Un recente episodio avvenuto all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale ha suscitato allarme e preoccupazione per le condizioni di salute mentale dei detenuti. L’aggressione, avvenuta mercoledì pomeriggio, ha messo in luce la mancanza di strutture adeguate per la gestione di detenuti con disturbi psichiatrici, creando interrogativi sulla sicurezza e il benessere all’interno del penitenziario.
L’aggressione nella casa circondariale
L’episodio ha avuto luogo nel pomeriggio di mercoledì, quando un detenuto, già noto per le sue problematiche psichiche e dimesso recentemente dall’ospedale di Torre del Greco, ha aggredito un altro carcerato. Secondo le informazioni fornite dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, l’aggressore ha inizialmente lanciato del detersivo negli occhi dell’altra persona, causando un’immediata incapacità a difendersi. Successivamente, in un gesto estremo e allarmante, ha staccato e mangiato parte del dito dell’altro detenuto, anch’esso affetto da disturbi mentali.
Questo evento ha richiamato l’attenzione su un tema critico: la gestione dei detenuti con malattie psichiatriche all’interno delle carceri italiane, che spesso si rivelano inadeguate e insufficienti per garantire la sicurezza sia per i detenuti che per il personale penitenziario.
La richiesta di strutture adeguate
Ciambriello ha sottolineato la necessità urgente di incrementare il numero di psichiatri e di istituire una struttura specifica all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale. La richiesta si concentra sulla creazione di unità operative dedicate, consistenti in un team multidisciplinare di professionisti, comprendente infermieri, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione e psicologi. Secondo le stime attuali, oltre 200 detenuti presso Poggioreale sono affetti da patologie psichiatriche, di cui circa 80 sono diagnosticati come psicotici.
Ciambriello ha inoltre richiamato l’attenzione su un decreto regionale che stabilisce disposizioni specifiche per la salute mentale e che prevede la creazione di percorsi di cura adeguati anche per i detenuti. La mancanza di tali strutture all’interno delle carceri italiane solleva preoccupazioni in merito ai diritti dei detenuti, specialmente quando si parla di salute mentale, un aspetto spesso trascurato.
La condizione del sovraffollamento
La Casa Circondariale di Poggioreale presenta una situazione di sovraffollamento preoccupante. Attualmente, il numero totale dei detenuti supera le 2000 unità, mentre la capienza consentita è di 1404 posti. Tra quelli rinchiusi, si stima che più di 200 soggetti siano affetti da disturbi psichici, una condizione che rende la loro gestione ancora più complessa.
Ciambriello ha messo in evidenza come l’assenza di strutture adeguate e l’elevato numero di detenuti con problematiche di salute mentale possano contribuire a episodi di violenza o di aggressione, come quello di mercoledì. Negli ultimi anni, la carenza di risorse e la difficoltà nell’accesso a cure specialistiche hanno ridotto ulteriormente le possibilità di assistenza ai detenuti, ponendo a rischio non solo la loro salute, ma anche quella degli altri detenuti e del personale penitenziario.
Questa situazione mette in discussione il diritto alla salute e alla sicurezza all’interno delle carceri, sottolineando l’importanza di affrontare in maniera seria e immediata la questione della salute mentale dietro le sbarre.