
Il dibattito sulle normative cardiologiche nello sport: parole di Giampiero Patrizi - Ilvaporetto.com - Foto generata con AI
La salute degli atleti è un tema centrale nel mondo dello sport, soprattutto quando si parla di patologie cardiache. Recentemente, il Dottor Giampiero Patrizi, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha espresso preoccupazioni sul malore accusato da Edoardo Bove, chiarendo le errate informazioni circolanti sull’argomento. In una conversazione con Cronache di Spogliatoio, Patrizi ha affrontato la questione delle normative in Italia rispetto a quelle di altri paesi e l’importanza di una corretta informazione sui defibrillatori e le problematiche cardiologiche.
La definizione di defibrillatore e la confusione normativa
Durante la sua intervista, Patrizi ha voluto chiarire un concetto cruciale: il termine “defibrillatore rimovibile” è errato e fuorviante. Qualsiasi tipo di defibrillatore, infatti, può essere rimosso, ma è importante comunicare che la sua rimozione implica rischi per la salute del paziente. La normativa italiana è chiara: per giocare a livello agonistico, gli atleti devono sostenere visite di idoneità che verificano la presenza di eventuali patologie cardiache. Queste regole, fissate dopo la tragica morte di Renato Curi nel 1977, mirano a prevenire incidenti simili. Tuttavia, Patrizi sottolinea che esiste una differenza fondamentale rispetto ad altri paesi, come l’Inghilterra, dove il sistema si basa più su una responsabilizzazione individuale degli atleti.
Infatti, negli anglosassoni non esiste un obbligo per un medico di redigere un certificato che autorizzi un atleta a gareggiare. Qui, l’atleta stesso decide se mettersi in gioco, assumendosi le responsabilità del proprio stato di salute. Questo solleva interrogativi sulla sicurezza degli sportivi a livello internazionale e sull’efficacia delle pratiche adottate per gestire la salute cardiaca degli atleti.
L’importanza della cultura cardiologica e l’uso dei defibrillatori
Un aspetto fondamentale del discorso di Patrizi è l’importanza di incrementare la cultura cardiologica tra gli atleti. Secondo il medico, è essenziale che gli sportivi comprendano i rischi connessi a un’attività fisica intensa quando hanno patologie cardiache. Il Dottore evidenzia che un’attività sportiva molto intensa potrebbe accelerare la progressione della malattia e aumentare la probabilità di eventi avversi. La sensibilizzazione è, dunque, un pilastro imprescindibile. Una maggiore consapevolezza su questo tema potrebbe contribuire a salvare vite.
Un altro punto cruciale è l’importanza della disponibilità e dell’accessibilità dei defibrillatori. Patrizi fa notare che per ridurre il numero di decessi durante le attività sportive, è fondamentale intervenire rapidamente, idealmente entro i primi cinque minuti dalla crisi cardiaca. Questo può essere ottenuto attraverso una formazione adeguata e la diffusione di defibrillatori nelle strutture sportive. Inoltre, Patrizi afferma che corsi di formazione di mezza giornata possono dare le competenze necessarie per affrontare le emergenze.
Il futuro della salute cardiaca nello sport
Guardando avanti, il Dottor Patrizi esprime l’importanza di integrare le conoscenze cardiologiche nella formazione degli sportivi e dei loro allenatori. La creazione di un ambiente consapevole e ben informato non solo potrebbe ridurre incidenti ma anche coltivare una cultura di sicurezza più profonda nello sport. Il messaggio che trasmette è chiaro: i medici devono fare il loro dovere informando correttamente gli atleti sui rischi insiti nella pratica sportiva intensa e sulla gestione della salute cardiaca.
Con il crescere delle informazioni corrette e della disponibilità di attrezzature adeguate, la possibilità di affrontare le emergenze cardiache nello sport potrebbe migliorare notevolmente. È imperativo che le istituzioni sportive e gli enti di formazione lavorino insieme per creare protocolli efficaci e promuovere una cultura di attenzione alla salute cardiaca tra tutte le figure coinvolte nel mondo dello sport.