Donne e terre estreme: a Rovereto una mostra che racconta forza e vita di tutti i giorni
La Biblioteca Civica Tartarotti di Rovereto ospita una mostra dedicata alle “Donne di terre estreme”. Dal 15 settembre al 5 ottobre, immagini intense e racconti dettagliati ci portano in luoghi remoti come la steppa della Mongolia, l’isola di Socotra e il deserto della Dancalia. Sono storie di donne che affrontano ambienti duri con coraggio e ingegno, offrendo uno sguardo profondo su una realtà spesso nascosta.
Donne che vivono ai confini del mondo
Le foto e i testi esposti raccontano vite in posti molto diversi tra loro, ma uniti da una cosa: donne che ogni giorno combattono contro condizioni difficili. Nella steppa mongola, con il suo clima rigido e il vento gelido, queste donne fanno i conti con la scarsità di risorse. Sull’isola di Socotra, un luogo unico per biodiversità, serve tanta creatività per tirare avanti. Nel deserto della Dancalia, invece, la lotta è contro il caldo opprimente e la mancanza d’acqua.
Questi territori isolati non sono facili da vivere, ma le donne fotografate da Caterina Borgato hanno trovato modi per resistere e costruirsi una quotidianità fatta di gesti semplici ma pieni di senso. Le immagini mostrano volti, mani, spazi e oggetti, portando alla luce una vita che spesso resta invisibile.
Storie di resistenza e solidarietà
La mostra nasce dal lavoro di Caterina Borgato, fotografa e scrittrice che ha vissuto con queste comunità, riuscendo a raccontarle con rispetto e dall’interno. Le donne ritratte abitano contesti duri, ma non smettono di mostrare ospitalità e solidarietà, anche vivendo in tende o capanne fatte con materiali di recupero.
Un esempio è Jazera, donna della steppa mongola, che usa sterco di animale per fare combustibile, indispensabile per scaldarsi nelle notti gelide e cucinare. Ogni pezzo di tessuto diventa prezioso: “lo taglia, lo cuce, lo trasforma per dare nuova vita agli abiti consumati”. Non è solo praticità, ma un modo di rispettare l’ambiente e di usare l’ingegno per sopravvivere.
Sull’arcipelago vicino allo Yemen, due bambine albine vivono in un villaggio colpito dai monsoni. La madre le protegge e spiega come affrontare le difficoltà legate al colore della pelle, in un contesto dove i pregiudizi sono ancora forti. Anche questa è una battaglia quotidiana fatta di cura e amore.
Resilienza tra Africa e Asia
Nel sud della penisola arabica, con la Dancalia, si vede la forza dei giovani Afar che, nonostante la scarsità d’acqua, riescono a preparare il pane. Questo avviene soprattutto nelle ore serali, quando il caldo dà un po’ di tregua. Vanno a cercare legna per il fuoco, gesti che raccontano come si organizza la sopravvivenza insieme.
Tra queste donne si è creata una solidarietà profonda, un vero e proprio “patto” morale che le fa sostenere a vicenda. Le foto raccontano non solo il paesaggio ma anche il legame umano. Dal deserto alla steppa, fino alle isole battute dal vento, ogni storia parla di vite che resistono con fatica ma anche con dignità.
A Rovereto, uno sguardo sulle donne delle terre estreme
Dal 15 settembre al 5 ottobre, la Biblioteca Civica Tartarotti diventa la casa di questo viaggio fotografico. Le immagini di Caterina Borgato non mostrano solo i paesaggi, ma mettono al centro le donne che li abitano. La loro forza nel reagire alle difficoltà è raccontata con grande attenzione.
La mostra apre il 13 settembre e invita a riflettere sul ruolo delle donne in luoghi spesso dimenticati. Vite segnate da scelte difficili, ma anche da una creatività concreta per gestire risorse scarse. L’allestimento restituisce un racconto collettivo di questi territori, puntando su volti, mani e gesti pieni di significato.
In definitiva, questa esposizione ci fa scoprire realtà lontane nella loro complessità, con uno sguardo diretto che evita i soliti stereotipi. Le “Donne di terre estreme” parlano al presente, mostrando come sopravvivere dipenda da relazioni e capacità personali, anche in spazi difficili ma pieni di umanità.
