A Ravenna la 14ª edizione di prospettiva Dante tra lingue e poesia dal 17 al 21 settembre
L’edizione 2025 di “Prospettiva Dante” torna a Ravenna con un ricco calendario dedicato al poeta e alla sua lingua, mettendo in luce la varietà espressiva del volgare italiano e l’unico momento in cui Dante utilizza un’altra lingua moderna nella Commedia. Il festival, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna in collaborazione con l’Accademia della Crusca, si svolgerà dal 17 al 21 settembre presso i Chiostri Danteschi, proponendo incontri culturali e spettacoli aperti a tutti.
La lingua di Dante: dal volgare al provenzale nella comedia
Dante Alighieri sceglie il volgare italiano come strumento principale per esprimere un’ampia gamma di significati, dal sublime al comico e dal quotidiano al patetico. La sua poesia riesce a parlare di temi diversi a un pubblico vasto, rendendo il volgare capace di assumere molteplici sfumature. Nel corso della Commedia, comunque, si registra una sola eccezione: nel XXVI canto del Purgatorio, il poeta inserisce otto versi in lingua provenzale, che danno voce a Arnaut Daniel, poeta troubadour considerato il maestro indiscusso di “versi d’amore e prose di romanzi”. Il verso 118 di quel canto ispira il titolo dell’edizione di quest’anno del festival, sottolineando la rilevanza di questa eccezione linguistica nel contesto di una tradizione poetica condivisa e arricchita da diverse lingue mediterranee.
La scelta di dedicare attenzione a questo episodio sottolinea l’importanza della lingua come veicolo culturale e spirituale. Il festival invita a scoprire come Dante abbia costruito un’idea di cultura letteraria che ancora oggi mantiene una tensione morale e linguistica che riguarda tutti. La riflessione sulla lingua si lega così alla dimensione universale del suo messaggio, in cui la parola diventa strumento di dialogo tra epoche e identità diverse.
Gli ospiti e gli appuntamenti nei chiostri danteschi di Ravenna
Prospettiva Dante si svolge nei Chiostri Danteschi di Ravenna, accanto alla Tomba del poeta, un luogo simbolico che fa da cornice a un insieme di eventi pensati per il pubblico e la comunità culturale. La manifestazione dura cinque giorni, dal 17 al 21 settembre, e offre incontri, spettacoli, conferenze e performance con protagonisti del panorama culturale italiano.
Tra gli ospiti spiccano figure di rilievo come Paolo Rumiz, Tosca, Jacopo Veneziani, Gabriele Lavia, Roberto Mercadini, dom Bernardo Gianni, Paolo Squillacioti, Gregorio Nardi, Virginio Gazzolo, Amerigo Fontani, Marcello Prayer e Vincenzo De Angelis. La partecipazione è gratuita, e ogni appuntamento crea un momento di incontro tra ricerca, divulgazione e teatro. La struttura dei Chiostri consente al festival di ospitare eventi che uniscono la riflessione accademica all’esperienza artistica di grande qualità.
Il taglio del festival si conferma anche quest’anno multidisciplinare: si costruiscono dialoghi tra studiosi e artisti, in grado di valorizzare diversi modi di raccontare e interpretare Dante e il suo tempo.
L’apertura con Gabriele Lavia e il premio a Paolo Rumiz tra poesia e narrazione
La giornata inaugurale, il 17 settembre, vede protagonista Gabriele Lavia, attore e regista, che propone un confronto diretto con le parole di Dante. La sua interpretazione mira a ridare vita al testo dantesco, mettendo in risalto la forza espressiva contenuta nella Commedia. Questo momento presta particolare attenzione alla vocalità e alla drammaturgia del poema, permettendo al pubblico di riscoprire le emozioni e i drammi del viaggio ultraterreno.
Il giorno successivo, Paolo Rumiz, giornalista e scrittore noto per i suoi viaggi e narrazioni sul mondo, riceverà il Premio Dante-Ravenna. Rumiz rappresenta un esempio di come il racconto contemporaneo possa interagire con i grandi temi danteschi, trasportandoli in contesti e territori attuali. Il riconoscimento sottolinea il valore della narrazione come ponte tra passato e presente, e la capacità della parola di evocare percorsi e riflessioni.
Questi eventi di apertura posizionano il festival al crocevia di poesia, teatro e racconto, coinvolgendo il pubblico in una fruizione che attraversa linguaggi diversi.
Riflessioni di Dom Bernardo Gianni e la centralità della caritas nel pensiero dantesco
Venerdì 19 settembre sarà dedicato a una riflessione guidata da dom Bernardo Gianni, Abate dell’Abbazia di San Miniato al Monte di Firenze. Il suo intervento si concentra su temi chiave dell’opera dantesca come la caritas, la bellezza e il tempo, analizzati in dialogo tra fede e letteratura. Questa prospettiva approfondisce l’intreccio tra dimensione spirituale e aspirazioni umane espresse nella Commedia.
Il discorso di dom Bernardo Gianni inserisce Dante in una tradizione di pensiero che intreccia impegno morale e ricerca estetica, ribadendo come la poesia di Dante abbia ancora oggi un ruolo nella meditazione sui valori fondamentali. L’abate affronta i concetti con un approccio che combina rigore e sensibilità, mettendo in evidenza l’attualità di certe sfide legate alla giustizia, all’amore e allo scorrere del tempo.
La giornata si annuncia come un momento familiare ai lettori di Dante che cercano anche spunti per una lettura più profonda e meditata del testo, senza perdere di vista il contesto contemporaneo.
Spettacolo e storia dell’arte: le interpretazioni di Virginio Gazzolo e Jacopo Veneziani
Sabato 20 settembre il festival accoglie Virginio Gazzolo, noto per le sue letture dantesche, con il suo “Pas de trois infernal”. Lo spettacolo mette in scena tre figure tragiche della Divina Commedia: Ulisse, Ugolino e Lucifero. L’interprete entra nel cuore dei loro drammi, dando voce e corpo a protagonisti che incarnano valori estremi e scelte drammatiche. La rappresentazione si concentra su questi archetipi, offrendo al pubblico una rilettura intensa dell’inferno dantesco.
Il giorno successivo, domenica 21, Jacopo Veneziani riceve il Premio Dante Web e presenta “Il cammino di Dante nella storia dell’arte”. La sua conferenza affronta l’influenza di Dante sulle arti visive nel corso dei secoli, evidenziando come l’immagine del poeta e dei suoi personaggi abbia attraversato pittura, scultura e illustrazioni. La relazione evidenzia legami tra letteratura e arte visiva, mostrando come la figura di Dante abbia ispirato artisti di ogni generazione.
Con questo appuntamento il festival chiude la sua programmazione con uno sguardo che amplia il racconto della vita e dell’opera di Dante, oltre il campo della parola scritta.
