
Storia di Simone Scarano: il più giovane insegnante d'Italia conquista una cattedra a Crema - Ilvaporetto.com
Simone Scarano, un giovane di 19 anni originario di Sant’Antimo, si è recentemente guadagnato la cattedra di insegnante tecnico-pratico a Crema, in Lombardia. La sua storia ha suscitato grande interesse e dibattito, rivelando tanto l’emozione di una nuova carriera quanto le polemiche di un sistema scolastico in fermento. In questo articolo, esploreremo il percorso di Simone, le reazioni alla sua nomina e le sfide che affronta nel mondo dell’insegnamento.
La carriera di un giovane insegnante
Simone Scarano ha superato il concorso straordinario previsto dal Pnrr, un traguardo che lo ha portato a diventare uno dei docenti più giovani in Italia. La sua avventura è cominciata a settembre, nel momento in cui ha varcato la soglia della classe, trovandosi di fronte a studenti tra i 15 e i 17 anni. La sorpresa degli alunni, che inizialmente si sono chiesti se fosse legale avere un insegnante così giovane, è stata palpabile. Nonostante la sua giovane età, Simone ha instaurato un approccio professionale nel suo ruolo. Per lui, mantenere un distacco con gli studenti è fondamentale, riservando il “tu” solo al di fuori del contesto didattico. Ha sottolineato che prima di instaurare relazioni più informali, come prendere un caffè insieme, è essenziale completare il percorso di studi.
Il giovane docente si è ambientato rapidamente nella piccola cittadina di Crema, affermando che la sua nuova residenza ricorda geograficamente Aversa, la sua città natale. La cordialità dei colleghi, molti dei quali provengono dal Sud, ha contribuito a facilitare la sua integrazione, creando un senso di comunità attorno a un dipartimento campano all’interno dell’istituto. Questa rete di supporto è stata vitale per Scarano, aiutandolo anche a trovare un alloggio adeguato.
Le polemiche intorno alla nomina
Nonostante il suo successo, la nomina di Simone non è stata priva di critiche. Dopo la diffusione della notizia sul portale “Orizzonte Scuola”, numerosi aspiranti docenti hanno espresso la loro frustrazione. Molti si sono lamentati del fatto che individui con anni di esperienza, costosi corsi di formazione e master siano stati superati da un giovane di 19 anni. Le accuse sui social media hanno evidenziato una visione critica nei confronti di un sistema che premia chi, secondo alcuni, non ha vissuto le stesse difficoltà.
Simone ha risposto a queste polemiche con serenità, affermando di non poter fare nulla riguardo alle opinioni altrui. Ha sottolineato che ha semplicemente colto un’opportunità e che non mancheranno occasioni anche per i precari, se si applicheranno con impegno. A differenza di un suo predecessore che aveva ottenuto una supplenza a 19 anni in Abruzzo, Scarano sta ricoprendo una cattedra di ruolo. Per lui, il prossimo passo sarà un anno di prova, prima dell’assunzione a tempo indeterminato.
Le sfide dell’insegnamento
La vita da insegnante, tuttavia, non è priva di sfide. Nei suoi primi giorni a Crema, Simone ha dovuto affrontare la difficile realtà di gestire una classe da solo, dato che l’insegnante di teoria non era presente. Sebbene inizialmente si sentisse sopraffatto, è riuscito a trovare il modo di gestire la situazione. Attualmente, un collega di età simile è stato assegnato come supplente per supportarlo. La scarsità di docenti in Lombardia è un argomento caldo, con molte cattedre ancora da assegnare a causa di concorsi che stanno subendo ritardi.
Oltre agli impegni scolastici, Simone è anche uno studente universitario, iscritto al corso di Scienze Motorie presso l’Università Parthenope di Napoli. Nonostante le difficoltà, è determinato a conseguire la laurea, consapevole che in futuro potrebbe essere necessario un titolo accademico per la sua carriera. Grazie a un permesso studio di 150 ore, potrà recarsi a Napoli per sostenere gli esami.
Simone Scarano rappresenta un esempio interessante del panorama educativo attuale in Italia. Con ambizioni personali e professionali, il giovane docente mostra che, con impegno e opportunità, si possono superare sfide della gioventù nel mondo dell’istruzione.