Il Milan si lascia alle spalle un inizio di campionato difficile e trova slancio grazie a una vittoria travolgente contro il Lecce, che segna un’importante inversione di tendenza. La squadra rossonera, attesa da un match cruciale in trasferta, ha dimostrato di avere il carattere necessario per affrontare le prossime sfide, mantenendo il focus sulle avversarie in classifica.
Il primo tempo: un avvio difficile seguito dall’esplosione del gol
L’asse Leao-Hernandez e l’impresa di Morata
Nella prima parte della partita, il Milan fatica a trovare il giusto ritmo. Per ben 39 minuti, i rossoneri sembrano privi di incisività e non riescono a rendersi pericolosi. Le incertezze accumulatesi all’inizio del match sembrano quasi condizionare le prestazioni sul campo. Tuttavia, il momento cruciale arriva quando Rafael Leao riesce a procurarsi una punizione dal limite. È Theo Hernandez a farsi carico della situazione, e il tentativo di Morata, con un colpo di testa, si traduce in una traversa prima di finire nella rete, dando il via a un’esplosione di entusiasmo sugli spalti di San Siro.
Il gesto di Morata, che corre a festeggiare con i suoi tre figli presenti in tribuna, genera un’atmosfera magica. Questo gol arriva in un momento cruciale e contribuisce a iniettare nuova vita nella squadra, che fino a quel momento appariva spenta. Due minuti dopo, Hernandez, nuovamente protagonista, trova il gol del raddoppio su assist di Leao. La situazione per il Lecce si complica ulteriormente.
Il tris di Pulisic e le movenze del Milan
L’atteggiamento del Milan trascina i giocatori in campo, che cominciano a esprimere un gioco fluido e incisivo. Dopo un palo colpito da Abraham, è Pulisic a capitalizzare una palla respinta da Falcone, realizzando così il terzo gol per il Milan. La squadra now ha messo in atto un cambio di marcia che ha completamente ribaltato il loro atteggiamento in campo, portando a un primo tempo che si conclude con un tris straordinario.
La ripresa: gestione del vantaggio e nuove sfide in arrivo
Le preoccupazioni di Fonseca e le scelte della panchina
Il secondo tempo inizia con il Milan in gran forma, ma la pressione della partita è evidente anche sulla panchina. L’allenatore del Lecce, Fonseca, preoccupato dalla freschezza mentale dei suoi giocatori, osserva la partita cercando soluzioni per rivitalizzare la propria squadra. Il Milan, dal canto suo, mantiene la formazione dei titolari, pur guardando già alla trasferta di Leverkusen in arrivo.
Col passare del tempo, i ritmi del match non accennano a diminuire. Loftus Cheek subentra a Morata, che ha cercato di resistere nonostante un infortunio, dimostrando la volontà di contribuire al collettivo. Tuttavia, anche dopo diverse sostituzioni, la squadra di Pioli sembra in controllo e pronta a gestire il vantaggio accumulato, pur mantenendo la solidità difensiva.
Il finale teso e la sfortuna del Lecce
Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, il Lecce trova una nuova motivazione e si rende pericoloso, colpendo un palo che fa eco alle fragilità del Milan nella gestione della partita. La situazione si complica per i rossoneri quando il giovane Bartesaghi, al debutto in Serie A, viene espulso per un intervento scorretto. Nonostante l’inferiorità numerica, il Milan riesce a mantenere il risultato.
In questo contesto, la partita termina con gli uomini di Pioli che si attestano temporaneamente in cima alla classifica, segnando un punto di rinascita importante per il Diavolo. Una vittoria che non solo conferma le capacità del team ma che rinfOCa anche il morale dei tifosi, ora entusiasti di vedere il futuro del club.