Paolo Vanoli, nuovo allenatore del TORINO, ha rilasciato dichiarazioni significative sulla sua decisione di accettare la proposta del presidente Urbano Cairo. Il tecnico, visibilmente colpito dalla storia e dalla tradizione della squadra, ha condiviso la sua esperienza nel club e gli obiettivi che intende perseguire durante la sua prima stagione in Serie A. La scelta di Vanoli non è solo una questione professionale, ma un viaggio emotivo attraverso un’eredità calcistica ricca di significato.
Passione per la storia del TORINO
L’importanza del legame con la tradizione
Il nuovo allenatore ha dichiarato che uno dei principali motivi per cui ha accettato il ruolo al TORINO è proprio il legame profondo con la sua storia. “Ho scelto questo club perché il TORINO è storia,” ha affermato Vanoli, sottolineando la rilevanza di conoscere e rispettare le radici del club per costruire un futuro di successo. La sua visita a Superga, monumento simbolo della tragedia aerea del Grande TORINO, ha avuto un impatto emotivo profondo. “Mi è venuta la pelle d’oca,” ha detto, evidenziando l’importanza di rimanere ancorati alle origini per trasmettere un senso di appartenenza e responsabilità ai giocatori.
Il percorso attuale della squadra
Fino ad ora, il cammino del TORINO in campionato è stato positivo, con sette punti guadagnati in tre partite. Questo inizio di campionato ha permesso a Vanoli di essere riconosciuto come allenatore del mese di agosto. Prima della sfida casalinga contro il Lecce, riceverà un riconoscimento ufficiale, il che testimonia l’efficacia del suo approccio e la capacità di coinvolgere la squadra in un progetto collettivo fin dai primi giorni del suo insediamento.
Creare un’identità di gioco
La filosofia di Vanoli
Vanoli ha chiarito che uno dei suoi principali obiettivi è quello di instillare una chiara identità e filosofia di gioco nel TORINO. “Il mio primo obiettivo è dare una mia identità,” ha dichiarato, evidenziando l’importanza di lavorare sulla mentalità della squadra per raggiungere risultati significativi. È fondamentale, secondo il tecnico, che ogni componente del team condivida una visione comune e sogni in grande, puntando verso traguardi ambiziosi.
L’esperienza pregressa e la resilienza
La carriera di Vanoli non è stata priva di sfide. La sua prima esperienza come allenatore è avvenuta allo Spartak Mosca, dove ha affrontato eventi drammatici legati alla situazione bellica in Ucraina. “Fa parte della mia storia,” ha commentato, rivelando come tali eventi abbiano segnato lui e il suo entourage. Questo trascorso ha modellato la sua resilienza e la sua capacità di affrontare le difficoltà, elementi che intende applicare anche nella nuova avventura con il TORINO.
Progetti futuri e ambizioni
Costruire un futuro vincente
Guardando al futuro, Vanoli ha espresso la sua ambizione di continuare a costruire una squadra competitiva, capace di lottare per posizioni di vertice nella massima serie. La sua visione include non solo un miglioramento individuale di ogni giocatore, ma anche un consolidamento della squadra nel suo complesso. L’allenatore punta a combinare la storia del TORINO con una mentalità moderna, per far emergere il potenziale inespresso della squadra.
Il supporto della società e dei tifosi
La collaborazione con la dirigenza del club e il supporto dei tifosi giocheranno un ruolo cruciale nel processo di costruzione della squadra. Vanoli ha enfatizzato l’importanza del legame tra il club e i suoi sostenitori, elemento fondamentale per creare un’atmosfera positiva e motivante. Con l’obiettivo di coinvolgere tutti i tifosi nella storia del TORINO, il tecnico mira a creare un’alleanza tra squadra e fanbase, per rendere il club ancora più forte e unito.
Con questi presupposti, Paolo Vanoli si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia del TORINO, fortemente radicato nella tradizione ma con uno sguardo deciso verso il futuro.