Il centenario di Camilleri e la sfida della sua lingua per gli italiani
Andrea Camilleri, nato il 6 settembre 1925, è uno degli scrittori italiani più noti, soprattutto grazie al personaggio del Commissario Montalbano. Il 2025 segna il centenario dalla sua nascita, occasione che ha riportato l’attenzione sul tratto distintivo della sua scrittura: un mix di italiano e siciliano noto come “lingua camilleriana“. Una recente indagine su un campione di 1200 italiani evidenzia sia la popolarità dell’autore sia le difficoltà di comprensione legate al suo uso particolare del dialetto.
La notorietà di Camilleri tra televisione, libri e dialetto
Secondo una ricerca condotta da Excellera Intelligence per Amazon Audible, l’85% degli italiani dichiara di conoscere Andrea Camilleri. Il pubblico lo ha incontrato soprattutto attraverso le serie tv e i film tratti dai suoi libri, citati dal 62% degli intervistati, mentre il 40% conosce le sue opere letterarie. Tra gli autori considerati importanti per la cultura dialettale italiana, al primo posto si trova Trilussa , seguito da Camilleri e da Eduardo de Filippo .
Nonostante la fama, emerge un dato significativo: sette persone su dieci trovano difficoltà con la lingua usata da Camilleri. La sua “lingua camilleriana“, che mescola italiano e siciliano rielaborato, presenta un livello di complessità che rende impegnativa la lettura o la comprensione immediata dei suoi testi.
La lingua camilleriana tra fascino e complessità
La scrittura di Camilleri si distingue per la sua originalità. Non si tratta di un semplice dialetto, ma di una lingua ibrida che prende spunto dal siciliano, rielaborandolo secondo la fantasia dell’autore. Questo modo di esprimersi ha creato un linguaggio che affascina ma risulta difficile per molti lettori italiani. I dialetti, spesso associati a gesti, espressioni e smorfie, hanno una forte componente visiva che rende complicata la traduzione diretta o la comprensione immediata.
L’indagine mostra che l’ascolto può essere un metodo efficace per comprendere meglio questa lingua mista. L’audiolibro, ad esempio, è considerato da molti una soluzione utile, poiché la musicalità e l’intonazione aiutano a rendere accessibile la scrittura camilleriana. Questa esperienza sonora facilita la comprensione del ritmo e del senso dei testi.
Il dialetto come lingua degli affetti e la sua presenza nella vita quotidiana
Camilleri definiva i dialetti come “la lingua degli affetti”, un linguaggio riservato agli ambienti familiari, spesso intimo e carico di sentimenti. La ricerca conferma questa idea, mostrando che oltre la metà degli intervistati usa il dialetto soprattutto in famiglia e con gli amici . Il dialetto diventa così uno strumento per esprimere sfumature che l’italiano standard non sempre riesce a trasmettere. Quattro persone su dieci lo usano per fare battute intraducibili, mentre il 34% lo considera un mezzo per comunicare emozioni intense.
Questa dinamica evidenzia quanto il dialetto rappresenti ancora un patrimonio emotivo per molti italiani. Nonostante ciò, la sua presenza nelle conversazioni quotidiane è in calo, soprattutto nelle grandi città, dove si sente parlare i dialetti con sempre meno frequenza.
La sfida della sopravvivenza dei dialetti oggi
Un problema concreto riguarda il futuro dei dialetti, in particolare quelli del Sud Italia. Non solo sono meno usati, ma in alcune comunità si diffonde uno stigma legato al loro impiego, percepiti come segno di “volgarità” o mancanza di istruzione. Questo atteggiamento si riscontra sia fuori dalle regioni di origine sia all’interno delle stesse comunità locali.
La maggioranza degli intervistati sostiene la necessità di riscoprire il dialetto nella vita quotidiana, mentre il 54% ritiene che dovrebbe essere insegnato nelle scuole. Questo evidenzia una tensione tra il rischio di estinzione e il desiderio di conservazione, soprattutto considerando il valore culturale e affettivo dei modi di dire regionali.
Iniziative per il centenario di Camilleri e valorizzazione del dialetto
Per celebrare i 100 anni dalla nascita di Camilleri, sono previste iniziative in tutta Italia, con particolare attenzione a Porto Empedocle, sua città natale. Dal 2 al 6 settembre 2025, il Parco Ferroviario di Porto Empedocle ospiterà mostre e laboratori culturali, organizzati da Fondazione FS Italiane e Rete Ferroviaria Italiana. Gli eventi proseguiranno fino alla fine dell’anno, contribuendo a mantenere viva la memoria dello scrittore.
Il tema ferroviario è rilevante anche per alcune opere di Camilleri, come “Il Casellante“, ambientato sulla linea tra Porto Empedocle e Castelvetrano. Nel frattempo, la piattaforma RaiPlay renderà disponibile in streaming la collezione completa dei film con Luca Zingaretti nel ruolo di Montalbano, permettendo a un pubblico più ampio di scoprire questa produzione.
Dialetti e competenze linguistiche degli italiani: confronto con l’inglese
Nel confronto tra dialetti regionali e lingua inglese, gli italiani si sentono mediamente più sicuri con i modi di parlare delle loro zone d’origine. L’autovalutazione delle competenze dialettali raggiunge una media di 6,3 su 10, superiore al 5,6 attribuito all’inglese. Questo indica una familiarità più consolidata con i dialetti locali, nonostante la trasmissione prevalentemente orale.
Questi dati mostrano come i dialetti continuino a rappresentare un patrimonio linguistico sentito, rispetto al quale molti vorrebbero mantenere un rapporto vivo, anche attraverso strumenti come gli audiolibri o la promozione nelle scuole.
