Roberto Cavalli, la verità nascosta dietro la sua eredità da centinaia di milioni
Il 12 aprile 2024 il mondo della moda ha perso Roberto Cavalli, un nome che da oltre cinquant’anni evocava lusso, creatività e provocazione. Nato a Firenze, Cavalli aveva trasformato il suo talento per le stampe e i tessuti in un impero internazionale, portando il marchio “Roberto Cavalli” sulle passerelle di Milano, Parigi e New York. Le sue creazioni, celebri per l’uso audace di motivi animalier e colori vivaci, hanno vestito star di fama mondiale e consolidato la sua immagine di stilista geniale e anticonformista. Alla sua morte, però, dietro l’eredità artistica si è aperto un complesso scenario patrimoniale, un intreccio di beni di lusso, legami familiari e questioni legali.
Gli eredi e il testamento
Pochi mesi prima della scomparsa, Roberto Cavalli aveva redatto il testamento, definendo in modo chiaro i nomi dei beneficiari. I sette eredi sono i suoi sei figli — Tommaso, Cristiana, Rachele, Daniele, Robin e il piccolo Giorgio, nato dalla relazione con la modella Sandra Nilsson, oggi anche lei beneficiaria — a cui ha destinato il patrimonio in parti uguali. Questa scelta ha sorpreso alcuni osservatori, in quanto Cavalli aveva vissuto relazioni complesse e rapporti familiari non sempre lineari. Tuttavia, la decisione sembra riflettere la volontà di garantire a tutti un’eredità tangibile, indipendentemente dalla vicinanza o meno alla sua vita quotidiana.

Il tesoro di Cavalli: beni e passioni
Il patrimonio lasciato da Cavalli è un mosaico di beni dal valore economico e simbolico immenso. Tra i più iconici c’è la villa di 60 stanze sulle colline di Firenze, un complesso architettonico di pregio circondato da ettari di verde, piscina panoramica e interni arredati con pezzi di design unici. C’è poi lo yacht “Freedom”, personalizzato in ogni dettaglio per riflettere lo stile e la personalità del suo proprietario, e un elicottero privato che Cavalli utilizzava per spostarsi tra la Toscana e le località estere dove amava trascorrere le vacanze.
Oltre agli immobili e ai mezzi di lusso, l’eredità include una collezione di opere d’arte di altissimo livello, tra cui dipinti antichi e sculture contemporanee, gioielli, arredi pregiati e una serie di investimenti e partecipazioni in società. A ciò si aggiungono terreni, immobili industriali e residenziali, e i proventi residui della vendita della maison nel 2015, che aveva fruttato a Cavalli una cifra stimata in centinaia di milioni di euro.
Il nodo dei debiti e la scelta degli eredi
Nonostante l’apparente solidità del patrimonio, la successione non è stata un passaggio immediato. Gli eredi hanno optato per l’accettazione con beneficio d’inventario, una procedura che permette di ereditare proteggendo i beni personali da eventuali debiti lasciati dal defunto. Questo significa che potranno rispondere delle passività solo entro il valore dei beni ricevuti, evitando di mettere a rischio il proprio patrimonio.
La scelta è stata motivata dalla necessità di fare chiarezza sui conti dello stilista: se da un lato ci sono proprietà e oggetti di lusso di enorme valore, dall’altro potrebbero esserci obbligazioni e impegni economici non ancora saldati. Per questo la fase di inventario e valutazione è fondamentale per stabilire il vero valore netto dell’eredità.
Un’attesa che può durare mesi
Fino alla scadenza dei termini per la presentazione di eventuali richieste da parte dei creditori, l’intero patrimonio resta in sospeso. Solo una volta terminata questa fase si potrà procedere alla ripartizione effettiva tra gli eredi. Le stime parlano di un patrimonio compreso tra i 200 e i 400 milioni di euro, ma la cifra finale dipenderà dal saldo tra attivi e passivi. Nel frattempo, beni come la villa e lo yacht rimangono sotto gestione provvisoria, in attesa di conoscere il loro destino definitivo.
Un’eredità che va oltre i beni materiali
Se il patrimonio materiale è imponente, l’eredità più grande di Roberto Cavalli resta quella immateriale: un marchio di stile riconosciuto a livello globale, un modo di intendere la moda come espressione di libertà e provocazione. Le sue creazioni hanno segnato un’epoca e continuano a ispirare designer e artisti. Anche se oggi il suo nome non è più legato direttamente alla maison, il ricordo della sua estetica rimane impresso nell’immaginario collettivo.
Il futuro dell’eredità
L’esito della successione dipenderà dall’equilibrio tra beni e debiti. In gioco non c’è solo la spartizione di oggetti e proprietà, ma anche la gestione di un’eredità culturale e di immagine che, se ben amministrata, potrebbe garantire entrate e visibilità agli eredi per molti anni. L’incertezza attuale non fa che alimentare la curiosità e l’attenzione mediatica, trasformando questa vicenda in una storia che unisce glamour, intrigo e strategie legali.
