Lo zafferano dell’Aquila, motore per turismo e agricoltura nel 2025
Lo zafferano coltivato nell’Aquilano resta un punto fermo della cultura e dell’economia delle zone interne. Dimostra come un prodotto agricolo possa influenzare anche i flussi turistici. Durante un evento dedicato al ventennale della Denominazione di Origine Protetta dello Zafferano dell’Aquila, sono emersi dati importanti sul ruolo di questo prodotto, sia come attrattore per i visitatori sia come settore strategico per il governo. Il sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, ha ribadito la necessità di sostenere l’agricoltura, sottolineando le risorse già messe a disposizione e i risultati ottenuti, soprattutto nella valorizzazione del territorio.
Zafferano e turismo: un legame che cresce nelle aree interne dell’Aquila
Negli ultimi anni, chi sceglie una meta turistica cerca sempre di più esperienze autentiche legate al cibo e ai prodotti locali. Secondo dati presentati durante l’evento, quasi un quinto dei turisti decide la destinazione proprio in base all’offerta agroalimentare. Questo trend ha avuto un impatto diretto anche nel comprensorio aquilano, dove le presenze turistiche sono aumentate notevolmente in occasione delle iniziative dedicate allo zafferano. Le giornate organizzate dal Gal Gran Sasso hanno giocato un ruolo chiave nel far conoscere il prodotto e nell’attirare appassionati e curiosi. Il valore culturale e gastronomico dello zafferano dell’Aquila si è così trasformato in un volano per l’economia locale legata al turismo, facendo diventare tradizioni agricole un’occasione per scoprire e visitare il territorio.
Questo fenomeno conferma che i prodotti tipici non sono solo da gustare, ma diventano strumenti per far conoscere e valorizzare territori meno frequentati. Un modo concreto per contrastare lo spopolamento e rafforzare le comunità rurali. Nel complesso, il turismo esperienziale legato al cibo ha portato un pubblico più consapevole e interessato, con ricadute positive sull’economia delle zone interne.
Governo e agricoltura: le mosse per il 2025
L’agricoltura italiana, soprattutto quella legata a produzioni tradizionali come lo zafferano, resta al centro dell’attenzione delle istituzioni. Luigi D’Eramo ha ricordato che in soli due anni il governo ha stanziato 11 miliardi di euro per questo settore. Una cifra che dimostra l’impegno a mantenere vivo un comparto che unisce radici antiche e prospettive future. Gli investimenti sono concentrati soprattutto su valorizzazione dei prodotti, tutela delle filiere e sostegno agli agricoltori, per rendere il settore più competitivo sia in Italia che all’estero.
Un punto chiave emerso all’evento riguarda la tracciabilità. Certificare ogni fase della produzione dello zafferano ha rafforzato la riconoscibilità del prodotto a livello nazionale e internazionale, dando maggiori garanzie di qualità. Queste misure fanno parte di una strategia più ampia per difendere le produzioni locali da imitazioni e contraffazioni, aumentando così il valore per coltivatori e imprese.
L’unione tra sostegno pubblico e attenzione crescente al legame tra agricoltura e turismo potrebbe rappresentare una vera svolta per rivitalizzare le aree rurali, preservando allo stesso tempo cultura e tradizioni legate a prodotti storici come lo zafferano dell’Aquila.
A Barisciano il grande evento per i 20 anni della DOP
Il secondo show cooking per il ventennale della DOP dello Zafferano dell’Aquila si è svolto nel 2025 nel complesso di San Colombo a Barisciano, il paese del sottosegretario Luigi D’Eramo. La scelta della location ha un significato forte, perché rafforza il legame tra prodotto e territorio. Alla giornata hanno partecipato più di cento persone, tra istituzioni e appassionati, in un momento che è stato allo stesso tempo di approfondimento e di svago.
Gli chef Matteo Di Panfilo, del Podere Santa Lucia di Tossicia , e Stefano Ferrauti, del relais Magione Papale dell’Aquila, hanno preparato piatti creati appositamente per l’occasione. Le loro ricette hanno messo in luce le caratteristiche uniche dello zafferano dell’Aquila, mostrando quanto questo ingrediente sappia esaltare sapori e tradizioni gastronomiche.
La storica dimora, una chiesa sconsacrata, ha dato un’atmosfera suggestiva all’evento, sottolineando come cultura, storia e agricoltura si intreccino nel raccontare un territorio. L’interesse dimostrato dai presenti conferma la crescente attenzione verso qualità e tracciabilità dei prodotti tipici, due elementi fondamentali per stimolare nuovi flussi turistici e mantenere viva l’economia rurale legata alle produzioni locali.
Tra eventi pubblici, investimenti per l’agricoltura e promozione del territorio, il quadro è chiaro: lo zafferano dell’Aquila resta un simbolo importante delle ricchezze culturali e produttive dell’Italia interna.
