Questa mattina sono riprese le operazioni di ricerca per rintracciare circa quaranta migranti dispersi a seguito di un naufragio nel Canale di Sicilia, non lontano dalle coste tunisine. La situazione è particolarmente critica: ieri pomeriggio, le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza hanno portato a Lampedusa dieci superstiti e recuperato sei corpi senza vita nelle acque antistanti l’isolotto di Lampione. I naufraghi viaggiavano su un gommone che si è rivelato semi affondato.
I sopravvissuti, sei uomini e quattro donne, hanno dichiarato di essere partiti domenica notte da Sfax, in Tunisia, a bordo di un gommone con altre 46 persone. Purtroppo, dopo meno di ventiquattro ore di navigazione, molti di loro sono caduti in mare, probabilmente a causa delle condizioni avverse. Nonostante le difficoltà, il gommone ha continuato la sua rotta fino a essere intercettato ieri pomeriggio.
Oggi, i dieci naufraghi saranno ascoltati dalla polizia, che cercherà di ricostruire con maggiore chiarezza gli eventi accaduti durante la traversata. Le sei salme, tutte di uomini, sono state trasferite nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, dove saranno sottoposte a ispezione cadaverica. Le operazioni di soccorso hanno visto in azione le motovedette Cp324 della Capitaneria di Porto e V1302 delle Fiamme Gialle.
Inizialmente, due dei sopravvissuti erano stati portati al Poliambulatorio per controlli medici, ma dopo aver accertato il loro buono stato di salute, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola. È importante notare che da diverse settimane non si registravano natanti partiti dalla Tunisia; fino ad ora, i migranti sbarcati a Lampedusa avevano sempre dichiarato di essere salpati dalla Libia.
Oltre ai dieci naufraghi, sull’isola sono giunti altri quaranta migranti, tra cui nove donne e due minori, provenienti da Costa d’Avorio, Senegal, Guinea e Malesia. Anche loro hanno confermato di essere partiti da Sfax, viaggiando su un barchino di metallo di otto metri. Ieri, Lampedusa ha registrato un totale di cinque sbarchi, con 213 migranti arrivati sull’isola. Attualmente, l’hotspot ospita 230 persone, in attesa di una soluzione alla loro situazione.