David Bowie, viaggio tra le interviste che svelano l’artista e la rockstar dietro le metamorfosi

di Roberta Ludovico

David Bowie, ritratti e parole dell’artista dietro le trasformazioni iconiche. - Ilvaporetto.com

David Bowie ha segnato la musica e la cultura con trasformazioni continue e una creatività che ha attraversato decenni. Il volume “E l’artista parlò alla rockstar”, in uscita il 5 settembre per Il Saggiatore, raccoglie interviste dal 1964 ai primi anni 2000. Questo libro restituisce l’immagine di un uomo e di un musicista complesso, attraverso parole che raccontano le sue idee sulla musica, l’arte, la moda e molto altro.

l’esordio televisivo di David Bowie e i primi anni di carriera

La storia comincia nel 1964, quando David Robert Jones, un diciassettenne londinese, appare per la prima volta in televisione in un programma della BBC. A quel tempo già si batte a favore degli uomini con i capelli lunghi, dimostrando una certa apertura al tema dell’identità personale e dell’immagine. Questi primi momenti rivelano un carattere attento a sfidare le convenzioni sociali, un tratto che ha accompagnato tutta la sua vita artistica.

In seguito, Bowie costruisce un percorso tra musica e sperimentazioni, con la creazione di brani iconici come “Space Oddity” e “Heroes”, ma anche attraverso un continuo rinnovamento della sua immagine pubblica. Gli anni Settanta segnano l’esplosione dei suoi alter ego, che cambiano abito, voce e atteggiamento, passando dall’androgino Ziggy Stardust all’algido Duca Bianco. Queste trasformazioni non sono soltanto scenografiche: rappresentano un metodo espressivo per esplorare territori diversi della creatività e delle riflessioni personali.

Le interviste che raccontano un percorso di metamorfosi e sperimentazione artistica

Il libro “E l’artista parlò alla rockstar” presenta una selezione di interviste che coprono oltre quattro decenni, documentando l’evoluzione di Bowie come artista e come uomo. Le conversazioni affrontano temi che vanno dalla sperimentazione musicale al senso dell’arte in generale, passando per argomenti come la moda, l’uso delle droghe e il rapporto con la propria identità.

Attraverso queste interviste si percepisce la continua trasformazione di Bowie, che non si limita a cambiare look o stile musicale ma si spinge verso una ridefinizione costante del proprio modo di essere. Questo fluire di identità si riflette anche nelle sue collaborazioni con figure di spicco come Andy Warhol e Tracey Emin, oltre che in rapporti stretti con stilisti prestigiosi quali Kansai Yamamoto e Alexander McQueen.

La varietà dei soggetti affrontati indica un uomo che osserva il mondo da molteplici angolature. Nelle pagine emergono pure la passione per la letteratura, il jazz e il cinema, ambiti che influenzano la sua musica in modo evidente ma non sempre dichiarato.

Un ritratto che spazia tra musica, cinema e riflessioni profonde

Oltre alla musica, Bowie esplora la recitazione in film come “Fuoco cammina con me” di David Lynch e “Labyrinth”, mostrando capacità interpretative diverse e spaziando fra generi. Questi ruoli permettono di vedere un lato meno noto della sua esperienza artistica ma altrettanto significativo per capire la sua versatilità.

All’interno del libro non mancano riflessioni sul tempo che passa, la morte e la spiritualità. Bowie sembra confrontarsi anche con questi temi, portandoli dentro le sue espressioni artistiche e racchiudendoli in un pensiero che mostra la fragilità umana dietro l’icona pubblica.

Un altro aspetto che emerge è il suo modo di conservare l’autoironia: anche quando parla di argomenti profondi, mantiene un atteggiamento che evita la pesantezza, lasciando trasparire un lato brillante e ironico, capace di sdrammatizzare senza perdere serietà.

David Bowie: l’artista come icona culturale in continua trasformazione

David Bowie nasce a Londra nel 1947 e lascia un segno indelebile nel mondo dopo la sua morte a New York nel 2016. La sua vita è caratterizzata da una presenza totale nella scena culturale, capace di anticipare tendenze e di influenzare musica, moda e arte con un linguaggio che resta unico.

Il suo percorso segna anche un contributo importante alla fluidità di genere e all’abbattimento di frontiere tradizionali, facendolo diventare un esempio per molti artisti successivi. I suoi alter ego, le collaborazioni con grandi nomi della moda e dell’arte, e l’attenzione alla costruzione della propria immagine lo pongono come un modello di sperimentazione continua.

Questo libro mette a fuoco il rapporto fra la persona dietro la rockstar e il genio musicale, facendo emergere la complessità, le inquietudini e il desiderio di mettersi sempre in gioco di un uomo vissuto al centro dei riflettori e delle trasformazioni sociali.

Il racconto di Bowie, attraverso le interviste raccolte, svela il lavoro dietro ogni metamorfosi e restituisce un artista che non ha mai smesso di cercare nuove forme per esprimere la propria vitalità, facendo dell’evoluzione un tema fondamentale della sua esistenza.