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Famiglia tenta di incendiare la propria casa per intascare l’assicurazione: arresti a Mugnano di Napoli

Una famiglia di Mugnano di Napoli tenta di incendiare la propria casa per ottenere un risarcimento assicurativo, ma viene fermata dai carabinieri grazie a una segnalazione tempestiva.
Famiglia tenta di incendiare la propria casa per intascare l'assicurazione: arresti a Mugnano di Napoli - Ilvaporetto.com

Un episodio scioccante ha avuto luogo a Mugnano di Napoli, dove una famiglia ha cercato di dar fuoco alla propria abitazione con l’intento di ottenere un risarcimento dall’assicurazione. La segnalazione di un cittadino ha portato all’intervento immediato delle forze dell’ordine, smascherando un piano potenzialmente distruttivo. Scopriamo i dettagli di questa incredibile vicenda.

Segnalazione e intervento dei carabinieri

La situazione ha preso piede quando un anonimo ha contattato i carabinieri della stazione di Mugnano di Napoli, avvisando che un’abitazione sarebbe stata incendiata a breve. Il telefonista, con un tono preoccupato, ha fornito l’indirizzo esatto della casa e ha concluso il suo avviso specificando che la motivazione era legata “ai soldi dell’assicurazione”. Questo elemento ha immediatamente sollevato l’attenzione dei militari, i quali si sono precipitati sul luogo segnalato per valutare la veridicità della denuncia.

All’arrivo, i carabinieri hanno notato un’atmosfera tesa, con i proprietari della casa che presentavano un atteggiamento ostile. Un’ulteriore pista da seguire si è presentata quando uno dei membri della famiglia ha cercato di staccare l’alimentazione elettrica dal quadro, un gesto che ha suscitato immediata preoccupazione. Questo comportamento ha confermato le paure dei militari: l’allerta non era frutto di scherzi, e vi era il reale rischio di un incendio.

In un’operazione tempestiva, i carabinieri hanno deciso di evacuare l’intero stabile, che ospitava diverse famiglie, inclusi bambini. L’evacuazione si è rivelata necessaria soprattutto considerando la presenza nel seminterrato di un grosso serbatoio di metano, un fattore che avrebbe potuto moltiplicare le conseguenze di un potenziale incendio.

L’inaspettata escalation e la confessione

Durante l’evacuazione, la tensione è aumentata notevolmente. Infatti, una delle proprietarie della casa ha aggredito fisicamente un carabiniere, colpendolo con un pugno in faccia. Nel frattempo, il figlio della coppia ha fatto ritorno nell’abitazione, lanciando oggetti attraverso la finestra e cercando di ostacolare ulteriormente le operazioni delle forze dell’ordine. La situazione è diventata sempre più difficile da gestire, e solo grazie alla prontezza dei carabinieri si è evitato il peggio.

Una volta messi in sicurezza gli abitanti e dato il controllo della situazione, la donna ha eventualmente confessato il piano. La famiglia aveva ideato un sofisticato stratagemma per provocare l’incendio: un timer crepuscolare era stato collegato a una ciabatta, la quale attivava un sistema di innesco artigianale, arricchito da contenitori in polistirolo altamente infiammabili. Secondo la confessione, il timer era impostato per accendersi alle 14.15, facendo partire le fiamme tramite una scarica elettrica, con il chiaro intento di causare danni tali da giustificare un cospicuo risarcimento.

Denunce e conseguenze legali

Dopo l’accertamento dei fatti, i carabinieri hanno denunciato i membri della famiglia per più reati, tra cui concorso in tentato danneggiamento seguito da incendio, resistenza a pubblico ufficiale, violenza e oltraggio ai militari. In particolare, la madre è stata accusata di lesioni personali per l’aggressione al carabiniere. Le autorità stanno ora approfondendo ulteriormente la questione per verificare se ci siano eventuali complici o ulteriori aspetti legali da considerare.

Questo episodio evidenzia non solo il degrado morale di alcune persone disposte a mettere in pericolo la vita degli altri per un tornaconto economico, ma anche l’importanza della vigilanza tra i cittadini e della risposta pronta delle forze dell’ordine. La comunità di Mugnano di Napoli rimane scossa, ma grata per l’integrazione della sicurezza pubblica e l’operato dei carabinieri.

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