
Il controverso utilizzo del Var - Ilvaporetto.com
Accesa discussione a Canale 8: Del Genio e Bucciantini si confrontano su Var e malafede
Il programma “Ne parliamo il lunedì” di Canale 8 ha dato vita a un acceso dibattito tra i giornalisti Paolo Del Genio e Marco Bucciantini, che ha toccato il tema controverso dell’uso del Var nel calcio italiano. Al centro della conversazione c’è stata la questione della malafede nella gestione delle decisioni arbitrali e se il challenge dovrebbe essere introdotto per gli allenatori, alla luce delle recenti polemiche venutesi a creare nel campionato.
Durante l’argomento, Paolo Del Genio ha affermato che il primo anno di utilizzo del Var ha mostrato significative lacune, sostenendo che, in alcune occasioni, il sistema è stato spento, compromettendo l’equità delle competizioni. Secondo Del Genio, questa situazione ha avuto un impatto sul Napoli di Maurizio Sarri, che, nonostante i 91 punti ottenuti, ha visto sfumare la possibilità di vincere lo scudetto a causa di decisioni discutibili. Ha evidenziato come non fosse solo il match Inter-Juventus a essere influenzato, ma anche altre sei o sette partite in cui il Var non è stato attivato.
Del Genio ha proposto l’introduzione di un sistema di challenge per gli allenatori, ritenendo che questo metodo costringerebbe gli arbitri a rivedere le loro decisioni davanti a uno schermo, aumentando così la trasparenza e l’accuratezza delle decisioni in campo. Ha citato episodi in cui arbitri come Calvarese hanno preso decisioni controverse e affermato che questa situazione può portare a sospetti di malafede. La sua posizione mette in luce le incertezze attorno all’affidabilità delle scelte arbitrali nel campionato italiano.
La reazione di Bucciantini e la questione della malafede
Marco Bucciantini, dall’altra parte, ha contestato l’idea che ci sia un’intenzionalità malevola nelle decisioni degli arbitri. Ha esaminato il concetto di malafede, sostenendo che non vi sono chiari indirizzi negli errori arbitrali, quindi associarla a decisioni discusse risulta problematico. Secondo Bucciantini, già esiste una forma di challenge tramite il Var, che è costantemente attivo per monitorare l’intero match. Ha sollevato dubbi sull’opportunità di dare agli allenatori il potere di una chiamata strategica, suggerendo che ciò potrebbe minare l’integrità del gioco.
Bucciantini ha messo in discussione l’interpretazione di Del Genio delle problematiche arbitrali, citando un recente episodio nella partita Monza-Roma come esempio di come la malafede non fosse presente. Ha avvertito che l’uso di termini affiancati all’idea di malafede può allontanare chi desidera intraprendere la carriera di arbitro, rischiando di creare un clima ostile, in particolare nei campionati giovanili e dilettantistici.
Il dibattito sul challenge e il potere degli arbitri
Il dialogo tra i due giornalisti ha continuato a evolversi, con Del Genio che ha chiarito di non voler attribuire malafede agli arbitri singoli, ma piuttosto alla mancanza di volontà da parte delle istituzioni calcistiche di rendere il Var uno strumento più efficace e trasparente. Ha sottolineato che se gli arbitri avessero più accesso alle immagini, il loro processo decisionale potrebbe migliorare notevolmente, cambiando il corso delle partite.
Secondo Del Genio, è imperativo riflettere su come il modello attuale di gestione arbitrale possa essere migliorato. Ha affermato che la tecnologia disponibile non viene sfruttata appieno e che l’indifferenza a utilizzare al meglio il Var può generare malintesi e alimentare dubbi tra i tifosi e gli appassionati di calcio. Il dibattito ha quindi toccato questioni storiche riguardanti favoritismi verso determinati club, sostenendo che negare certe evidenze renda impossibile il progresso nel miglioramento delle procedure operative arbitrali.
Il confronto di idee tra Del Genio e Bucciantini ha evidenziato una spaccatura nel modo di interpretare le norme e le pratiche arbitrali attuali, evidenziando la complessità della gestione del Var e l’effetto dell’opinione pubblica sulle decisioni in questi contesti.