La situazione del parco chiuso a Napoli da oltre un anno continua a suscitare preoccupazioni tra i residenti. L’ordinanza del Comune del 7 settembre 2023 ha delineato i contorni di una questione irrisolta, con la riapertura che attende da tempo un adeguato corrispettivo di lavori. Se da una parte i lavori sono cominciati, dall’altra si teme che interventi esterni possano nuovamente limitare l’accesso a spazi vitali per la comunità .
la chiusura prolungata del parco: un impatto sulla comunitÃ
La chiusura del parco, che ha superato i 400 giorni, ha avuto conseguenze significative per i cittadini napoletani. Questo spazio verde non rappresenta solo una zona di svago, ma un luogo cruciale per la socializzazione e l’attività fisica. Durante i mesi di chiusura, molti residenti hanno lamentato l’assenza di un’area accessibile dove i bambini possano giocare liberamente e gli anziani possano passeggiare. Il parco ha sempre svolto un ruolo fondamentale nel benessere psicofisico della comunità locale, permettendo a tutti i cittadini di godere di momenti all’aria aperta.
Negli ultimi tempi, il Comune ha deliberato lavori di ristrutturazione, facendo sperare in una riapertura a breve. Tuttavia, i timori per la futura gestione del parco sono persistenti. Gli spazi esterni, che finora hanno costituito una valvola di sfogo durante le restrizioni della chiusura, potrebbero essere nuovamente soggetti a restrizioni. Inoltre, i cittadini temono la dislocazione di mercatini e stand proprio in queste aree, in un periodo storico in cui la fruizione di ciò che resta dello spazio pubblico è vitale.
preoccupazioni per la fruizione dello spazio pubblico
I rappresentanti di Europa Verde, il partito ambientalista attivo nel territorio, hanno manifestato le loro preoccupazioni riguardo la gestione futura del parco e l’eventuale occupazione dei suoi spazi esterni da parte di mercatini. I consiglieri Rino Nasti e Luca Bonetti hanno sottolineato l’importanza di garantire la piena accessibilità della zona, avvertendo sulla possibilità di limitare l’uso pubblico dei viali. In loro assenza, non ci sarebbero alternative adeguate per l’aggregazione sociale e il benessere comunitario.
Le dichiarazioni dei consiglieri si rivolgono con fervore alla Municipalità , evidenziando l’importanza di rispettare i tempi di consegna previsti per i lavori senza compromettere la fruizione degli spazi. Essi riconoscono come il territorio abbia già subito gravi limitazioni dovute alla chiusura prolungata del parco e come non si debba aggravare ulteriormente la situazione introducendo nuovi divieti.
il rischio bradisismico e l’evacuazione dell’area
Non da ultimo, la questione del rischio bradisismico gioca un ruolo centrale nella discussione legata alla chiusura del parco. Nel caso di emergenze legate a questo fenomeno naturale, l’area esterna del parco è stata identificata come un punto di raccolta sicuro per i cittadini. Qualsiasi modifica alla fruizione di questi spazi pone interrogativi sulla sicurezza e sull’efficacia della pianificazione urbana.
Pertanto, è fondamentale garantire che l’accesso all’area rimanga inalterato. Non solo per permettere ai cittadini di godere di momenti di svago, ma anche per soddisfare eventuali necessità di emergenza. La salvaguardia dell’uso pubblico di queste aree deve essere preservata, considerando il benessere collettivo e la gestione delle emergenze, elementi cruciali per affrontare le sfide legate all’urbanizzazione in un contesto metropolitano come quello di Napoli.