La rivoluzione pragmatica di Sarri alla Lazio: da un sarrismo estetico a un gioco concreto e verticale
La Lazio sta attraversando una fase di trasformazione nel modo di interpretare il calcio sotto la guida di Maurizio Sarri. L’allenatore, noto per il suo stile elaborato e basato sul possesso palla, sta ora puntando su un gioco più diretto e pragmatico. Questo cambio si adatta ai giocatori a disposizione e a un momento delicato in campionato, con l’obiettivo di ottenere risultati concreti. Le ultime partite mostrano una squadra che rinuncia a troppi orpelli per concentrarsi sulla verticalità e l’efficacia offensiva.
Il nuovo volto della Lazio: un gioco lontano dal possesso sterile
Dall’inizio della stagione, la Lazio ha abbandonato in parte il classico “sarrismo”, fatto di passaggi orizzontali e controllo esteso del pallone, per preferire una manovra più pragmatica, incentrata sulla profondità e sulle verticalizzazioni immediate. Durante la partita contro il Verona, questo cambiamento tattico si è visto chiaramente: la squadra ha sfruttato spesso lanci lunghi, cross veloci e rapide ripartenze. Il gioco combinato, basato su sponde e passaggi filtranti, è rimasto presente ma meno insistente rispetto al passato.
L’allenatore ha scelto di privilegiare la ricerca del risultato piuttosto che la bellezza della prestazione. Non si tratta comunque di una rinuncia alla qualità, ma di un adattamento al materiale umano a disposizione. Questa Lazio non può ancora contare su palleggiatori raffinati o trequartisti di livello assoluto. Sarri ha quindi optato per un gioco che valorizzi la corsa, l’anticipo e la profondità in campo, mettendo in secondo piano la costruzione lenta.
Numeri e cambiamenti tattici: la svolta dopo le amichevoli estive e il debutto in campionato
Già durante le amichevoli precampionato in Turchia la Lazio aveva mostrato segnali di questo nuovo approccio. Le verticalizzazioni erano frequenti, come a dimostrare che Sarri stava cercando di imprimere un’impronta diversa alla squadra. A Como, durante l’intervallo della partita che la squadra stava perdendo in termini di controllo, il tecnico ha ordinato esplicitamente di puntare sulla profondità. Da quel momento sono nati i tentativi più pericolosi, con azioni veloci e lancio immediato in avanti.
Contro il Verona si è ripetuto lo stesso copione: Taty e Zaccagni hanno dato vita a contropiedi incisivi, con Guendouzi che ha trovato il ritmo giusto per partecipare al gioco offensivo. La partita ha evidenziato 702 passaggi totali, di cui il 88,4% andati a buon fine. Il dato sui passaggi lunghi, cresciuti da 33 a Como a 48 con Verona, è emblematico di quanto Sarri stia cercando di costruire uno schema che sfrutti queste lunghe giocate per sorprendere gli avversari.
Sarri bis: il tecnico prende il comando e punta su lucidità e spirito pragmatico
Maurizio Sarri ha ribadito in conferenza che non intende cambiare idea rispetto al proprio metodo, ma riconosce che la squadra deve acquisire maggiore lucidità nelle scelte. Il tecnico ha ammesso che il problema non è nella qualità dei giocatori ma in un percorso da completare per affinare la loro intesa in campo. Dopo due partite molto diverse tra loro, ha suggerito di non esprimere giudizi definitivi, invitando alla pazienza.
Nei giorni di pausa Sarri lavorerà su tutti gli aspetti, cercando di migliorare la sincronizzazione tra i reparti. Ha spiegato come la linea difensiva, pur risultando ordinata in allenamento, fatichi ancora ad adattarsi al movimento degli avversari durante la pressione. Per questo punta a rafforzare la reattività e la capacità di copertura. Il prossimo impegno sarà contro il Sassuolo fuori casa, prima della sfida decisiva con la Roma nel derby. Sarri pretende risposte più chiare e un gioco meno frammentato.
I protagonisti del cambiamento: giocatori chiave e nuove strategie offensive
Nel nuovo modo di intendere la partita sono emerse figure che sfruttano le caratteristiche atletiche e di velocità. Zaccagni, Taty e Guendouzi sono stati protagonisti di azioni veloci, triangolazioni e scambi che hanno portato anche alla segnatura. Rovella, con un lancio preciso dalla difesa, ha fatto partire le azioni più pericolose. La squadra ha adottato l’uso dei cross e dei lanci lunghi per far valere la propria fisicità.
Questo approccio tende a ridurre la dipendenza dal palleggio prolungato in favore della rapidità di esecuzione. Sarri ha concepito queste azioni concentrate sul contropiede perché ben si adattano alle lacune presenti attualmente nella squadra. Le verticalizzazioni sono diventate un’arma nuova e centrale nel modo di giocare. La Lazio cerca così di reagire alle difficoltà tecniche puntando su concretezza e sfruttamento degli spazi.
L’atmosfera negli spogliatoi riflette l’idea di un gruppo in via di definizione, impegnato a recepire i cambiamenti richiesti dall’allenatore. L’allenamento ha particolare attenzione ai movimenti difensivi e alla gestione del pallone in situazioni di pressione, condizioni essenziali per sopravvivere nelle partite di alto livello che il campionato impone. Ogni gara sarà un test per valutare la consistenza di questa trasformazione, con la Lazio chiamata a confermare sul campo un nuovo corso tattico segnato dal realismo e dalla concretezza.
