
La vita di Mats: un viaggio di connessione e speranza tra videogiochi e realtà - Ilvaporetto.com
Nel mondo dei videogiochi, spesso si sentono opinioni contrastanti sul loro impatto sulla società. Tuttavia, la storia di Mats, un giovane norvegese affetto da distrofia muscolare di Duchenne, ci dimostra che i videogiochi possono rappresentare una risorsa preziosa per la connessione umana e il sostegno emotivo. Attraverso il suo avatar Ibelin in ‘World of Warcraft’, Mats ha trovato una comunità solida e autentica, trasformando la sua vita in modo significativo. Questa vicenda è raccontata nel documentario Netflix ‘La straordinaria vita di Ibelin’, realizzato da Benjamin Ree, ora in corsa per una nomination agli Oscar nella categoria Miglior documentario.
Mats e il potere di un avatar
Mats ha vissuto una vita segnata da limitazioni fisiche che gli hanno impedito esperienze tipiche dell’adolescenza. Le risate con gli amici, le prime cotte e la spensieratezza di una giovinezza normale sembravano lontane. Tuttavia, all’interno del mondo virtuale di ‘World of Warcraft’, ha trovato uno spazio dove le socializzazioni non erano limitate dalla sua condizione fisica. Il suo avatar Ibelin, biondo e possente, rappresentava per Mats un modo per esplorare relazioni profonde e significative.
In questo ambiente, Mats ha potuto vivere avventure straordinarie, creando amicizie e persino relazioni romantiche. Attraverso il videogioco, ha sperimentato tutte le fasi normali della crescita, sfidando la disconnessione che sentiva nella vita reale. La realtà virtuale è diventata una via di uscita, un luogo dove poteva esprimere la sua personalità senza limiti fisici. Benjamin Ree ha sottolineato l’importanza di raccontare storie come quella di Mats: storie di vita reale che mostrano come i videogiochi possano essere una porta di accesso a un mondo ricco di emozioni e connessioni.
Un messaggio di inclusione
Il documentario di Ree non si limita a narrare una vita, ma mira anche a smontare pregiudizi sui videogiochi. Secondo il regista, il mondo virtuale è spesso più inclusivo della realtà quotidiana. “Nessuno si preoccupa dell’aspetto fisico in questo contesto”, ha spiegato. “Qui sono il cuore e la mente a contare.” Mats, attraverso Ibelin, ha potuto interagire con il mondo e con le persone in modo autentico, mostrando come i videogame possano abbattere barriere e facilitare relazioni genuine.
Ree ha anche evidenziato l’importanza di avvicinare le generazioni: “È necessario fare capire anche agli adulti che i videogiochi possono essere un modo per i giovani di esprimere se stessi.” La narrazione di Mats ci invita a considerare il valore dei videogiochi come strumenti di inclusione e comprensione reciproca, offrendo un nuovo modo di dialogare tra diverse età e esperienze di vita.
Un messaggero di speranza e connessione
‘La straordinaria vita di Ibelin‘ non è solo una celebrazione della vita di Mats, ma anche un tributo all’impatto positivo che un videogioco può avere su molti. Nel film, si raccontano episodi toccanti in cui Ibelin è stato di aiuto per molti giocatori in difficoltà, aiutandoli a superare momenti bui come la depressione o il senso di isolamento. La testimonianza di un giovane di quindici anni, che ha affermato di non avere amici nel mondo reale, è emblematico: “I miei amici sono nel gioco. Grazie a questo film, posso far vedere ai miei genitori come vivo.”
Il regista ha notato come Mats fosse sempre curioso di conoscere gli altri, chiedendo sinceramente come stessero. Questi gesti di attenzione e rispetto possono aiutare a costruire legami più forti e umani tra le persone, un bisogno fondamentale in questi tempi complessi. “Portare un po’ di Mats nelle relazioni con i miei amici” è l’intenzione di Ree in seguito alla sua esperienza, sottolineando come il potere della connessione umana possa rivelarsi salvifico.
Con un messaggio di amore e comprensione, il documentario di Benjamin Ree si propone di aprire un dialogo sull’importanza dei videogiochi come strumenti di inclusione, mentre ci invita a riflettere su come la condivisione e la comunità possano realmente cambiare le vite.