Il Foggia riacquista 3 punti in classifica dopo la sentenza della Corte Federale D’Appello

di Roberta Ludovico

Foggia torna a guadagnare punti in classifica dopo la sentenza federale. - Ilvaporetto.com

Il caso legato alla società calcistica del Foggia ha registrato un importante sviluppo con la recente sentenza della Corte Federale d’Appello. La decisione ha riguardato un contesto complesso segnato da episodi di criminalità organizzata e la risposta dei responsabili del club, portando a una riassegnazione di 3 punti in classifica. Questa vicenda mette in luce il confronto tra giustizia sportiva e ordinaria in ambito penale, sottolineando le conseguenze di comportamenti segnalati come virtuosi dai dirigenti della società.

La denuncia del patron canonico e gli interventi delle autorità giudiziarie

La Direzione Nazionale Antimafia insieme alla Procura della Repubblica di Bari hanno avviato una serie di accertamenti e azioni restrittive che hanno coinvolto diversi soggetti legati alla criminalità organizzata. Questi delinquenti avevano tentato di costringere allo svendita il club pugliese, il Foggia, cedendolo a un gruppo che conoscevano bene, a prezzi bassissimi rispetto al reale valore. Il tentativo illecito è stato bloccato grazie alla denuncia formale presentata da Canonico, patron e proprietario della società, dopo che lui stesso e la sua famiglia sono stati oggetto di gravi minacce. Tra queste spicca il ritrovamento di un ordigno esplosivo nell’automobile del figlio di Canonico, episodio che ha portato la società sotto tutela giudiziaria. Le denunce hanno quindi rappresentato un punto di svolta che ha impedito il passaggio illecito del club, mettendo in evidenza il legame tra crisi societaria e ambiente criminale.

La sentenza della corte federale e la rivalutazione della responsabilità sportiva

La Corte Federale d’Appello ha preso una decisione che interessa direttamente la classifica sportiva ma anche la linea interpretativa della giustizia sportiva rispetto a quella ordinaria. Pur mantenendo autonoma la propria giurisdizione, la Corte ha riconosciuto che i manager del Foggia, denunciando i gravissimi fatti criminosi, hanno adottato un comportamento virtuoso che può influire anche su sanzioni amministrative sportive. Questo ha portato a escludere la colpevolezza del club per inadempienze riguardo a normative interne, poiché tali violazioni si sono verificate in un contesto di minacce esterne, che hanno ostacolato il pieno rispetto delle prescrizioni temporali e regolamentari previste. La pronuncia ha riconosciuto così che pressioni criminali possono giustificare ritardi o inosservanze, e ha assegnato nuovamente al Foggia 3 punti di penalizzazione precedentemente sottratti.

Il ruolo di Eduardo Chiacchio e l’importanza della sentenza per il diritto sportivo italiano

Eduardo Chiacchio, legale del club pugliese, ha espresso la propria soddisfazione definendo la sentenza un passaggio rilevante nel quadro sportivo e giuridico. Secondo il giurista, la decisione ha recepito le indicazioni provenienti da organi di giustizia ordinaria in materia penale, segnando una direzione innovativa nel rapporto tra giustizia sportiva e ordinaria. Il pronunciamento della Corte Federale d’Appello fornisce un precedente importante, che potrebbe influenzare come si valutano situazioni simili in futuro, specie in casi dove dirigenze sportive denunciano infiltrazioni criminali e subiscono conseguenze sul piano regolamentare. Ciò conferma un passaggio di significato per tutti i club e le federazioni del calcio italiano, nei confronti di gestioni schiacciate da ambienti illeciti. Inoltre, il riconoscimento della legittimità della denuncia conferisce un diretto beneficio sportivo al Foggia, con la restituzione di punti fondamentali in classifica dopo un periodo complicato.

La sentenza su Foggia rappresenta una pagina di giustizia sportiva in cui viene riconosciuta la complessità delle situazioni criminali che possono toccare le società sportive. Il percorso giudiziario ha evidenziato le minacce pesanti subite dal club e l’impatto diretto sulle regole sportive, indirizzando una linea di tutela verso chi denuncia e subisce pressioni illegali. Di fatto la società torna a contare 3 punti, restituendo al calcio pugliese una posizione più conforme al campo, all’interno di un quadro di legalità e trasparenza che da tempo sembrava compromesso.