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Contaminazione del fiume Sarno: studio choc dell’oncologo Antonio Giordano allerta sulla salute pubblica

Contaminazione del fiume Sarno: studio choc dell'oncologo Antonio Giordano allerta sulla salute pubblica - Ilvaporetto.com

L’analisi condotta dal noto oncologo Antonio Giordano, su incarico del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, solleva preoccupazioni allarmanti riguardo al livello di contaminazione del fiume Sarno. Secondo la sua relazione, i risultati mostrano un quadro preoccupante per la salute dell’ecosistema e dei residenti, evidenziando la presenza persistente di metalli pesanti nelle acque e nei fanghi. La situazione, definita “a un punto di non ritorno”, richiede un’immediata attenzione da parte delle autorità competenti.

La situazione attuale del fiume Sarno

Ritorno di biodiversità e regressione ambientale

Durante i periodi più critici della pandemia da COVID-19, il fiume Sarno aveva mostrato segni di recupero, con la riapparizione di pesci e una temporanea riduzione dell’inquinamento. Tuttavia, oggi la realtà è ben diversa. Il fiume è stato definito una “bomba a orologeria“, il che fa pensare a un’instabilità ecologica che potrebbe avere effetti devastanti nel lungo periodo. L’analisi condotta da Giordano fa emergere una situazione di grave degrado, in cui i livelli di contaminazione non solo permangono, ma rischiano di aggravarsi ulteriormente se non affrontati con urgenza.

La rilevazione delle acque, effettuata dalla società Geoconsultlab per conto del Consorzio di bonifica dell’Agro-Nocerino-Sarnese, ha portato alla luce dati preoccupanti riguardo ai contaminanti nel letto del fiume. I test hanno mostrato concentrazioni elevate di metalli tossici pericolosi, come arsenico, cadmio e mercurio, le cui conseguenze sulla salute possono manifestarsi anche a dosi minime. Questa continuità nella contaminazione suggerisce che la situazione sta aspettando un intervento tempestivo per evitare ulteriori danni.

La relazione dell’oncologo Giordano: dati e analisi

Preoccupazioni sulla salute pubblica

Nella sua relazione, Antonio Giordano ha evidenziato che i livelli di contaminazione sono ancora allarmanti nonostante la rimozione della classificazione HP7 da alcuni rapporti aggiornati. La sua analisi indica che le sostanze tossiche persistono nelle acque e nei sedimenti, rappresentando una minaccia non solo per l’ecosistema, ma anche per la salute degli abitanti della zona. Giordano ha sottolineato che il potenziale bioaccumulo di queste sostanze può avere effetti devastanti a lungo termine, contribuendo all’insorgenza di malattie gravi tra la popolazione.

L’oncologo ha menzionato l’importanza della profondità dei campioni prelevati, che può rivelare contaminazioni storiche, indicativa di una problematica che risale nel tempo. I prelievi superficiali, d’altra parte, possono riflettere contaminazioni più recenti legate a eventi ambientali, quali le esondazioni, che sono ricorrenti in quest’area.

Impatti sulla salute a lungo termine

Studi precedenti hanno correlato l’esposizione prolungata a metalli pesanti a un rischio aumentato di sviluppare patologie serie, tra cui tumori e malattie cardiovascolari. Queste ricerche rendono ancora più urgente un monitoraggio attento delle acque e dei sedimenti del Sarno, affinché le autorità competenti possano somministrare misure preventive e interventi correttivi necessari per tutelare la salute della comunità.

L’appello del sindaco Aliberti e le misure future

Richiesta di intervento delle autorità competenti

Il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ha espresso la sua frustrazione nei confronti della superficialità dimostrata dalle istituzioni regionali rispetto alla questione contaminazione del fiume. Con il sostegno di Giordano, il primo cittadino ha presentato una relazione alle autorità competenti, fra cui i ministeri della Salute e dell’Ambiente, chiedendo un intervento immediato. Aliberti denuncia che i dati forniti nelle precedenti relazioni sulla pericolosità dei metalli presenti nelle acque erano distorti e inattendibili.

Il sindaco ha esortato il governatore De Luca a non ignorare l’urgenza di affrontare questo tema, richiedendo trasparenza e risultati concreti. La situazione del fiume Sarno richiede un approccio integrato che comprenda cooperazione tra le istituzioni locali, regionali e nazionali, al fine di sviluppare strategie efficaci di bonifica e monitoraggio ambientale per garantire la sicurezza e la salute dei residenti e la riabilitazione del territorio.

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