Liverpool e aziende tagliano i ponti con la falsa Diogo Jota Foundation: sito chiuso il 22 agosto

di Chiara Moretti

Liverpool e aziende interrompono rapporti con la falsa fondazione Diogo Jota, sito chiuso. - Ilvaporetto.com

La presunta Diogo Jota Foundation, spacciata per un ente benefico legato al calciatore portoghese, è stata smentita da tutti i soggetti coinvolti. Liverpool FC, la famiglia di Jota e varie organizzazioni internazionali hanno negato ogni legame con questa fondazione e con il sito web, offline dal 22 agosto 2025. Il caso ha fatto scalpore per l’uso indebito di loghi ufficiali di realtà importanti, mettendo in luce il problema delle truffe online che sfruttano nomi famosi.

Liverpool FC: “Nessun rapporto con la Diogo Jota Foundation

Il Liverpool FC ha chiarito al Telegraph di non avere alcun legame con la cosiddetta Diogo Jota Foundation, e di non essere mai stato informato né della sua nascita né del sito web collegato. Il club, uno dei più noti al mondo, ha ribadito che non c’è mai stato alcun progetto o iniziativa legata a questa fondazione. La smentita arriva dopo che sul sito veniva mostrato il logo del Liverpool, facendo pensare a un coinvolgimento diretto nelle attività benefiche legate a Jota.

Anche la famiglia del calciatore ha preso posizione, confermando di non sapere nulla né della fondazione né del sito. Questa doppia presa di distanza è fondamentale per proteggere la reputazione di Jota e del club da possibili abusi. Il sito, attivo fino alla mattina del 22 agosto 2025, aveva subito destato sospetti, soprattutto per l’uso illecito di marchi famosi, che ha spinto le autorità a intervenire tempestivamente.

Nessuna registrazione ufficiale: la Charity Commission e altri smentiscono

La Charity Commission britannica ha confermato che la presunta Diogo Jota Foundation non ha mai presentato domanda di registrazione, un passaggio obbligatorio per ogni ente benefico riconosciuto. Questa mancanza certifica l’irregolarità dell’iniziativa. Senza il riconoscimento legale, la fondazione non poteva operare né raccogliere fondi in modo trasparente.

Sul sito comparivano, oltre al logo del Liverpool, quelli di Unicef, Allianz e della piattaforma portoghese delle ONG per lo Sviluppo. Di queste quattro realtà, almeno tre hanno negato qualsiasi legame o collaborazione con la fondazione o il sito, sottolineando che i loro simboli non dovevano comparire né promuovere quell’iniziativa.

Questo uso improprio dei marchi mina la fiducia del pubblico, sfruttando la reputazione di nomi autorevoli per dare un’illusione di legittimità. La Diogo Jota Foundation, così come si presentava online, è una costruzione fraudolenta senza alcuna base legale o morale.

Allianz: “Logo usato senza autorizzazione, agiamo per chiudere il sito”

Allianz UK ha confermato in una nota ufficiale di non avere alcun accordo o collaborazione con la presunta fondazione e ha denunciato l’uso illegale del proprio logo sul sito. L’azienda ha spiegato che quel marchio non avrebbe dovuto comparire e che sta lavorando con le autorità per far rimuovere il portale fraudolento.

Il gruppo ha sottolineato come gli abusi di marchi siano un problema sempre più diffuso nel mondo digitale. Spesso i truffatori inseriscono loghi famosi per attirare e ingannare gli utenti, approfittando della buona fede e della notorietà dei nomi coinvolti. Allianz ha assicurato che seguirà da vicino ogni fase per combattere questo fenomeno, sostenendo la chiusura del sito e le azioni contro i responsabili.

La vicenda mette in evidenza quanto siano vulnerabili grandi aziende e organizzazioni di fronte a truffe online, soprattutto quando queste cercano di sfruttare drammi o eventi sensibili legati a figure pubbliche.

Dietro la truffa: la tragedia di Diogo Jota usata per guadagno illecito

Tutto fa pensare che dietro la Diogo Jota Foundation ci sia stata una strategia per sfruttare la tragedia legata al calciatore. Il fatto che la fondazione sia inesistente, smentita sia dalla famiglia che dal club, indica un tentativo di ottenere soldi o favori ingannando il pubblico con informazioni false.

L’uso non autorizzato di loghi di realtà importanti come Liverpool, Unicef e Allianz abbassava le difese dei visitatori, spingendoli a credere nella bontà e nell’autenticità della fondazione. Questi falsi enti di beneficenza rischiano di danneggiare la reputazione di organizzazioni serie e di sottrarre risorse preziose ai veri progetti solidali.

Al momento le autorità stanno indagando e, con l’aiuto delle parti coinvolte, hanno fatto chiudere il sito. La vicenda ricorda quanto sia fondamentale controllare con attenzione la reputazione delle iniziative online, soprattutto quando riguardano raccolte fondi o attività di beneficenza.