
La FIGC introduce modifiche sui prestiti calciatori: ecco tutte le novità fino al 2027 - Ilvaporetto.com
A partire dal 20 dicembre, la FIGC ha attuato cambiamenti significativi in merito ai prestiti di calciatori tra le società sportive. Queste variazioni riguardano gli articoli 103 e 117 delle Norme Organizzative Interne Federali , in linea con la circolare FIFA numero 1796 del 3 maggio 2022. Mentre si attende l’elezione di Gabriele Gravina come nuovo presidente, le modifiche recentemente introdotte pongono chiaramente limiti e regole alle operazioni di prestito, segnando un passo importante nella gestione dei trasferimenti nel calcio italiano.
Limitazioni sulla durata e numero dei prestiti
Le nuove direttive stabiliscono che la durata massima dei prestiti per i calciatori passerà da due anni a un solo anno. Questo cambiamento si accompagna a una restrizione sul numero di operazioni temporanee che i club possono effettuare. Ogni società avrà la possibilità di gestire un massimo di otto prestiti in entrata e otto in uscita, mentre tra le stesse società non potrà superare il numero di tre prestiti, indipendentemente dall’età dei calciatori coinvolti.
Queste restrizioni sono state concepite con l’obiettivo di mitigare le interdipendenze tra i club professionistici, un fenomeno che ha caratterizzato il panorama calcistico italiano negli ultimi anni. Questa manovra contribuirà anche a incentivare l’impiego e la valorizzazione dei giovani, poiché le nuove regole non si applicano ai calciatori di età inferiore ai 23 anni al 31 dicembre dell’anno d’inizio della stagione sportiva.
La FIGC mira così a creare un ambiente più equilibrato sia sul piano economico che sportivo, spronando i club a investire nel proprio vivaio piuttosto che a rely su operazioni di mercato di massa.
Dettagli sui contratti e diritti di opzione
Per quanto riguarda le condizioni contrattuali legate ai prestiti, rimane invariato il periodo minimo, che continua a essere stabilito tra due finestre di trasferimenti. Queste nuove regolazioni non riguardano solo la durata dei prestiti, ma anche il diritto di opzione per trasformare un prestito in una cessione definitiva. Affinché tale opzione sia valida, il contratto del calciatore ceduto in prestito deve avere una durata minima di tre stagioni sportive, a cui si aggiunge quella durante la quale il calciatore è attualmente in prestito.
Questi dettagli sono importanti poiché assicurano che sia i club che i calciatori abbiano chiarezza sul proprio futuro e sul significato delle operazioni di prestito nel contesto delle loro carriere sportive e delle strategie di mercato.
Tempistiche di attuazione e futuri adeguamenti
Le modifiche alle norme saranno operative dal 1° luglio 2025, coincidente con l’inizio della stagione 2025/26. Tuttavia, i limiti numerici per i club avranno un’applicazione posticipata fino alla stagione 2027/28. Durante le stagioni 2025/2026 e 2026/2027, saranno applicate norme transitorie, consentendo un numero superiore di calciatori in prestito . Questo approccio graduale intende offrire ai club il tempo necessario per adeguarsi alle nuove realtà e ai sistemi di gestione dei prestiti.
Il percorso di riforma intrapreso dalla FIGC segna un cambiamento significativo nella gestione delle operazioni di prestito in Italia, sottolineando l’importanza di una strategia a lungo termine che miri a sostenere la crescita dei giovani talenti e a garantire un mercato più equilibrato.