
nel 2025, la raccolta differenziata in italia raggiunge il 67%, segnando un incremento del 5% rispetto al 2019
Raccolta Differenziata: L’Italia Raggiunge il 67% nel 2025
Nel 2025, l’Italia si afferma come un punto di riferimento in Europa per la raccolta differenziata, raggiungendo un notevole 67%, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto al 2019. Tuttavia, nonostante questo traguardo, la quantità totale di rifiuti è aumentata dell’1%. Questi dati sono stati resi noti durante il XIV Rapporto Anci-Conai, un evento che ha messo in evidenza sia i progressi che le sfide nel campo della gestione dei rifiuti.
Le regioni in prima linea
In cima alla classifica della raccolta differenziata si trovano il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Sardegna, che si distinguono per le loro performance eccellenti. Al contrario, la Liguria mostra un lieve ritardo al Nord, mentre il Lazio si trova in difficoltà al Centro. Nel Sud, solo Abruzzo e Basilicata si avvicinano ai target stabiliti. Questi risultati evidenziano una notevole disparità tra le diverse regioni italiane, con alcune che eccellono e altre che faticano a tenere il passo.
Performance di riciclaggio e materiali
I dati del 2023 mostrano un significativo aumento nel riciclaggio di materiali specifici: l’acciaio ha raggiunto un tasso del 87,7%, la carta ha toccato il 92,3%, mentre il legno si attesta al 64,9%. Tuttavia, la plastica rimane indietro, con un tasso di 48%, non raggiungendo gli obiettivi prefissati. Il vetro, invece, ha registrato un calo, attribuito a una “sussidiarietà del mercato”, come spiegato dal presidente del Conai, Ignazio Capuano. In generale, il tasso di riciclo degli imballaggi si attesta al 75,3%.
Nel 2023, i consorzi di filiera Conai hanno ricevuto ben 5,5 milioni di tonnellate di materiale, coinvolgendo 7.855 comuni e 58,8 milioni di cittadini. Un dato notevole è che il 99,42% dei comuni italiani, corrispondente al 99,94% della popolazione, è coperto da convenzioni con almeno uno dei consorzi Conai.
Andamento della raccolta pro capite
La raccolta di carta e cartone ha mostrato dati pro capite stabili in quasi tutte le regioni, con alcune, come Emilia-Romagna, Toscana e Valle D’Aosta, che registrano livelli di intercettazione particolarmente elevati. Tuttavia, nel 2023, la raccolta media pro capite della plastica ha subito una contrazione in gran parte del Paese, ad eccezione di Umbria e Molise. Per quanto riguarda i metalli, si è assistito a una diminuzione nei livelli medi pro capite nel Centro-Sud, mentre nel Nord, eccetto il Piemonte, i risultati sono stati simili a quelli del 2022.
Le performance nella raccolta dell’organico sono in crescita, con Emilia-Romagna, Veneto e Marche che si posizionano come le regioni con i valori più elevati. Tuttavia, in Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, i livelli di intercettazione rimangono al di sotto dei 100 kg per abitante.
Commenti e prospettive future
Il viceministro dell’Ambiente, Vania Gava, ha commentato il rapporto evidenziando il trend positivo sia per la raccolta differenziata che per la gestione dei rifiuti. Ha sottolineato che il ministero ha investito 1,5 miliardi di euro per migliorare gli impianti esistenti e creare nuove strutture, rimarcando l’importanza di raggiungere l’autosufficienza impiantistica. “Non è sostenibile che ci sia un turismo dei rifiuti da una parte all’altra del Paese”, ha dichiarato Gava.
Per Ignazio Capuano, il successo del sistema italiano è attribuibile al partenariato pubblico-privato tra Anci e Conai, che ha portato a un notevole progresso: “26 anni fa recuperavamo un imballaggio su tre, oggi ne recuperiamo sette su dieci”. La vicesegretaria generale dell’Anci, Stefania Dota, ha aggiunto che questo modello sta generando un aumento dei corrispettivi, ovvero le risorse che i comuni possono utilizzare per coprire i costi della raccolta differenziata, stimati in circa 700 milioni di euro.