Nel mondo del calcio, la preparazione atletica è fondamentale tanto quanto le abilità tecniche. Luigi Febbrari, noto preparatore atletico, ha recentemente commentato il problema della gestione dei carichi di lavoro e dei tempi di recupero, evidenziando criticità nel settore. Durante un’intervista su Radio Goal, Febbrari ha condiviso la propria esperienza e le preoccupazioni riguardo alle attuali prassi che influenzano la salute degli atleti.
Il problema dei carichi di lavoro nel calcio
Ritmi elevati e rischi per i calciatori
Secondo Febbrari, la frequenza degli incontri nel calcio moderno ha raggiunto livelli insostenibili. I preparatori atletici, che hanno un ruolo cruciale nell’ottimizzare la condizione fisica dei giocatori, si trovano spesso in difficoltà nel dover rispettare calendari fitti di gare. Queste sfide si riflettono in un aumento degli infortuni tra i calciatori, poiché il recupero adeguato tra le partite è fondamentale per mantenere alte le performance.
Febbrari ha sottolineato che il tempo di recupero è diventato un fattore secondario a vantaggio di sponsor e diritti televisivi. Nella sua opinione, la necessità di organizzare eventi e abbonamenti ha preso il sopravvento sulla salute degli atleti. “Dopo due o tre giorni di ritiro precampionato ci facciamo fare già una partita contro avversari di pari livello”, ha osservato. Questa situazione, secondo lui, non permette ai preparatori di lavorare efficacemente, dal momento che le tempistiche di recupero non sono rispettate.
La gestione dei preparatori e il ruolo delle società
Febbrari ha riconosciuto che, in un contesto in cui i club cercano soluzioni rapide per massimizzare i profitti, i preparatori atletici spesso diventano capri espiatori. Le sue osservazioni mettono in evidenza una necessità di riforma: “Se un preparatore non ha tempo per lavorare, non è giusto che venga cacciato”. La realtà è che, in condizioni normali, il carico di lavoro a settimana per un calciatore è solo dell’11%. Pertanto, se non si rispettano i tempi di recupero e le fasi di allenamento, il rischio di infortuni aumenta inesorabilmente.
Questo contesto pone interrogativi sulle politiche delle società calcistiche e sui bilanciamenti tra necessità di performance e attenzione alla salute dei calciatori. Le dichiarazioni di Febbrari invitano a riflettere sulla gestione delle risorse umane e sull’importanza di un approccio olistico nella preparazione fisica.
La figura di Lavezzi e la fiducia nei dottori
Aneddoti dal passato: uno sguardo su Lavezzi
Durante l’intervista, Febbrari ha condiviso anche un aneddoto riguardante Ezequiel Lavezzi, ex attaccante del Napoli. All’arrivo del calciatore in Italia, Febbrari notò il suo aspetto fisico e la famosa “pistola” tatuata sulla pancia, commentando: “Ehy, Pocho, è diventato un fucile eh”. Questo episodio sottolinea l’importanza del rapporto tra preparatori e atleti, dove il dialogo e la fiducia reciproca sono fondamentali per il successo.
La determinazione di Lavezzi a migliorarsi, che si tradusse in un significativo recupero della forma fisica, è un esempio positivo di come i giocatori, con il giusto supporto, possano superare le proprie sfide personali. Febbrari ha enfatizzato che durante il suo operato al Napoli, riponeva una fiducia totale nel dottor De Nicola, indicando quanto sia essenziale il lavoro di squadra all’interno del club. Solo una volta ricevuta l’approvazione dal medico, si procede a lavorare con il calciatore, dimostrando l’importanza della collaborazione tra personale tecnico e staff medico nella gestione della salute dei giocatori.
Riflessioni sul ruolo dei preparatori
Guardando al futuro, Febbrari fa appello a un rinnovato rispetto per le figure dei preparatori atletici. Il loro compito va oltre la semplice presenza in campo; si tratta di gestire risorse fisiche ed emotive, creando equilibri fra le esigenze del club e la salute degli atleti. La crisi degli infortuni e il burnout tra i calciatori rappresentano un campanello d’allarme che deve essere ascoltato, affinché il mondo del calcio possa affrontare con responsabilità le sfide sportive e umane.