La Premier League spinge oltre i confini del mercato mentre il calcio italiano resta impantanato nelle trattative complesse

di Roberta Ludovico

Premier League in crescita, mercato italiano in stallo. - Ilvaporetto.com

La stagione estiva del calciomercato 2025 ha confermato e ampliato il divario tra la Premier League e i principali campionati europei, in particolare la Serie A. Con spese astronomiche e operazioni milionarie, il massimo campionato inglese si è trasformato nell’”Arabia d’Europa” del calcio, mentre il sistema italiano rimane aggrovigliato in trattative complicate, spesso basate su prestiti e clausole. Questo quadro riflette le diverse strategie e capacità economiche nel mondo del calcio europeo.

La spesa record del mercato inglese e l’acquisto di Alexander Isak al Liverpool

Nell’estate 2025, la Premier League ha superato ogni record di investimento con oltre 3,3 miliardi di euro spesi per giocatori e trattative varie. Tra le operazioni più clamorose figura l’acquisto di Alexander Isak da parte del Liverpool, che ha pagato circa 150 milioni di euro al Newcastle. Questa cifra lo posiziona al terzo posto tra i trasferimenti più costosi della storia del calcio, dietro soltanto a Neymar e Mbappé. Il trasferimento di Isak, un attaccante svedese dalle caratteristiche tecniche raffinate, segna un colpo di mercato di alta levatura e dimostra la capacità economica che la Premier League continua a esprimere in modo evidente.

La scelta del Liverpool di investire quella cifra importante fornendo a Isak un ruolo chiave nella squadra si inserisce in una strategia di consolidamento e supersopranza nel calcio europeo. Questa mossa conferma come la Premier League resti il campionato più ricco e appetibile per giocatori e club, a discapito di altri campionati che faticano a tenere il passo sul fronte economico e tecnico.

Le difficoltà del calcio italiano tra prestiti e operazioni condizionate

A differenza dell’Inghilterra, la Serie A si ritrova in una fase critica dove le operazioni di mercato si svolgono soprattutto attraverso prestiti dell’ultima ora, clausole complicate e obblighi difficili da soddisfare. Le società italiane sembrano offrire un segnale di fragilità economica e di poca fiducia, come dimostrano le frequenti esigenze di fidejussioni. Questi vincoli limitano la capacità di pianificare con serenità e investire in nuovi talenti.

Un esempio emblematico di questa situazione è la trattativa per Ademola Lookman tra Atalanta e Inter. Dopo un tentativo a 45 milioni rigettato da Percassi, l’Inter ha sostanzialmente dato la resa quando Ausilio ha tentato di trattare Zalewski. Questi episodi illustrano come le squadre italiane abbiano difficoltà a chiudere affari importanti e finalizzare i loro piani tecnici in modo netto.

Inoltre, dopo anni di tentativi di valorizzare giovani italiani, la Serie A ha preferito puntare su giocatori esperti ma di età avanzata, come Modric, Dzeko, Matic, Albiol, Vardy e Ciro Immobile. Questi elementi portano esperienza e qualità, ma non contribuiscono al ricambio generazionale e non garantiscono un futuro a lungo termine per il campionato.

I club italiani che credono ancora nei giovani e le nuove proposte da seguire

Nonostante le difficoltà complessive, alcuni club italiani mostrano segnali positivi nel supportare e puntare su giovani talenti. Il Napoli si distingue per aver seguito con rigore un programma tecnico ambizioso che prevedeva anche correzioni di rotta durante l’estate trasferimenti. Tra le operazioni più rilevanti del club partenopeo figura l’acquisto di De Bruyne, un colpo che ha sorpreso molti per la sua rilevanza e per l’attesa necessità di migliorare anche la costruzione del gioco con un centrocampista di altissimo livello.

Altro acquisto di rilievo da parte del Napoli è Rasmus Hojlund, arrivato per circa 50 milioni. È stato scelto come sostituto di lunga durata in prospettiva all’assenza prolungata di Lukaku, puntando su un profilo giovane con caratteristiche offensive adeguate. La Fiorentina ha confermato la presenza di Kean e la Juventus ha completato la trattativa lunga per Zhegrova dal Lille, un centrocampista capace di creare superiorità numerica in campo. Questi movimenti delineano un approccio almeno in parte focalizzato sul rinnovamento.

Tra i giovani più interessanti fuori dalle squadre top, spiccano nomi come Andy Diouf dell’Inter, ventiduenne dotato di una varietà di soluzioni tecniche, e Jonathan Rowe del Bologna, rapido e coraggioso. Il Como si è invece orientato quasi esclusivamente su fiori all’occhiello di questa fascia anagrafica con giocatori come Baturina, Kühn e Jesús Rodriguez.

Tra i talenti più intriganti emergono Semih Kilicsoy, ex Besiktas e ora al Cagliari, e Lorran del Pisa, che aveva esordito con il Flamengo a sedici anni e ha mostrato buon rendimento con la nazionale Under 20. Centrocampista potente, incarnazione di uno stile brasiliano puro, potrebbe essere tra le rivelazioni della stagione. Anche altri profili in ascesa come Openda, David, Jashari, Wesley, Sulemana, Bernardeschi, Bailey, Lang, Piccoli e Vlahovic restano sotto osservazione per segnare il futuro.

Questi segnali fanno intravedere delle soluzioni alternative e promettenti per provare a recuperare terreno, ma la strada resta lunga se si considera la distanza economica e organizzativa rispetto al modello Premier League. Le differenze sono evidenti, ma le partite più importanti si giocheranno nel campo della progettualità e della valorizzazione dai talenti sul lungo termine.