Oltre 120 tavolate in tutta Italia per celebrare il pranzo della domenica e sostenere la candidatura Unesco della cucina italiana
L’8 dicembre 2025 si deciderà se la cucina italiana entrerà nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, un riconoscimento che finora è stato concesso a solo quattro tradizioni culinarie nel mondo. Per festeggiare questo momento, in tutta Italia sono state organizzate più di 120 tavolate pubbliche, coinvolgendo decine di città e centinaia di comuni. L’obiettivo è mettere in luce il valore sociale e culturale del pranzo della domenica, un’usanza radicata che unisce le famiglie e preserva tradizioni alimentari.
Più di 120 comuni uniti per il pranzo della domenica
L’iniziativa coinvolge sia grandi città che piccoli paesi sparsi in tutta Italia. L’idea è ricreare il rito del pranzo domenicale, quello che ancora oggi unisce famiglie e comunità. Dietro a questo progetto c’è la collaborazione con l’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e in contemporanea verranno apparecchiate oltre 120 tavolate.
A Roma, alla manifestazione partecipano volti noti come Ambra Angiolini, Paolo Bonolis e la cantante Giorgia. All’Aquila si è unito il giornalista Bruno Vespa, mentre a Livorno Carlo Conti ha rappresentato l’evento conviviale. Anche nomi della musica italiana come Gianni Morandi e Al Bano appoggiano la causa, insieme allo chef Massimo Bottura.
Bottura sarà ospite a Domenica In, dove racconterà in diretta l’importanza del pranzo domenicale come momento di aggregazione e rito sociale. Una tradizione che ha legato generazioni ma che oggi rischia di scomparire, soprattutto nelle grandi città. Il progetto vuole tenere viva la memoria di questa pratica, che per molti italiani è un valore legato alla famiglia e al senso di comunità.
Il ministro Lollobrigida: “Il pranzo domenicale è un patrimonio di cultura e famiglia”
Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, ha sottolineato quanto il pranzo della domenica rappresenti un momento sacro e familiare, un vero e proprio simbolo culturale. Ha ricordato che nel mondo solo quattro cucine sono state finora riconosciute dall’Unesco: quella francese, giapponese, coreana e messicana.
La candidatura italiana non punta solo a valorizzare ricette o tecniche, ma un modo di vivere il cibo e la condivisione a tavola. Per Lollobrigida, l’italianità a tavola è anche parlare di cosa si mangerà al prossimo pasto, discutere dei prodotti del territorio e di quelli che arrivano nelle cucine di casa. Un momento che crea legami tra le persone.
Secondo il ministro, la cucina italiana apre anche nuove porte sul mercato e sostiene la crescita della rete di vendita dei prodotti nazionali all’estero, grazie a migliaia di ristoranti che utilizzano ingredienti autentici. Valorizzare il “modello alimentare italiano” significa quindi anche dare una mano all’economia agroalimentare, facendo conoscere il valore delle produzioni locali e tradizionali.
Musica e arte al centro della giornata dell’8 dicembre
La manifestazione sarà accompagnata da un inno originale, “Vai Italia”, scritto dal paroliere Mogol. Il brano sarà eseguito da Al Bano insieme al coro dell’Antoniano di Bologna e ai ragazzi del coro di Caivano, in provincia di Napoli.
L’inno vuole evocare un senso di unità nazionale attorno alla cucina italiana e sottolineare il valore identitario del cibo come testimonianza culturale. La presenza di Al Bano, artista noto in Italia e all’estero, punta a diffondere il messaggio oltre i confini nazionali.
Questa scelta conferma che il progetto non è solo una promozione gastronomica, ma assume un valore culturale e sociale, unendo arte e musica a una tradizione alimentare millenaria che racconta i territori e le persone di questo Paese.
Ogni tavolata sarà così un’occasione pubblica per riflettere sul valore del cibo, non solo come rito familiare ma anche come motore di economia, cultura e identità nazionale. L’8 dicembre, in tante piazze italiane si svolgerà questa iniziativa, con la speranza di influenzare la decisione finale dell’Unesco e portare il pranzo domenicale italiano fra i patrimoni del mondo.
