
Festa dei Gigli a Brusciano: esposti motti fascisti, cittadini lasciano la manifestazione - Ilvaporetto.com
La tradizionale Festa dei Gigli che si svolge a Brusciano, in provincia di Napoli, ha assunto toni controversi quest’anno a causa dell’esposizione di motti fascisti durante l’evento. La situazione ha suscitato un’ondata di indignazione tra i presenti, molti dei quali hanno deciso di abbandonare la manifestazione. Il deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, ha denunciato pubblicamente quanto accaduto, sottolineando il pericolo dell’apologia fascista in contesti pubblici.
Un evento tradizionale in discussione
La Festa dei Gigli è una manifestazione storica che si celebra ogni anno a Brusciano, caratterizzata da una serie di eventi folkloristici e religiosi. Durante questa festa, grandi strutture a forma di gigli vengono portate in processione, e le comunità locali si uniscono in celebrazioni che affondano le radici nella cultura e nelle tradizioni del luogo. Tuttavia, l’evento di quest’anno è stato segnato da polemiche, in particolare per la presenza di simboli e motti che evocano il regime fascista.
La celebrazione, di solito dedicata alla gioia e alla condivisione, si è trasformata in un momento di tensione. Molti cittadini, scossi dalla vista di simboli associati a un’ideologia totalitaria, hanno manifestato il loro dissenso e la loro preoccupazione, abbandonando immediatamente la festa. Le testimonianze dei presenti rivelano un clima di forte disagio e indignazione, poiché per molti la presenza di tali elementi storici non è accettabile in un’assemblea pubblica.
La denuncia di Francesco Emilio Borrelli
Francesco Emilio Borrelli, deputato per Alleanza Verdi e Sinistra, ha sollevato la questione attraverso i suoi canali social, affermando: “Siamo all’apologia pubblica di un regime sanguinario.” Le sue parole hanno acceso il dibattito in merito alla libertà di espressione e al confine tra commemorazione storica e diffusione di ideologie pericolose. Il deputato ha condiviso un video nel quale si intravede un giglio decorato con il motto “Credere, obbedire e combattere”, un’espressione che evoca immediatamente il periodo fascista italiano.
L’impatto delle sue dichiarazioni è stato significativo, portando a una riflessione collettiva sulle responsabilità di ciascun cittadino nella preservazione della memoria storica. Borrelli ha esortato la comunità a prendere posizione contro tali manifestazioni, affinché eventi di grande rilevanza culturale come la Festa dei Gigli non siano contaminati da simboli di divisione e odio.
L’impatto sulla comunità locale
L’esposizione di simboli fascisti alla Festa dei Gigli ha avuto un forte impatto sulla comunità di Brusciano. Il rifiuto da parte di una parte dei cittadini di tollerare tali manifestazioni lascia presagire una crescente consapevolezza e sensibilità nei confronti della storia e dei suoi simboli. Alcuni residenti hanno iniziato a esprimere preoccupazione non solo per quanto accaduto, ma anche per il futuro della festa stessa e la direzione che prenderà nei prossimi anni.
Se da un lato la tradizione deve essere preservata, dall’altro non può essere utilizzata come scudo per giustificare comportamenti e manifestazioni che rimandano a periodi oscuri della storia italiana. La Festa dei Gigli, pertanto, si trova di fronte a una sfida: come mantenere le proprie radici culturali senza cadere nella trappola dell’ideologia.
Un tema di rilevanza nazionale
La situazione accaduta a Brusciano non è isolata e si inserisce in un contesto nazionale in cui l’espressione di ideologie fasciste e l’apologia di regimi totalitari sono temi di grande attualità. Le istituzioni, le associazioni culturali e i cittadini stessi sono chiamati a riflettere su come affrontare tali fenomeni, promuovendo una cultura di rispetto e inclusività.
In questo senso, eventi culturali e festivi possono svolgere un ruolo cruciale nella formazione di una società consapevole e critica, in grado di riconoscere e respingere qualsiasi forma di odio. La Festa dei Gigli, simbolo di una comunità vibrante, deve continuare a essere un’occasione di celebrazione senza compromettere la memoria storica e i valori democratici che devono guidare la nostra convivenza.