare il patrimonio artistico della Lucchesia, ricca di tesori spesso poco conosciuti.

L’affresco restaurato sarà mostrato al pubblico il 31 agosto 2025, un momento importante per studiosi e cittadini per riscoprire un’opera di grande valore storico e artistico, capace di raccontare aspetti meno noti del Rinascimento toscano e della devozione popolare dell’epoca.


Questa scoperta riaccende l’interesse per Michelangelo di Pietro Membrini e dimostra che, anche nelle chiese meno note della regione, possono ancora emergere opere importanti. Studiare e conservare questi patrimoni è fondamentale per mantenere viva la memoria culturale che unisce passato e presente.