Ezio Luzzi, 91 anni, è una figura leggendaria nel panorama del giornalismo sportivo italiano. La sua voce si è intrecciata, per decenni, con le emozioni dei tifosi attraverso “Tutto il calcio minuto per minuto”, programma che ha segnato un’intera generazione. Recentemente, Luzzi ha condiviso i suoi ricordi e aneddoti in un’intervista esclusiva a Repubblica, svelando momenti indimenticabili e storie che caratterizzano la sua straordinaria carriera.
Un incontro indimenticabile con Maradona
Uno dei momenti che Luzzi ricorda con particolare affetto riguarda il leggendario Dieguito Maradona. La loro storia si intreccia nel 1984, a New York, quando Luzzi si trovava con la Nazionale. La notizia che Maradona stava per trasferirsi al Napoli fu una vera sorpresa, e fu proprio l’icona argentina a rivelarlo a lui. “Mi fece fare uno scoop, annunciandomi che andava al Napoli,” racconta Luzzi con un sorriso, mostrando ancora il suo entusiasmo di quei giorni.
Quella giovialità tra i due si trasforma in un curioso aneddoto. Durante la finale di Coppa UEFA a Stoccarda, Luzzi e altri giornalisti seguivano la squadra partenopea e Luzzi si rivolse a Maradona con un affettuoso “paisà”. “Maradona saltò su. ‘Come ti permetti?’ Ci fu un diverbio sull’aereo,” spiega Luzzi. Tuttavia, il clima teso svanì rapidamente, permettendo ai due di comprendere, attraverso le loro origini comuni, che il legame superava le incomprensioni. “Siamo stati amici,” conclude, evidenziando il rispetto e l’affetto che nutrivano l’uno per l’altro.
L’esperienza degli eventi sportivi più importanti
La carriera di Ezio Luzzi è segnata dall’emozione di aver seguito ben otto Mondiali di calcio e altrettante Olimpiadi. Ogni competizione rappresenta non solo una sfida sportiva, ma anche l’occasione per vivere e trasmettere dinamiche e storie straordinarie. Tra queste, si distingue l’edizione delle Olimpiadi di Atlanta nel 1996, un evento tragico che ha segnato la sua vita professionale.
“Ad Atlanta ho rischiato di morire. La bomba scoppiò a pochi metri da me,” ricorda Luzzi, un’esperienza che segna profondamente la sua memoria. Essere sul posto non solo gli ha dato la possibilità di raccontare la notizia in diretta, ma ha rappresentato anche un importante nodo con la responsabilità e l’adrenalina che il suo lavoro comporta. “Chiamai Roma, sono stato il primo al mondo a dare la notizia,” aggiunge, rivelando l’impatto che quel momento ha avuto non solo su di lui, ma sull’intero mondo dello sport e oltre.
Un racconto di passione e mestiere
Ezio Luzzi non è solo un narratore di eventi, ma un testimone di epoche e di storie che il calcio ha da raccontare. La sua carriera ripercorre la passione e l’amore per lo sport, un cammino che lo ha portato a vivere esperienze uniche al fianco dei titani del calcio. La sua capacità di catturare l’essenza di questi momenti ineffabili ha fatto di lui una voce autorevole e rispettata in Italia.
Nonostante gli anni e il cambiamento del panorama mediatico, Luzzi rimane un’icona vivente di un’epoca in cui il giornalismo sportivo era una pratica di intenso coinvolgimento e dedizione. Ogni partita raccontata, ogni storia svelata, è un tassello di una narrazione che continua a ispirare generazioni di tifosi e professionisti del settore.
La sua esperienza e il suo bagaglio di ricordi offrono insegnamenti ed esempi a chi desidera intraprendere una carriera nel mondo del giornalismo sportivo. La passione di Luzzi per il calcio e per il suo lavoro rimane palpabile, una vera boccata d’aria fresca nel panorama odierno, che promette di non perdere mai la sua essenza.