Maryam touzani svela la scritta “stop genocide in Gaza” al Festival Di Venezia con il suo film Calle Malaga

di Roberta Ludovico

Maryam Touzani mostra la scritta "Stop Genocide in Gaza" al Festival di Venezia. - Ilvaporetto.com

Il Festival del Cinema di Venezia 2025 ha visto la presenza della regista marocchina Maryam Touzani, protagonista non solo per la presentazione del suo nuovo film “Calle Malaga”, ma anche per un gesto simbolico molto chiaro sulla crisi internazionale. La pellicola, selezionata nella sezione Venice Spotlight, racconta una storia intima ambientata a Tangeri, e coinvolge una produzione che unisce più paesi europei e nordafricani. La sfilata sul red carpet ha avuto un momento di forte impatto grazie alla borsa nera di Touzani, che recava la scritta “stop genocide in Gaza” e ha attirato l’attenzione su un tema drammatico e attuale.

La presenza di Maryam Touzani a Venezia con un messaggio politico

Maryam Touzani ha scelto di presentarsi al Festival di Venezia in un modo che supera il semplice evento cinematografico. Artista dal forte impegno sociale, ha mostrato chiaramente il suo punto di vista politico attraverso un dettaglio visibile durante il passaggio sul tappeto rosso: una borsa con la scritta “stop genocide in Gaza”. Questo gesto apparentemente semplice rappresenta una protesta contro la violenza nella Striscia di Gaza e mette in luce il ruolo che personalità pubbliche e del mondo artistico possono avere nel portare all’attenzione un problema umano e politico di grande gravità. La presenza di suo marito, Nabil Ayouch, che ha contribuito anche alla produzione e alla sceneggiatura, ha sottolineato un fronte unito non solo artistico bensì civile. I suoi attori, tra cui Carmen Maura, Marta Etura e Ahmed Boulane, hanno accompagnato la regista in questa apparizione d’impatto. In questo modo, l’attenzione sulla tragedia di Gaza ha guadagnato uno spazio significativo in un contesto globale dedicato al cinema e alla cultura.

Calle Malaga: un ritratto di Tangeri e della memoria attraverso la storia di maria

Il film “Calle Malaga” si concentra sulla vita di Maria, una donna di 79 anni appartenente alla comunità spagnola di Tangeri. La sua routine tranquilla viene stravolta quando la figlia, venuta da Madrid per vendere l’appartamento di famiglia, arriva a sconvolgere equilibri consolidati. Maria lotta per mantenere la sua casa e a difendere i suoi ricordi, usando ogni mezzo possibile per non perdere quel luogo pieno di storie personali. La pellicola esplora così il tema dell’appartenenza e il rapporto con le radici, offrendo uno sguardo sulla condizione degli anziani e sulla ricerca di sé stessi anche in età avanzata. La sceneggiatura, curata in parte da Nabil Ayouch, racconta un percorso di riscoperta sentimentale e di sensualità, che si dipana all’interno di una città — Tangeri — che resta uno sfondo vivido e concreto. La scelta di raccontare una storia femminile, centrata su una protagonista anziana, risulta rara nel panorama filmico regionale e occidentale, portando una voce nuova e riflessiva in un contesto di melodramma e intimità.

Il ruolo di Maryam Touzani nel cinema nordafricano contemporaneo

Maryam Touzani, autrice di film precedenti come “Adam”, candidato marocchino all’Oscar del 2020, si conferma come una figura fondamentale del cinema del Nord Africa. La sua attenzione a temi sociali profondi e al racconto di vite quotidiane di persone spesso marginalizzate la distingue nel panorama internazionale. Il suo lavoro con Nabil Ayouch, anch’egli regista e produttore, crea una collaborazione efficace che porta sullo schermo storie che sfidano stereotipi e mostrano le complessità culturali del Marocco e delle società circostanti. “Calle Malaga” arricchisce il percorso artistico della coppia, mostrando la capacità di muoversi tra storie locali e intrecci internazionali, con un cast proveniente da Spagna, Francia, Germania e Belgio. La produzione stessa, di respiro europeo e mediterraneo, sostiene un cinema che si apre a narrazioni condivise e a un impegno che trascende la semplice rappresentazione artistica.

L’importanza della presenza internazionale nel cast e nella produzione

La composizione del cast e la produzione di “Calle Malaga” riflettono un lavoro organizzato su scala internazionale, che intreccia mercati e culture differenti. Attori come Carmen Maura e Marta Etura portano sul set una presenza istituzionale del cinema spagnolo, mentre Ahmed Boulane rappresenta il collegamento con il Marocco. Questo mix si traduce in una narrazione che oltrepassa i confini nazionali, trattando temi universali tramite un’impostazione locale. La scelta di includere attori di diverse nazionalità si rispecchia anche nella co-produzione che coinvolge paesi europei e nordafricani, caratteristica che rende visibile un cinema allargato e collaborativo. Questi elementi evidenziano come il racconto cinematografico non sia solamente un fatto artistico, ma un processo che coinvolge ambienti, storie e professionalità di vari contesti culturali. Il film diventa così un ponte tra Marocco e Europa.

L’evento di Venezia ha portato così “Calle Malaga” e la sua regista, Maryam Touzani, sotto i riflettori per un duplice motivo: l’attenzione alla scena cinematografica e la presa di posizione netta su un conflitto dal forte impatto umano e politico. Questo gesto e il film stesso si inseriscono in un dibattito più ampio sul ruolo degli artisti nel commentare e testimoniare la realtà attuale, in particolare in un’area complessa come il Nord Africa e il Mediterraneo.