Un acceso confronto ha caratterizzato la recente seduta del Consiglio comunale di Pomigliano d’Arco, dove le tensioni tra maggioranza e opposizione hanno raggiunto un punto critico. L’incontro, che aveva come obiettivo primario l’approvazione della convenzione per la gestione del servizio di raccolta rifiuti da parte della partecipata Enam, è sfociato in una situazione di caos che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Le versioni dei due schieramenti si contrappongono e mettono in evidenza una crisi di comunicazione e di gestione politica all’interno dell’assemblea.
La versione della maggioranza: accuse di comportamenti scomposti
La questione in aula
Per la maggioranza, la seduta è stata caratterizzata da un comportamento inadeguato da parte dei consiglieri di opposizione di Rinascita. Il momento cruciale, in cui si discuteva della convenzione per il servizio di raccolta dei rifiuti, è stato interrotto da alti toni e da una mancanza di rispetto da parte di alcuni membri. Secondo i consiglieri di maggioranza, in particolare Vito Fiacco si sarebbe lasciato andare a una reazione eccessiva, culminando nella sua espulsione dal presidente del Consiglio comunale.
Episodi e reazioni
Il momento culminante è stato quando il consigliere Giuseppe Capone ha tentato di parlare senza essere ascoltato. Al suo intervento è seguito quello del sindaco Raffaele Russo, ulteriormente interrotto. La tensione è aumentata e, come riportato, Vito Fiacco avrebbe esagerato la sua reazione fino a proporre la sua espulsione dall’aula. A quel punto, la consigliera Carla Mercogliano ha scelto di seguire Fiacco all’esterno, mentre Marco Iasevoli, altro membro dell’opposizione, ha chiamato i Carabinieri in seguito all’espulsione del suo collega. Da parte della maggioranza, si fa riferimento a un “comportamento scomposto” da parte dei consiglieri di opposizione, che ha compromesso il normale svolgimento dei lavori.
La versione dell’opposizione: offese e aggressioni
Accuse al presidente del Consiglio
Dalla parte di Rinascita e Per, la narrazione degli eventi assume un altro colore. I consiglieri di opposizione affermano di aver subito offese personali durante la seduta e di essere stati espulsi dal presidente del Consiglio, Maurizio Caiazzo. Questo, secondo la loro versione, rappresenta un’ulteriore aggressione alle pratiche democratiche. Vito Fiacco, in particolare, è stato oggetto di insulti da parte di altri membri e quando ha chiesto spiegazioni al presidente, la risposta è stata l’espulsione.
Reazioni e dinamiche
L’atmosfera si è ulteriormente surriscaldata quando l’intervento del comandante della Polizia municipale, Emiliano Nacar, ha comportato una spinta fisica per allontanare Fiacco dall’aula. La reazione da parte dei consiglieri di opposizione è stata immediata e hanno deciso di lasciare l’aula in segno di protesta, soprattutto dopo che il presidente ha rifiutato di scusarsi per le offese. Le tensioni generate dai fatti hanno richiesto, come accennato, anche l’intervento dei Carabinieri di Castello di Cisterna, sebbene non siano stati enunciati provvedimenti di carattere penale o sanzionatorio nei confronti dei presenti.
Riflessioni sulla situazione politica a Pomigliano d’Arco
Un clima teso in consiglio
Questi eventi dimostrano come la situazione politica a Pomigliano d’Arco rimanga particolarmente tesa, laddove la comunicazione e il rispetto reciproco tra le diverse fazioni appaiono fragili. La seduta ha messo in luce non solo le divergenze politiche ma anche l’impossibilità di mantenere un dialogo costruttivo all’interno dell’organo di governo locale.
Prospettive future
In questo contesto, è evidente che sarà necessario un intervento per riformare le modalità di gestione delle sedute consiliari, con l’obiettivo di garantire un ambiente di lavoro che favorisca il dibattito democratico e la proposta, piuttosto che le controversie personali. Richieste di maggiore trasparenza e rispetto tra gli schieramenti sono ora di primaria importanza per il futuro della governance locale e per la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche.