L’Università Di Torino avvia uno studio triennale sulle procedure giudiziarie dei cittadini poveri in Egitto Tolemaico e romano

di Ivan Rossi

Studio triennale dell’Università di Torino sulle procedure giudiziarie dei poveri in Egitto antico. - Ilvaporetto.com

L’Università di Torino ha dato il via a un progetto di ricerca della durata di tre anni, finanziato con mezzo milione di euro da Swiss National Science Foundation e Compagnia di San Paolo, per approfondire le procedure giuridiche che regolavano le richieste di giustizia dei cittadini meno abbienti dell’Egitto durante i periodi tolemaico e romano. La ricerca si concentra sulle dinamiche legali di chi viveva ai margini e mira a confrontare i due sistemi amministrativi, esaminando in particolare l’impatto della conquista romana sulle amministrazioni locali.

Analisi delle procedure giuridiche rivolte ai cittadini meno abbienti nell’Egitto antico

Il progetto si propone di investigare le modalità con cui gli strati sociali meno privilegiati dell’Egitto antico cercavano giustizia. L’interesse è rivolto soprattutto ai meccanismi procedurali adottati nei contesti tolemaico e romano, epoche in cui il sistema giuridico si è evoluto in seguito alla conquista romana. Si intende capire quali strumenti fossero a disposizione dei cittadini meno abbienti per presentare le loro richieste legali e come queste fossero effettivamente gestite dagli organi preposti. Lo studio si spinge a dettagliare il funzionamento delle corti e delle amministrazioni in un momento di transizione storica cruciale tra due dominazioni, evidenziando il rapporto tra legge scritta, pratiche giudiziarie e condizioni sociali. Il confronto tra le due fasi storiche sarà alla base per valutare se e come la struttura giuridico-amministrativa dell’Egitto subisse cambiamenti sostanziali dopo l’inserimento nell’Impero Romano, soprattutto in relazione ai cittadini economicamente svantaggiati.

Il ruolo del museo egizio di Torino e delle collezioni papirologiche internazionali

Uno degli aspetti centrali dello studio riguarda l’uso del vasto patrimonio documentario conservato in particolare al Museo Egizio di Torino. Questa importante collezione di papiri e reperti consente di accedere a testimonianze dirette sulle richieste giuridiche e sociali rivolte dai cittadini comuni nei secoli passati. Il Museo Egizio, riconosciuto a livello mondiale, fornisce una base materiale essenziale che, unita ad altre raccolte papirologiche sparse in diverse istituzioni europee e americane, permette di ricostruire i contesti giuridico-sociali con un approccio basato su fonti originali. La consultazione e lo studio di documenti come contratti, lamentele, sentenze scritte e corrispondenze giudiziarie offriranno elementi concreti per comprendere meglio le dinamiche di giustizia e amministrazione locale. L’importanza di questi archivi emerge proprio dal fatto che raccontano le pratiche effettive usate dalle persone comuni, spesso escluse dai grandi eventi storici ufficiali ma protagoniste di una storia altrettanto significativa.

Il riconoscimento della cattedra di papirologia di uni.to e il valore scientifico del progetto

L’Università di Torino con questa ricerca rafforza il proprio ruolo nel campo degli studi antichi, in particolare attraverso la Cattedra di Papirologia che ha già ottenuto riconoscimenti internazionali di rilievo. Il progetto sarà diretto da Lavinia Ferretti, PhD dell’Universität Basel, con supervisione di Christian Vassallo, e gode della distinzione del Seal of Excellence della Commissione Europea, segno di qualità scientifica e rilevanza accademica. Questa nuova investigazione si inserisce in una serie di studi affidati a Uni.To che hanno contribuito a fare luce sulla storia antica tramite l’analisi dei documenti papirologici. Il precedente progetto Erc-Consolidator Grant Apathes, dedicato alla papirologia ercolanese e alla storia della filosofia antica, rappresenta una testimonianza della professionalità e della serietà della cattedra torinese. Questo sviluppo permette all’ateneo di consolidare la reputazione internazionale e di rilanciare gli studi sul ruolo delle istituzioni e dei cittadini in epoche lontane, partendo dall’esame diretto delle fonti storiche.

Quest’iniziativa offrirà nuove chiavi di lettura sull’impatto romano nelle province e sul modo in cui il sistema imperiale si sia preso carico delle istanze sociali, spesso invisibili nelle cronache ufficiali, ma presenti nelle realtà documentate dai papiri e dagli archivi del passato.