Frode sulle carni ovine importate dalla Romania e Ungheria, macellate e vendute come italiane nel Frusinate

di Roberta Ludovico

Frode sulle carni ovine: prodotti esteri spacciati per italiani nel Frusinate. - Ilvaporetto.com

Il commercio di carni ovine in Italia finisce sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine per una frode che coinvolge diversi passaggi della filiera. Dai paesi dell’est Europa, ovini importati venivano macellati nel Frusinate e spacciati sul mercato come prodotti di origine italiana, in alcuni casi addirittura con indicazioni geografiche protette false. Sono emersi gravi problemi nei controlli sanitari, che hanno facilitato l’entrata di prodotti non conformi alla normativa. Le autorità italiane hanno avviato indagini serrate e sequestri importanti per frenare questi episodi e tutelare la sicurezza dei consumatori.

Importazione e macellazione clandestina di ovini dall’est Europa

Nel cuore del Frusinate, operava un sistema che importava centinaia di capi ovini dalla Romania e dall’Ungheria. Il carico, una volta arrivato, veniva indirizzato a un mattatoio gestito da una società locale. Qui gli animali venivano macellati e le carni venivano etichettate come se provenissero da allevamenti italiani. In alcuni casi, infatti, le confezioni riportavano addirittura la sigla Igp, cioè Indicazione Geografica Protetta, riconoscimento che garantisce una precisa origine e qualità del prodotto. Con quell’escamotage, le carni straniere assumevano un valore commerciale superiore e venivano messe in vendita come veri abbacchi italiani.

La frode ha causato un importante danno economico ai produttori nazionali e ha alterato la concorrenza nel mercato. Il commercio illecito di carni fatte passare per italiane mina la fiducia dei consumatori, che affidano alle etichette informazioni fondamentali per le proprie scelte alimentari. Gli inquirenti hanno puntato subito su questa modalità, analizzando flussi e documenti relativi alla provenienza degli ovini e al loro percorso fino alla vendita.

Ruolo dei carabinieri e azioni investigative precise

Questa operazione è stata condotta dai Carabinieri del Reparto Operativo per la Tutela Agroalimentare di Roma, reparto specializzato nelle verifiche contro le frodi alimentari. La sezione Sicurezza Agroalimentare ha ricostruito il meccanismo illecito e messo sotto sequestro circa 2.000 kg di carne, bloccando quindi la diffusione di prodotti contraffatti. I Carabinieri hanno identificato cinque persone direttamente coinvolte e segnalate alla Procura di Frosinone con avvisi di conclusione delle indagini preliminari per i reati di frode in commercio e falsità in atti relativi al commercio di sostanze pericolose.

Questa operazione si inquadra in una più ampia strategia delle forze dell’ordine italiane, che nel 2025 hanno rafforzato i controlli nel campo agroalimentare. Negli ultimi mesi si sono susseguiti sequestri di grandi quantità di alimenti contraffatti, tra cui, per esempio, 22 tonnellate di miele non conforme. Questi interventi cercano di salvaguardare la filiera agroalimentare e la sicurezza dei cittadini.

Carenze nei controlli sanitari e responsabilità veterinarie

Le indagini hanno rivelato anche gravi omissioni nelle verifiche sanitarie che alcuni veterinari avrebbero dovuto effettuare. In particolare, durante la macellazione delle carcasse, gli accertamenti sanitari previsti non venivano eseguiti in modo corretto o nei tempi stabiliti dalla normativa. Questa carenza ha facilitato l’introduzione e la messa in commercio di carni potenzialmente pericolose. La mancanza di controlli sanitari adeguati rappresenta un rischio per la salute pubblica. I consumatori infatti potrebbero trovarsi di fronte a prodotti non conformi alle norme igienico-sanitarie, con conseguenze anche gravi.

Le autorità sanitarie italiane hanno quindi ribadito l’importanza di rafforzare la vigilanza negli ambiti di macellazione e lavorazione delle carni. L’attenzione si concentra anche sulle responsabilità di chi deve garantire quegli stessi controlli, in modo che nessuna irregolarità venga sottovalutata. Proprio questo sistema di sorveglianza è fondamentale per scongiurare frodi ma anche per assicurare la qualità dei prodotti alimentari immessi sul mercato.

Le indagini nel Frusinate hanno evidenziato come i controlli superficiali o mancati possano favorire eventi illeciti anche gravi. Questo caso conferma la necessità di una stretta collaborazione tra forze dell’ordine, organi sanitari e autorità giudiziarie per tutelare la qualità delle carni e la sicurezza alimentare in tutta Italia.