L’emozionante viaggio nella storia della televisione italiana comincia con un volto emblematico, quello di Furia Colombo, che il 3 gennaio 1954 ha segnato il debutto della televisione in Italia. Con l’arrivo della serie ‘30×70 – Se dico donna‘, disponibile su RaiPlay dal 3 settembre e in onda su Rai2 dal 16 settembre, si celebra il contributo delle donne nella tv italiana. Ogni episodio dell’iniziativa esplorerà la carriera di trenta professioniste che hanno lasciato un’importante impronta nel panorama televisivo.
Un’occasione per celebrare le donne nella tv
Il progetto ‘30×70 – Se dico donna‘ nasce per celebrare il settantesimo anniversario della televisione pubblica italiana. Lorenza Fruci, autrice del programma, sottolinea che si tratta di un’opportunità unica per raccontare la storia del piccolo schermo attraverso le esperienze di donne che ne hanno plasmato il corso. “È un inizio, un solco”, afferma Fruci, evidenziando che il progetto intende dare visibilità a un’importante varietà di figure femminili, partendo da trenta professioniste emblematiche.
Con la consulenza di Anna Bisogno, professoressa associata di Cinema Radio Televisione presso l’Università telematica Mercatorum, e la regia di Luca Rea, ‘30×70 – Se dico donna‘ si avvale di un prezioso archivio delle Teche Rai per ricreare il contesto di ciascuna professionista. La conduttrice Francesca Barolini guiderà gli spettatori in questo racconto che intreccia storie personali e professionali, illuminando il legame tra le protagoniste della tv e l’evoluzione della società italiana.
Il programma si propone di restituire un’idea più sfumata delle donne in televisione. Fruci segnala l’importanza di recuperare memorie storiche delle colleghe a lungo dimenticate, creando un mosaico che abbraccia sia figure iconiche che professionalità minori ma essenziali nella storia della tv.
La ricerca di trenta volti significativi
La realizzazione del programma ha richiesto un meticoloso processo di selezione delle trenta professioniste da includere, un compito non semplice poiché ognuna di loro ha contribuito a costruire la televisione italiana. Personalità del calibro di Mina e Raffaella Carrà sono naturalmente al centro di questa celebrazione, ma il progetto si spinge oltre, dando spazio anche a nomi meno noti che hanno comunque avuto un ruolo cruciale.
Tra le figure di spicco emerge Tilde Capomazza, nota per il suo programma ‘Si dice donna‘, che negli anni tra il 1977 e il 1981 ha lavorato all’interno di una redazione interamente femminile. Quegli anni segnavano un’epoca di cambiamento, dove si cercava di rappresentare tutte le sfaccettature del punto di vista femminile. Altre figure, come la critica televisiva Claudia Vinciguerra, mostrano come la televisione fosse in grado di incoraggiare immagini diverse e nuove narrazioni, contribuendo al dibattito pubblico.
La serie non dimentica neppure il mondo dello sport e del giornalismo, con professioniste come Donatella Scarnati e Carmen Lasorella, che hanno affrontato temi complessi e importanti attraverso il loro lavoro. La varietà di esperienze coinvolte offre un ritratto complesso e intrigante della vita professionale femminile in televisione.
Un’analisi dell’immagine femminile nella televisione
L’immagine della donna nell’universo televisivo è un tema di costante attualità. Le professioniste coinvolte nel progetto ‘30×70 – Se dico donna‘ hanno voluto evidenziare come, a dispetto dei cambiamenti sociali, l’immagine femminile continui a essere sotto scrutinio e talvolta stereotipata. Fiore all’occhiello dell’offerta informativa sono le professionalità che si sono battute per restituire un’immagine del femminile più variegata e reale.
Fruci commenta: “Il programma offre uno specchio di una realtà complessa”, e mette in risalto l’importanza delle professioniste che operano dietro le quinte, come Alida Cappellini, una scenografa di grande talento. Celebrare la storia delle donne in televisione significa anche dare voce a chi ha contribuito in modo silenzioso, ma significativo, alla costruzione del medium televisivo.
La serie pauperizza le assenze di molte figure, permettendo però di esplorare a fondo le vite e le carriere di coloro che hanno lasciato un’impronta duratura. Questo approccio rappresenta un tentativo di riconcettualizzare e restituire dignità alle donne che hanno segnato la scenografia televisiva italiana attraverso i decenni.
Una produzione corale tra Rai Teche e Rai Contenuti Digitali
‘30×70 – Se dico donna‘ è il risultato di una collaborazione tra Rai Teche e Rai Contenuti Digitali e Transmediali, volta a valorizzare il patrimonio audiovisivo del Servizio Pubblico. Maurizio Imbriale, direttore di Rai Contenuti, sottolinea l’importanza di questo progetto nel contesto di un’industria televisiva storicamente dominata dagli uomini, mettendo in luce il contributo fondamentale di trenta donne esemplari.
Andrea Sassano, direttore di Rai Teche, aggiunge che l’obiettivo del programma è scoprire volti e storie rare, riportando in vita materiali storici che potrebbero altrimenti rimanere dimenticati. Ogni episodio sarà così un viaggio nel tempo che permetterà al pubblico di riscoprire il ruolo cruciale che le donne hanno avuto nella crescita e nel cambiamento della televisione italiana, unendo passione e professionalità grazie a un archivio ricchissimo di risorse.
Il percorso di ‘30×70 – Se dico donna‘ rappresenta dunque non solo un doveroso omaggio, ma anche un’opportunità di riflessione importante su come le donne abbiano influenzato e continuino a influenzare la narrazione culturale del Paese, unendo nostalgia e innovazione in uno dei media più diffusi al mondo.