Teatro Verdi di Pordenone: il cartellone 2025/2026 tra classici, novità e inclusione
Il Teatro Verdi di Pordenone conferma la sua anima artistica con un calendario che spazia tra prosa, musica, lirica e danza. L’offerta è pensata per un pubblico di tutte le età, con un equilibrio tra grandi classici e nuove proposte. La stagione 2025/2026 si presenta come un viaggio che mette in dialogo tradizione e contemporaneità, includendo anche iniziative dedicate alle scuole e all’accessibilità. Il programma è stato svelato alla presenza dell’assessora regionale Cristina Amirante e del sindaco Alessandro Basso, a testimonianza del forte legame con la città.
“Architetture del sentire”: un progetto che unisce generi e visioni
Al centro della stagione c’è “Architetture del sentire”, un progetto ideato dal consulente per musica e danza Alessandro Taverna. L’idea è quella di creare un percorso culturale che faccia parlare insieme diversi linguaggi artistici, mettendo in gioco teatro, musica e danza. La stagione si racconta alternando momenti intensi a pause più leggere, con un continuo confronto tra classico e contemporaneo.
La programmazione è ampia ma calibrata, ogni evento porta con sé una storia più grande. Le scelte artistiche cercano di superare i confini tradizionali per offrire un’esperienza che tocchi lo spettatore su più fronti. E non è solo questione di spettacoli: il Teatro vuole essere uno spazio aperto, dove l’arte arriva dritta, coinvolgendo davvero chi assiste.
Grandi nomi e spettacoli per tutte le età
Si parte il 25 ottobre con la Münchener Kammerorchester diretta dal pianista e direttore Alexander Lonquich. Il programma è tutto dedicato a Beethoven, con il Quarto Concerto per pianoforte e il famoso Concerto Imperatore. La qualità degli artisti e le collaborazioni internazionali confermano il Teatro Verdi come un punto di riferimento per la musica.
La stagione lirica si chiude con due grandi titoli: “Le nozze di Figaro” il 29 maggio e “Il barbiere di Siviglia” il 4 giugno. Entrambi gli spettacoli saranno affidati a Pier Luigi Pizzi, regista e scenografo di rilievo. L’allestimento prevede un unico spazio scenico che cambia volto grazie a variazioni visive e narrative.
Fuori abbonamento, il 14 ottobre va in scena “Trieste 1954”, scritto e interpretato da Simone Cristicchi con la collaborazione di Simona Orlando. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e promosso insieme al Comune di Pordenone, racconta un episodio storico importante per la regione.
Non mancano nemmeno gli appuntamenti pensati per bambini, adolescenti e famiglie. Queste proposte sono parte integrante del programma e puntano a coinvolgere i più giovani con esperienze culturali diverse, unendo divertimento e crescita attraverso l’arte. Le attività rivolte alle scuole completano questo approccio.
Teatro per tutti: l’impegno su accessibilità e inclusione
Il Teatro Verdi dedica particolare attenzione all’accessibilità e all’inclusione. Tra le iniziative più importanti c’è la partecipazione a “Teatro No Limits”, progetto promosso dal Centro Diego Fabbri. L’iniziativa offre spettacoli con audiodescrizione per chi ha disabilità visive, abbattendo così uno degli ostacoli principali alla fruizione teatrale.
Questa scelta nasce in un momento in cui la domanda culturale chiede spazi sempre più accoglienti, capaci di offrire esperienze complete e adatte a bisogni diversi. Il Teatro Verdi, punto di riferimento per la città e la regione, non si limita a proporre spettacoli di qualità, ma si impegna a renderli accessibili a tutti, senza barriere.
Così un pubblico vario, fatto di persone di ogni età e provenienza, può trovare un’offerta ricca e stimolante, che alimenta la curiosità e rafforza l’abitudine a frequentare il teatro. L’inclusione diventa così un modo concreto per arricchire la scena culturale del territorio.
