L’arancino siciliano spopola all’estero grazie a piccole imprese e artigiani

di Chiara Moretti

L’arancino siciliano conquista i mercati esteri grazie a artigiani locali. - Ilvaporetto.com

Lo street food siciliano, con il suo simbolo più noto, l’arancino , sta conquistando sempre più mercati fuori dall’isola e anche dall’Italia. Nelle grandi città europee come Londra e Bucarest, ma anche negli aeroporti italiani più trafficati, questo pezzo di tradizione culinaria è ormai una presenza fissa. A guidare questa espansione non sono le grandi aziende o multinazionali, ma piccole imprese familiari e artigiani che, con creatività, reinterpretano le ricette classiche.

Arancino, tra tradizione e nuove idee

L’arancino è uno dei simboli della cucina siciliana che ha saputo oltrepassare i confini regionali e nazionali per affermarsi anche all’estero. Il suo successo sta nel saper mantenere vive le tradizioni, come la classica versione al ragù o “accarne” e quella al burro, ma anche nel proporre varianti più moderne, pensate per i gusti di oggi. Ecco allora arancini con ingredienti di mare, di terra e opzioni vegetariane.

Questa varietà aiuta l’arancino a farsi apprezzare da un pubblico internazionale, portando un pezzo di Sicilia in città europee diverse senza snaturarne l’identità. Il fatto che si trovi ormai anche negli aeroporti italiani o in città come Londra e Bucarest dimostra quanto questi prodotti siano richiesti, e tutto questo senza il supporto di grandi catene, ma grazie al lavoro appassionato degli artigiani locali.

Piccole imprese e artigiani: il cuore dell’agroalimentare italiano

Nel mondo dell’agroalimentare italiano, le piccole imprese la fanno da padrone: oltre il 97% delle aziende sono di dimensioni ridotte e spesso a conduzione familiare. Secondo Confartigianato, le imprese artigiane sono più di 64mila, con circa 249mila addetti. Numeri che mostrano quanto siano radicate e importanti queste realtà, che ogni giorno producono cibo legato al territorio ma con la possibilità di farsi strada anche all’estero.

Il settore agroalimentare nel suo complesso vale circa 130,9 miliardi di euro, una cifra che conferma la solidità di questa filiera. Nel campo dello street food, queste piccole imprese rappresentano un modello di crescita che si basa sul legame con la tradizione e il territorio, ma che riesce a esportare prodotti autentici e di qualità anche in altri mercati. È questa capacità “glocal” che permette all’arancino di farsi conoscere e apprezzare oltre i confini regionali.

Lo street food siciliano vola all’estero senza grandi marchi

L’export del cibo di strada siciliano non è nelle mani di grandi catene o multinazionali. A spingere questo successo sono soprattutto imprenditori familiari che puntano su varianti creative ma sempre fedeli alle origini. Sono loro, questi artigiani del gusto, a costruire reti commerciali che permettono di portare i loro prodotti in punti strategici come aeroporti e negozi specializzati, facendo conoscere le specialità siciliane a un pubblico sempre più ampio.

Questo fenomeno rientra in una tendenza più ampia, dove i prodotti artigianali italiani riescono a farsi strada all’estero grazie alla qualità e all’unicità. L’arancino diventa così anche un ambasciatore culturale, dimostrando come la gastronomia possa viaggiare e trovare nuovi estimatori nel mondo. Le aziende che hanno successo puntano su proposte che incontrano gusti diversi, rispettando però sempre la tradizione e adattandola ai nuovi contesti senza perdere di autenticità.

Il risultato ottenuto da queste piccole imprese familiari e dagli artigiani dello street food dimostra quanto la tradizione gastronomica siciliana sia un patrimonio vivo, capace di affermarsi e crescere anche lontano da casa.