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“Tramonto a Canal Grande”: l’installazione artistica che illumina la Mostra del Cinema di Venezia

“Tramonto a Canal Grande”: l’installazione artistica che illumina la Mostra del Cinema di Venezia - Ilvaporetto.com

“Tramonto a Canal Grande” è una suggestiva installazione artistica che trasforma la storica facciata del Sina Centurion Palace in un paesaggio luminoso durante la Mostra del Cinema di Venezia. Curata da Riccardo Benedini, l’opera mette in risalto il complesso rapporto tra ambiente urbano e natura. Collaborando con gli studi di design Mandalaki e CELO1, Benedini ha progettato un’interazione visiva che invita a una riflessione profonda sulle conseguenze delle nostre azioni ambientali.

Il fascino di una mostra immersiva

La location: Sina Centurion Palace

Situato direttamente affacciato sul Canal Grande, il Sina Centurion Palace è una scelta emblematicamente strategica per ospitare eventi di alto profilo. Durante la Mostra del Cinema di Venezia, la struttura diventa un punto di ritrovo per star e professionisti del settore, offrendo un contesto ricco di cultura e glamour. L’installazione “Tramonto a Canal Grande” si inserisce in questo scenario esclusivo, riuscendo a catturare l’attenzione di un pubblico variegato e di grande prestigio.

Nel cuore di Venezia, la facciata storica dell’hotel è diventata un vero e proprio teatro di luci, in cui l’installazione di Mandalaki e il progetto di Benedini sono riusciti a dialogare con la bellezza senza tempo della città. “Tramonto a Canal Grande” è un richiamo visivo che, attraverso il gioco di luci e ombre, solleva domande sul nostro rapporto con la natura in un contesto urbano.

Un’opera che invita alla riflessione

Il curatore Riccardo Benedini ha dichiarato che il suo obiettivo era quello di stimolare una riflessione sul “tramonto urbano“, una metafora che induce a considerare come l’ambiente cittadino e quello naturale possano coesistere e interagire. Con “Tramonto a Canal Grande”, l’illuminazione e il contesto urbanistico si fondono per creare un’esperienza visiva e sensoriale che trascende il semplice atto di osservare. Si tratta di un invito a contemplare come le nostre azioni quotidiane possono modificare il nostro ambiente, enfatizzando l’importanza di una interazione più rispettosa con la natura.

Non è soltanto un’opera da vedere, ma un’esperienza che porta gli spettatori a vivere e a riflettere in modo attivo, incanalando la sostanza del “monitorare” il proprio impatto nel mondo e nel contesto di una città iconica come Venezia.

L’opera ‘Inevitable Future’ di CELO1

Caratteristiche e significato

L’opera “Inevitable Future”, realizzata dal design studio CELO1, rappresenta un altro fulcro del progetto artistico curato da Benedini. Questo grande specchio, di 160 cm di diametro, è composto da diverse sezioni in grado di riflettere e assorbire la luce, dando vita a un’installazione complessa e suggestiva. La parte esterna dello specchio riflette l’ambiente circostante, mentre quella interna, di colore scuro, crea un contrasto profondo con la superficie luminosa.

Il design dell’opera funge da analisi visiva della nostra identità e delle relazioni che abbiamo con il mondo, sia interno che esterno. La sua progettazione invita gli osservatori a posizionarsi davanti ad essa e ad esplorare non solo il proprio riflesso, ma anche a scoprire le emozioni e i pensieri nascosti, amplificando l’interazione e la partecipazione attiva di chi si trova nel suo raggio d’azione.

Un’esperienza condivisa sui social media

L’innovativo uso dei social media è un elemento distintivo di questa installazione, facendo sì che ogni ospite potesse condividere la propria esperienza attraverso fotografie e post con l’hashtag #bemymirror. Grazie a questo approccio, l’opera diventa non solo un oggetto estetico ma anche un mezzo per esprimere e comunicare emozioni, collegando le esperienze individuali a un panorama più ampio.

L’interazione tra arte e social media aumenta il valore dell’esperienza, rendendo ogni scatto condiviso un modo di perpetuare il ricordo di un momento unico e di riflessione su aspetti più ampi della vita contemporanea.

L’installazione luminosa ‘Tramonto a Canal Grande’

Un tributo alla luce veneziana

L’installazione “Tramonto a Canal Grande”, curata dallo studio Mandalaki, non solo incarna la magia della luce di Venezia, ma stabilisce anche un dialogo con la tradizione artistica che ha ispirato artisti di fama nel corso dei secoli. Utilizzando proiezioni di luci e colori che emulano le sfumature di un tramonto, Mandalaki riesce a rendere omaggio agli illustri predecessori come Monet e Canaletto, catturando quell’essenza unica di Venezia.

L’opera utilizza un sistema tecnologico all’avanguardia per proiettare i toni del tramonto sulla facciata dell’hotel, creando un’atmosfera incantevole che coinvolge l’intera area di Canal Grande. Ogni sera, a partire dalle 20.30, il pubblico poteva godere di questo spettacolo visivo, contribuendo a rendere il Festival del Cinema un evento ancora più memorabile.

Un messaggio di sostenibilità ambientale

A livello più profondo, “Tramonto a Canal Grande” funge da monito sulla necessità di un’urbanizzazione più sostenibile. L’opera sottolinea quanto sia importante riflettere sul nostro impatto ambientale, promuovendo un dialogo aperto sulla coesistenza tra uomo e natura. In un’epoca di crescente urbanizzazione e inquinamento, la proposta artistica non è solo un invito alla contemplazione, ma un invito all’azione e a un futuro più sostenibile.

L’iniziativa di Riccardo Benedini e delle collaborazioni con i designer CELO1 e Mandalaki non sono quindi solo una celebrazione del bellissimo, ma anche un richiamo urgente a considerare il nostro comportamento nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.

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