
Napoli: il bilancio dell'anno giudiziario mostra un incremento dei reati minorili e contro le donne - Ilvaporetto.com
La recente relazione della presidente della Corte di Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, ha svelato un quadro complesso e allarmante della giustizia nel distretto partenopeo. Presentati durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, i dati rivelano un abbassamento delle pendenze processuali, ma una preoccupante crescita di reati, in particolare quelli coinvolgenti giovani e violenza di genere. Le cifre richiamano l’attenzione su un fenomeno che non può essere ignorato, richiedendo una risposta adeguata delle istituzioni.
Il distretto della corte di napoli: dimensioni e complessità
La Corte di Appello di Napoli rappresenta uno dei nuclei giudiziari più consistenti in Europa, insieme a quello di Roma. La vastità del distretto è accentuata dalla varietà e dalla gravità dei procedimenti, che includono una significativa presenza di casi legati alla criminalità organizzata. Negli ultimi tre anni, sono stati registrati 1.079 processi di questa natura, evidenziando una realtà criminologica ben radicata nella società napoletana.
Dal 1 luglio 2023 al 30 giugno 2024, sono stati gestiti 149 procedimenti iniziali alla Corte di Assise di Appello, con 66 nuovi casi nel corso dell’anno. Questo porta a un totale di 104 definizioni, con una pendenza finale di 111 fascicoli. Tra i casi trattati, spiccano quelli di femminicidio, infanticidio, omicidio e associazione di stampo camorristico, suscitando preoccupazione per i legami tra criminalità e gestione pubblica. Le pendenze penali si attestano su oltre 38.000 procedimenti presso le sezioni ordinarie, con 10.554 nuove iscrizioni e una buona parte definita entro l’anno.
Crescita preoccupante dei reati contro la persona e le donne
Le statistiche svelano un quadro drammatico riguardante i reati contro le donne. Gli ultimi dati hanno mostrato circa 2.800 nuovi procedimenti per reati come maltrattamenti e violenza sessuale, solo nella Corte d’Appello. Un numero che sale a oltre 6.000 per lo stesso tipo di crimine nei Tribunali di Napoli. Al primo grado, sono stati definiti 2.844 procedimenti per maltrattamenti e 1.004 in appello, a conferma di un fenomeno in continua espansione.
I casi di violenza domestica e di genere sono ormai una triste realtà, con le vittime spesso relegati a un silenzio sociale insopportabile. La Corte, da parte sua, si è trovata a dover fare fronte a una crescente domanda di giustizia in un ambito così delicato, dove la tutela delle vittime deve assumere un ruolo centrale.
L’emergere di reati giovanili e il coinvolgimento dei minorenni
Non meno allarmante è l’emergere di comportamenti devianti tra i minoreni. Il caso degli stupri avvenuti a Caivano, perpetrati da sette minorenni contro bambine di appena dieci e dodici anni, ha fatto scalpore e sollevato interrogativi profondi sulla devianza giovanile. La condanna di tre minori a pene significative apre un dibattito urgente su come affrontare un pericolo sempre più presente.
Diversi studi evidenziano una tendenza dei giovani a portare armi per scopi difensivi o offensivi, facendo aumentare il numero di delitti violenti tra i minorenni. Questi episodi, il più delle volte, non riguardano esclusivamente le fasce più disagiate, ma si stanno diffondendo anche nelle classi sociali più elevate, rivelando una nuova dimensione della violenza giovanile.
In parallelo, i dati mostrano un incremento delle iscrizioni di reati contro la persona e il patrimonio, con un aumento dei casi di rapina e furto. Questo contesto richiede una riflessione approfondita sulle cause della violenza giovanile e sull’importanza di interventi efficaci per limitare il fenomeno.
Il peso della giustizia civile e l’impatto sul sistema giudiziario
Nonostante i dati allarmanti sui reati penali, anche il settore civile presenta cifre significative. Nel periodo tra giugno 2023 e giugno 2024, oltre 27.000 procedimenti sono stati pendenti nelle sezioni civili, con un alto numero di iscrizioni e definizioni. La Corte di Appello ha dimostrato capacità nel ridurre le arretratezze, segnando un’inversione di tendenza necessaria per il sistema giudiziario, che manifesta segnali di affaticamento sotto la pressione delle continue iscrizioni. Presso i Tribunali, il numero di procedimenti si attesta su 193.000, sottolineando una necessità evidente di risorse e strategie per gestire al meglio il carico di lavoro.
Il PNRR ha fornito obiettivi di riduzione dell’arretrato e della durata dei processi, traguardi che, sebbene raggiunti, devono essere considerati come un punto di partenza e non di arrivo. La sfida per le istituzioni è ora quella di mantenere questo impulso e costruire un sistema giudiziario più reattivo e presente.