Juventus cerca stabilità dopo gare intense: Verona gara chiave per ridefinire il percorso

di Andrea Presto

Juventus punta a ritrovare equilibrio, Verona tappa decisiva. - Ilvaporetto.com

La Juventus si prepara a una sfida delicata dopo due partite piene di emozioni contro Inter e Borussia Dortmund. L’allenatore croato Ivan Tudor punta a ricostruire equilibrio, partendo da un incontro significativo con il Verona, club con cui ha un legame speciale. La trasferta al Bentegodi diventa così un banco di prova per il gruppo bianconero, che vuole confermarsi dopo risultati e prestazioni altalenanti.

L’importanza della partita contro il Verona per il percorso di Tudor

Ivan Tudor affronta il match con il Verona con una certa emozione, perché rappresenta il ritorno in una piazza dove ha vissuto la sua prima esperienza in Serie A. Ha ricordato quel periodo come una stagione “bellissima”, vissuta in una città che considera “meravigliosa”. Il legame con il club gialloblù e con figure dirigenziali come il presidente Setti e l’ex direttore D’Amico resta positivo. Per lui questa gara non è solo un appuntamento sportivo, ma anche un momento di riconnessione con un passato importante.

L’allenatore, tuttavia, ha cancellato ogni forma di sentimentalismo dal piano tattico e ha chiesto ai suoi di concentrarsi esclusivamente su una partita da giocare con grande serietà. Dopo due partite che hanno offerto spettacolo ma anche qualche partita di nervi, Tudor ha ribadito l’importanza di una prestazione solida, senza alibi. Il discorso si è focalizzato sulla necessità di portare in campo una mentalità concentrata al 100%, senza cali di attenzione che potrebbero creare problemi anche contro squadre considerate meno quotate.

Il messaggio per la squadra è chiaro: il Verona non va sottovalutato, soprattutto perché negli ultimi match i bianconeri hanno mostrato alcune lacune difensive. L’attenzione mentale diventa quindi fondamentale, così come la voglia di vincere. Tudor insiste sull’idea che la determinazione può fare la differenza, in campo e nel risultato finale.

La gestione della squadra tra dubbi e certezze dopo inter e dortmund

Le due partite precedenti, contro Inter e Borussia Dortmund, hanno lasciato sensazioni contrastanti tra pubblico e addetti ai lavori. Tudor ha però invitato a un’analisi più approfondita sui gol subiti, distinguendo tra errori isolati e fattori più complessi che si sono combinati in quei momenti. Quelle sfide, di fatto, hanno consegnato alla Juventus un pareggio e una vittoria contro avversari di alto livello.

Per Tudor, il rilievo maggiore da sottolineare riguarda la mentalità mostrata dalla squadra, che in diversi momenti ha dimostrato carattere e convinzione. Ha ammesso che certe situazioni in campo sono difficili da spiegare e controllare e che non vale la pena concentrarsi troppo sulle valutazioni negative in modo isolato. Nei suoi giudizi, la squadra dimostra progressi e la capacità di provare a conquistare risultati importanti anche contro squadre molto forti.

Sui singoli, Tudor ha parlato di alcune scelte obbligate e di alcune risorse che si stanno affermando pian piano. Per esempio, Conceicao e Zhegrova non hanno ancora accumulato molto minutaggio, ma offrono alternative valide. Anche Adzic ha lavorato per mettere minuti nelle gambe ed essere pronto a dare una mano, mentre Cabal conferma la sua crescita e la fiducia che l’allenatore ripone in lui. Bremer è recuperato e a disposizione per la trasferta. Il gruppo dunque si presenta ampio e competitivo, con ogni giocatore che si sente partecipe e desideroso di mettersi in mostra.

La difesa di Tudor su Kelly e Di Gregorio tra critiche e conferme

Le prestazioni di alcuni giocatori sono state oggetto di discussione e Tudor ha risposto puntando su una valutazione equilibrata. Sul centrocampista Kelly, protagonista in negativo nelle scorse partite per alcune decisioni arbitrali o per valutazioni parziali, l’allenatore ha espresso il suo sostegno. Ha ricordato che da quando lavora con lui, Kelly si è comportato bene e “non merita giudizi frettolosi basati su pochi episodi”. A suo avviso, “c’è stata troppa ingiustizia e mancanza di oggettività” nel considerare le sue prestazioni.

Simile gara di difesa è arrivata per Di Gregorio, portiere che ha ricevuto critiche dopo la gara col Borussia Dortmund in cui la squadra ha incassato sette gol. Tudor lo ha definito un “gran portiere”, il titolare per tutta la stagione, sottolineando che non va ritenuto responsabile della quantità di reti subite. Qualche errore magari c’è stato, ma nulla che giustifichi giudizi severi. Il tecnico ha voluto trasmettere fiducia per favorire un ambiente sereno e concentrato sull’obiettivo comune.

Vlahovic e il gruppo: segnali di maturità e coesione nello spogliatoio

Un episodio che ha catturato l’attenzione riguarda il gesto di Locatelli verso Vlahovic al termine della partita con il Borussia Dortmund. Tudor ha definito quel momento come “bello” e ha riferito che ci sono altri segnali meno visibili ma altrettanto importanti della coesione nello spogliatoio. Il gruppo, dice, sta bene e lavora insieme senza divisioni evidenti.

Il rapporto con Vlahovic in particolare appare cambiato. L’allenatore ha notato un atteggiamento più sereno e concentrato da parte dell’attaccante, che sembra aver trovato maggiore lucidità nelle sue azioni. Tra allenamenti e lavoro mentale, Vlahovic si sta impegnando per migliorarsi anche nel gestire la pressione e mantenere l’attenzione sul campo, cosa che Tudor considera un passo avanti importante.

Il tecnico risponde alle critiche personali: focus solo sulla squadra

Tudor ha toccato anche il tema delle valutazioni che riguardano la sua figura. Ha detto di non dare peso alle opinioni esterne, mantenendo l’attenzione solo sulla squadra. Durante i momenti fuori dal campo si concede il tempo di leggere articoli, ma solo quando non è in attività con la squadra. Nei giorni di lavoro, invece, evita distrazioni e si concentra esclusivamente sui giocatori.

Ha spiegato come, in generale, nel mondo sportivo ci sia una tendenza al giudizio estremo, che vuole dividere le figure in bianco o nero. Questo atteggiamento di tutti o nessuno viene accettato senza reazioni, consapevole che le opinioni cambiano spesso. Tudor preferisce vivere con calma e tranquillità, ponendo come priorità il progetto della squadra più che le valutazioni personali.