Torino, Baroni cambia marcia: ferocia, centrocampo più ricco e nuovo portiere israeliano per il 2025-2026
Il Torino ha avviato una nuova fase con Marco Baroni al timone, che ha messo in chiaro gli obiettivi per la prossima stagione. Dopo il pesante ko contro l’Inter, la squadra vuole cambiare passo: più grinta e un gioco più ordinato. Il progetto parte da un centrocampo con tante opzioni e da un portiere con caratteristiche diverse rispetto al passato.
Dopo il 5-0 con l’Inter, Baroni chiede ferocia e ordine in campo
Il 5-0 subito contro l’Inter ha fatto scattare un campanello d’allarme in casa Torino. Baroni ha subito chiarito cosa serve per rialzarsi. La sconfitta ha evidenziato lacune sia nel gioco sia nell’atteggiamento, spingendo l’allenatore a puntare su un cambio di mentalità. Serve ferocia, quella voglia di combattere in ogni azione, ma senza perdere la testa. Il tecnico vuole una squadra aggressiva ma pulita, capace di tenere i nervi saldi.
Nell’ultima partita, il Torino ha commesso pochi falli ed è sembrato più disciplinato. Per Baroni è proprio questo il salto di qualità da fare: giocare con grinta, ma senza esagerare. Vuole un gruppo che metta in campo energia e concentrazione, trasformando la determinazione in gioco tattico e controllo. La strada è tracciata: forza e correttezza devono convivere in ogni allenamento e in ogni gara.
Centrocampo allargato: da Casadei e Ilic a Anjorin e Asllani, le carte di Baroni
Il cuore del Torino sarà il centrocampo, dove Baroni ha molte frecce al suo arco. I nomi di Casadei, Ilic e Ilikhan sono il punto fermo, ma con gli innesti di Anjorin e Asllani la rosa guadagna nuove soluzioni. Questa varietà permette al tecnico di cambiare volto al reparto a seconda delle necessità, adattandosi all’avversario o alle condizioni della squadra.
Ogni giocatore ha una sua caratteristica: Casadei è abile a spezzare le azioni avversarie, Ilic legge bene il gioco e Ilikhan porta qualità tecnica. Anjorin e Asllani arrivano come elementi freschi, pronti a dare energia e alternative. Baroni vuole un centrocampo equilibrato, capace sia di fermare l’avversario sia di far partire l’azione. L’obiettivo è un reparto fluido, che sappia guidare la squadra in ogni fase della partita.
In porta arriva Israel: un profilo diverso da Milinkovic-savic per crescere insieme
Il Torino cambia anche in porta, con l’arrivo di Guglielmo Israel dallo Sporting Lisbona. Baroni presenta il nuovo portiere come un profilo diverso rispetto a Milinkovic-Savic, che aveva giocato la scorsa stagione. Israel è un giovane su cui si punta per costruire una nuova linea difensiva, con un percorso di crescita dentro il club.
La scelta su Israel nasce dalla fiducia nelle sue qualità tecniche e dalla volontà di dargli tempo per ambientarsi nel calcio italiano. La società vuole valorizzare le sue doti, sapendo che in porta la differenza si fa anche con sicurezza nelle uscite, comunicazione con la difesa e riflessi pronti. Con un’esperienza internazionale alle spalle, Israel porta con sé un bagaglio importante per affrontare la Serie A.
Baroni punta a costruire con lui una base solida per la difesa, con l’obiettivo di mantenere la porta inviolata più spesso. Per Israel questa è una grande occasione per mettersi in mostra e crescere.
Simeone e Zapata insieme: l’attacco si fa più imprevedibile
Baroni non esclude la possibilità di vedere in campo insieme Giovanni Simeone e Duvan Zapata, un duo che potrebbe dare più soluzioni all’attacco. I due hanno caratteristiche diverse: Simeone è più veloce e dinamico, Zapata più potente e forte nel gioco aereo. Giocandoli insieme, il Torino può mettere in difficoltà le difese con un mix di velocità e fisicità.
Questa mossa apre a schemi offensivi più vari, spostando la pressione sia sugli esterni sia sulla zona centrale. L’idea è anche di distribuire meglio il peso dell’attacco, aumentando le chance di segnare. Potrebbe essere un’arma in più per Baroni in una stagione dove ogni dettaglio farà la differenza.
