L’avanzamento dei lavori per la costruzione dell’impianto di biocompostaggio a Pomigliano d’Arco ha ricevuto un importante impulso dopo il rigetto dell’appello presentato dal Comitato “Laudato Si”. Il Consiglio di Stato ha confermato la validità delle decisioni prese in precedenza dal TAR della Campania, aprendo la strada alla prosecuzione del progetto che promette benefici economici e ambientali per la comunità.
Il contesto della vicenda
Nel luglio 2023, il TAR della Campania aveva già rigettato un’istanza cautelare per fermare i lavori di costruzione del biocompostaggio. Questa decisione è stata contestata dal Comitato “Laudato Si di Pomigliano d’Arco”, presieduto da don Giuseppe Gambardella, che ha presentato un appello al Consiglio di Stato. La contrapposizione trae origine da preoccupazioni legate all’impatto ambientale e alla salute pubblica dei cittadini. Il comitato aveva sollevato obiezioni riguardanti le autorizzazioni necessarie per il funzionamento dell’impianto, in particolare l’Autorizzazione Integrata Ambientale .
Tuttavia, il Consiglio di Stato ha confermato le motivazioni espresse dal TAR, affermando che non ci sono elementi sufficienti per giustificare la sospensione dei lavori, che procedono senza intoppi. Nella sua decisione, il Consiglio è stato chiaro nel definire il percorso legale intrapreso dal comitato come non legittimato, evidenziando l’assenza di un rischio imminente legato alla salute pubblica.
Le implicazioni legali dell’ordinanza
Il Consiglio di Stato ha inoltre stabilito che il Comitato deve farsi carico delle spese legali, inducendo a rifondere 1.500 euro alla Regione Campania e altrettanti al Comune di Pomigliano d’Arco. Questa decisione sottolinea la serietà con cui le autorità giuridiche stanno trattando il caso e il loro interesse nella salvaguardia della legalità in materia di opere pubbliche. L’accoglimento delle spese legali è una chiara indicazione del fatto che i ricorsi presentati non possedevano le necessarie basi giuridiche per essere accolti.
In questo contesto, i membri del Comitato “Laudato Si” si sono sentiti frustrati per il risultato, considerando che avevano sperato di far sentire la loro voce in merito a una questione che ritengono cruciale per la salute della comunità. Nonostante ciò, la posizione legale stabilita dal Consiglio di Stato sembra rafforzare la prosecuzione del progetto.
La posizione del governo locale e i benefici attesi
Il Sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo, ha espresso il suo entusiasmo per l’esito del procedimento legale, affermando che la decisione del Consiglio di Stato rappresenta una battuta d’arresto ai tentativi di fermare il progetto. Secondo il sindaco, l’impianto non solo non rappresenta un pericolo per la salute, ma porterà anche a una significativa diminuzione dei costi per il servizio di raccolta dei rifiuti per la collettività.
L’impianto di compostaggio, progettato per trattare 24.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno, avrà un impatto diretto sulla sostenibilità ambientale del territorio. I materiali organici verranno trasformati in fertilizzanti agricoli, chiudendo il ciclo dei rifiuti e contribuendo allo sviluppo dell’agricoltura locale. La scelta della location, lontana dal centro abitato e ben collegata alle principali vie di comunicazione, mira a minimizzare l’impatto sul traffico cittadino e a garantire una logistica efficiente.
Le speranze del governo locale si concentrano ora sulla rapida conclusione dei lavori, sperando che l’impianto apporti benefici tangibili, incoraggiando altre iniziative che possano supportare la crescita ecologica della regione.