Un omicidio brutale ha scosso Scampia nel cuore della notte di sabato, quando Camillo Esposito, un giovane di appena 29 anni, è stato assassinato a colpi di pistola mentre era seduto sulla sedia di un barbiere. Gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli stanno lavorando per ricostruire i dettagli di questo agguato, che sembra intrecciarsi con l’attività criminale della zona.
La vittima: Camillo Esposito e i rapporti con la criminalità
Un giovane dai precedenti penali
Camillo Esposito non era un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Sebbene non fosse direttamente legato a un clan di camorra, la sua storia criminale include vari reati contro il patrimonio, compresi rapine e porto abusivo di armi. Nonostante il suo passato, le autorità non avevano mai riscontrato un suo collegamento diretto con le organizzazioni mafiose. Tuttavia, la sua vita può aver subito cambiamenti recenti che lo hanno portato a entrare in contatto con ambienti pericolosi.
Il 29enne potrebbe aver cercato di inserirsi in uno dei clan locali o, al contrario, stava costruendo un proprio spazio in un territorio già gestito da altri. Gli investigatori stanno esaminando i suoi legami con personaggi vicini al clan della Vanella Grassi, noto per la sua attività criminale nella zona di Napoli. La sua presenza in questo ambiente potrebbe aver attirato attenzioni indesiderate e, alla fine, una sentenza letale.
I tatuaggi come messaggio culturale
Un aspetto che ha colpito gli inquirenti è la presenza di tatuaggi sul corpo di Esposito, che raccontano una storia di affiliazione al mondo della malavita. Tatuaggi raffiguranti Totò Riina e Matteo Messina Denaro, due nomi emblematici della storia mafiosa italiana, sono stati trovati sul suo torace. Questi simboli non solo richiamano personaggi reali, ma possono anche rappresentare un’ideosincrasia o addirittura un tentativo di sfidare l’autorità mafiosa. Ulteriori ricerche hanno messo in luce un altro volto tatuato, probabilmente quello di Raffaele Cutolo, noto boss legato alla camorra.
Questi inchiostri potrebbero essere interpretati sia come segni di rispetto verso figure temute sia come richieste di affiliazione a un potere superiore. A prima vista, la scelta di tali soggetti suggerisce una profonda connessione con la cultura mafiosa, che non può essere trascurata durante le indagini.
L’agguato: dinamica e conseguenze
L’omicidio nella barberia di via Arcangelo Ghisleri
L’omicidio di Esposito è avvenuto in modo violento e improvviso. Poco dopo le 23 di sabato, mentre si trovava nella barberia di via Arcangelo Ghisleri, un uomo con il volto coperto è entrato e ha aperto il fuoco, esplodendo dodici colpi contro la vittima. L’intera scena si è consumata davanti al titolare del salone e a un altro cliente, entrambi fortunatamente rimasti illesi. La rapidità e la determinazione dell’assassino indicano che l’azione era predeterminata.
Nonostante l’assassino sia riuscito a fuggire a bordo di un’auto, le indagini hanno subito preso piede. La polizia sta esplorando la possibilità che Esposito fosse seguito da una persona complice, definita “filatore”, che avrebbe potuto fornirne la posizione esatta al killer.
Le reazioni e le implicazioni sociali
La morte di Camillo Esposito ha suscitato una forte reazione sia nelle forze dell’ordine che nei residenti di Scampia. Il prefetto di Napoli ha convocato un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per esaminare gli sviluppi dopo l’omicidio. Nonostante gli episodi di violenza, il prefetto Michele di Bari ha sottolineato che questi eventi non devono sminuire il rinnovamento che Scampia sta vivendo in questo periodo.
Attualmente, vi è una crescente paura che questo omicidio possa accendere nuove tensioni tra i clan o lanciare una faida violenta. Tuttavia, le autorità mantengono la posizione che si tratta di episodi isolati, sottolineando l’importanza di monitorare e intervenire rapidamente per prevenire ulteriori escalation di violenza. Scampia, nonostante i suoi problemi, vive un momento di rinascita sociale, e tentativi di distruggere questo progresso non devono essere sottovalutati.