La Cineteca di Bologna porta Il magnifico cornuto restaurato alla Mostra Di Venezia 2025

di Chiara Moretti

Il magnifico cornuto restaurato alla Mostra di Venezia 2025 grazie alla Cineteca di Bologna. - Ilvaporetto.com

Il film Il magnifico cornuto, diretto da Antonio Pietrangeli nel 1964, torna a Venezia in una versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. La proiezione rientra nella rassegna Venezia Classici della Mostra del Cinema 2025 e offre l’occasione di riscoprire un’opera del cinema italiano con un nuovo sguardo, frutto di un accurato lavoro di conservazione e recupero. Il film torna così al centro dell’attenzione culturale, confermando l’impegno della Cineteca nel recuperare pellicole di rilievo storico.

Il magnifico cornuto: storia e censura

Il magnifico cornuto fu realizzato nel 1964 da Antonio Pietrangeli, regista noto per il suo interesse verso le dinamiche sociali italiane, in particolare nelle realtà di provincia. Il film, nel suo primo rilascio, ottenne il visto di censura con il divieto ai minori di 14 anni, un dettaglio che racconta la sensibilità dell’epoca verso i temi affrontati. Nel 1971, a tre anni dalla morte di Pietrangeli, venne richiesta una revisione della censura per una riedizione del film, in un contesto segnato dall’ascesa della commedia sexy italiana, che mutò il linguaggio e l’approccio narrativo dei film di quel periodo.

La versione del 1971 si caratterizzò per un montaggio differente, con l’eliminazione di alcune scene e l’inserimento di brevi sequenze più scollacciate, non presenti nell’originale del 1964. Un elemento particolare della riedizione riguarda alcune sequenze a colori, usate per rappresentare i momenti onirici in cui il protagonista immagina i tradimenti della moglie, scelte stilistiche assenti nella prima versione in bianco e nero. Nonostante queste modifiche, la versione rieditata è piuttosto difficile da reperire e non ha una documentazione ampia nelle fonti pubbliche.

La rilevanza culturale della Cineteca di Bologna

La Cineteca di Bologna resta uno dei centri più importanti per la tutela e il restauro del patrimonio cinematografico, nazionale e internazionale. Il progetto di recupero de Il magnifico cornuto si inserisce in una lunga serie di interventi che hanno l’obiettivo di riportare alla luce titoli fondamentali nel panorama del cinema italiano, valorizzandoli anche attraverso festival e rassegne di rilievo come la Mostra del Cinema di Venezia.

Il restauro di questo film è stato realizzato nei laboratori della Cineteca e mette in evidenza con precisione i tagli operati nella versione di metà anni ’70, oltre a preservare la copia originale del ’64. L’ente promuove così la conoscenza di opere a lungo dimenticate o trascurate, dando nuova linfa alla memoria cinematografica. La collaborazione con altre realtà come Compass Film dimostra il lavoro condiviso tra istituzioni culturali e produttori nel campo della conservazione filmica.

Il magnifico cornuto alla Mostra Del Cinema Di Venezia 2025

La Mostra del Cinema di Venezia 2025 dedica una sezione specifica, Venezia Classici, a film restaurati, e fra questi c’è anche Il magnifico cornuto. La proiezione originale è fissata per domenica 31 agosto alle 14 in Sala Corinto, con due repliche: la sera stessa alle 21.30 in Sala Pasinetti e il giorno seguente, lunedì 1 settembre alle 14.30 in Sala Astra 1. Al termine della visione della copia restaurata sarà mostrato un montaggio dedicato alle sequenze a colori tratte dalla versione del 1971, permettendo così al pubblico di apprezzare le differenze tra le due edizioni.

Il festival veneziano continua a svolgere un ruolo centrale nel richiamare l’attenzione sul cinema italiano del passato, affiancando riflessioni sulla storia e sulle trasformazioni del mezzo con presentazioni di nuove uscite e omaggi a protagonisti del cinema mondiale. La presenza di titoli come Il magnifico cornuto testimonia quanto restauro e promozione rimangano strumenti concreti per garantire la vita di opere che hanno segnato un’epoca.

Dettagli tecnici e disponibilità del restauro

Nel corso del restauro curato dalla Cineteca di Bologna sono state analizzate le diverse versioni del film e recuperate copie positive con le modifiche di montaggio presenti nella riedizione del 1971. Si è potuto così osservare che la durata della pellicola è stata accorciata rispetto alla prima edizione, e che le modifiche includevano l’inserimento di inquadrature più audaci e l’uso di colori per i passaggi onirici.

Queste caratteristiche rappresentano un’interessante testimonianza delle pratiche di censura e distribuzione dell’epoca, mostrando come un film potesse esistere in più forme a seconda del contesto sociale e commerciale. La versione restaurata che verrà proiettata nel festival recupera l’originalità del 1964, offrendo agli spettatori un’esperienza più vicina all’intento iniziale di Pietrangeli, mentre il montaggio delle sequenze colorate regala un confronto diretto con la riedizione.

Il lavoro della Cineteca di Bologna si conferma così fondamentale per conservare e trasmettere l’eredità culturale italiana, permettendo a videocinetecari e appassionati di cinema di riavvicinarsi a opere che mantengono intatta la loro capacità di raccontare storie di un tempo non lontano, attraverso immagini che la qualità del restauro restituisce al pubblico.