
Situazione critica ai Campi Flegrei: necessità di evacuazione e aumento dei sismi - Ilvaporetto.com
La recente analisi del vulcanologo Giuseppe De Natale mette in luce l’emergente situazione di pericolo presso i Campi Flegrei, un’area geologicamente attiva e storicamente soggetta a eruzioni. Il ricercatore, appartenente all’INGV, evidenzia un incremento allarmante dell’attività sismica e delle anomalie geochimiche, suggerendo che si debbano prendere in considerazione misure di evacuazione per la popolazione. La questione è di particolare importanza non solo per i residenti, ma anche per le istituzioni preposte alla Protezione Civile.
Aumento della sismicità e anomalie geochimiche
Negli ultimi anni, il fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei ha proseguito un trend di crescita, creando forte preoccupazione tra esperti e popolazione. De Natale ha chiarito che rispetto al 1984, quando si verificò un’evacuazione massiccia dei residenti a causa delle scosse, oggi la situazione presenta anomalie più marcate. Attualmente, il suolo è sollevato di 1,40 metri in più rispetto a quel periodo e i terremoti registrano magnitudo crescenti. Le serie di eventi sismici recenti, con intensità maggiore di 4, hanno destato allerta tra la popolazione e le autorità.
Le anomalie geochimiche, tra cui il significativo aumento di zolfo magmatico, hanno attirato l’attenzione degli scienziati. Un nuovo studio pubblicato su Nature ha documentato un incremento notevole del contenuto di acido solfidrico dal 2018 al 2022, creando preoccupazione per possibili eruzioni. De Natale raccomanda una preparazione adeguata, poiché la presenza di gas potrebbe indicare attività magmatica profonda. Tuttavia, è cruciale chiarire che l’analisi non dimostra necessariamente una migrazione di magma verso la superficie.
L’importanza della preparazione per un’emergenza
L’esperto sottolinea che è essenziale per le autorità locali avere un piano di evacuazione ben strutturato e che consideri l’attuale criticità. Rispetto al 1984, ci sono più residenti nell’area e le condizioni degli edifici possono essere più vulnerabili. La Protezione Civile e le amministrazioni municipali devono prendere in considerazione l’adeguamento delle costruzioni esistenti e la valutazione della stabilità degli edifici, soprattutto in riferimento a possibili terremoti di magnitudo 5. Ciò richiede un monitoraggio costante della sismicità e un’azione tempestiva in caso di nuove scosse.
In termini di evacuazione, De Natale suggerisce che sarebbe opportuno pianificare una riduzione progressiva della densità abitativa, cominciando dalle zone più a rischio. Questa diminuzione è fondamentale per salvaguardare i residenti nel caso in cui si verifichi un’attività vulcanica. Nonostante la complessità del monitoraggio vulcanico, l’esperto fa riferimento a metodi di previsione che richiedono tempo e tecnologia avanzata, rendendo l’approccio preventivo della Protezione Civile ancora più essenziale.
Rassicurazioni e realismo scientifico
Durante l’intervista, De Natale ha anche affrontato le preoccupazioni della popolazione riguardo alle notizie scientifiche che emergono frequentemente. È fondamentale comprendere che le pubblicazioni scientifiche sono soggette a rigorosi processi di revisione e analisi. Pertanto, ciò che potrebbe apparire come una nuova scoperta è frutto di studi già conosciuti da tempo. Gli scienziati devono considerare differenti ipotesi nel loro lavoro, e il contributo delle istituzioni è cruciale per interpretare questi dati e gestire le emergenze.
Il vulcanologo ha concluso sottolineando che l’evidenza di un maggior flusso di magma non significa necessariamente l’imminente eruzione. Sebbene ci siano segnali di attività crescente, il monitoraggio continuo e l’analisi critica delle informazioni disponibili svolgono un ruolo determinante nel mantenere la sicurezza delle popolazioni locali. La preparazione e la consapevolezza rimangono i pilastri fondamentali per affrontare l’eventualità di un’evoluzione della situazione.