Un inseguimento mozzafiato ha avuto luogo a Giugliano, in provincia di Napoli, coinvolgendo i carabinieri e un’Alfa Romeo 156 con a bordo cinque individui. L’auto, in fuga, ha trasgredito l’alt imposto dalle forze dell’ordine, iniziando una corsa ad alta velocità che ha scosso la zona. Gli agenti hanno descritto la situazione come estrema e pericolosa, un’esperienza ben oltre la quotidianità del loro lavoro.
L’inizio del folle inseguimento
L’episodio ha avuto inizio durante la notte, nei pressi dello svincolo di Villa Literno, quando una Gazzella dei carabinieri ha intimato l’alt all’Alfa Romeo. Ignorando l’ordine, il conducente ha accelerato, avviando un inseguimento che ha raggiunto velocità vertiginose. Stando alle ricostruzioni fatte dagli investigatori, l’auto ha toccato punte di oltre 200 chilometri orari, eseguendo manovre spericolate in mezzo al traffico intenso della strada, l’Asse Mediano.
La situazione è diventata rapidamente critica mentre i malviventi tentavano di ostacolare i carabinieri. I fuggitivi hanno messo in atto manovre aggressive, cercando di speronare l’auto delle forze dell’ordine. Questo comportamento pericoloso non ha solo messo a rischio la vita dei carabinieri, ma anche quella di altri automobilisti e pedoni presenti nella zona.
L’identità dei fuggitivi e le possibili connessioni
Mentre le indagini sono in corso, le forze dell’ordine sospettano che i malviventi siano parte di una banda di etnia ROM. Le testimonianze raccolte dai carabinieri suggeriscono che la stessa etnia fosse coinvolta in un episodio simile avvenuto nel 2020, quando il poliziotto Pasquale Apicella perse la vita dopo essere stato speronato durante un intervento per fermare un furto ai danni di un bancomat. Questo precedente sottolinea l’elevato rischio associato a tali inseguimenti e la determinazione delle forze dell’ordine ad affrontare anche le situazioni più pericolose.
Durante la folle corsa, i carabinieri hanno riferito di essere stati colpiti da oggetti lanciati dai malviventi, tra cui uno pneumatico e un crick. Tali atti vandalici, sebbene pericolosi, non hanno causato danni ai veicoli o ai pedoni nei paraggi, ma evidenziano l’aggressività e la scarsa considerazione per la sicurezza altrui da parte dei fuggitivi. L’Alfa Romeo è riuscita a dileguarsi, ma la caccia ai colpevoli continua, con i carabinieri impegnati a ricostruire ogni dettaglio che possa portarli alla cattura.
La reazione delle istituzioni
La situazione ha suscitato forti reazioni anche a livello istituzionale. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha espresso pubblicamente la sua solidarietà ai carabinieri della compagnia di Giugliano. Di Bari ha sottolineato il coraggio dimostrato dai suoi uomini durante un inseguimento così pericoloso, definendo il loro operato come un esempio di dedizione e di impegno straordinario nel proteggere la comunità.
Le parole del prefetto hanno messo in luce l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e il rischio costante che affrontano nel loro servizio quotidiano. Porterà, da parte della società, un riconoscimento del loro sacrificio e della loro disponibilità a fronteggiare situazioni che possono avere esiti drammatici. Questa vicenda evidenzia come, in un contesto di crescente insicurezza, i carabinieri rappresentino un baluardo fondamentale per la sicurezza dei cittadini.
Le indagini continuano alacremente, con l’intento di garantire giustizia e riportare la legalità nelle strade di Giugliano e dei comuni limitrofi.