
La memoria di Annalisa Durante: una campagna per la cultura e contro la violenza a Napoli - Ilvaporetto.com
Nel cuore di Napoli, i ricordi di eventi tragici come l’omicidio di Annalisa Durante, avvenuto nel 2004, continuano a pesare sulla coscienza collettiva. Oggi, il padre di Annalisa, Giannino Durante, lancia un accorato appello affinché la sensibilità sociale e le istituzioni si uniscano per promuovere progetti culturali e di formazione che possano garantire ai giovani un futuro migliore. L’iniziativa è accompagnata da una campagna di crowdfunding intitolata “+ Libri, niente armi”, dedicata a sostenere la Biblioteca sociale di Forcella, un punto di riferimento per i ragazzi del quartiere.
La richiesta di Giannino Durante: cultura e lavoro per i giovani
Giannino Durante non ha mai smesso di combattere per la memoria di sua figlia Annalisa, uccisa da un proiettile durante un agguato tra bande rivali. Oggi, dopo venti anni, la sua frustrazione è palpabile. “Ogni giorno a Napoli perdiamo giovani, e questa violenza deve fermarsi,” dichiara con evidente rassegnazione. Durante evidenzia l’importanza di garantire ai ragazzi le opportunità per scegliere la legalità, sottolineando che per farlo è fondamentale offrire loro accesso alla cultura e al lavoro. La richiesta alla Regione e al Comune per finanziare la Biblioteca Annalisa Durante è stata purtroppo ignorata. “Chiediamo alla società civile di sostenerla,” spiega, evidenziando l’importanza di una mobilitazione collettiva.
La biblioteca non è solo un luogo di incontro, ma un simbolo di speranza per tanti giovani in un quartiere colpito dalla malavita. La campagna di crowdfunding mira non solo a mantenere viva la memoria di Annalisa, ma anche a creare un ambiente sicuro e stimolante per le nuove generazioni. Attraverso attività educative e culturali, la biblioteca ha l’obiettivo di offrire spazi e opportunità che possano contribuire a prevenire la violenza e la devianza giovanile.
Il ruolo cruciale delle istituzioni e della comunità
Il presidente dell’associazione che gestisce la biblioteca, Giuseppe Perna, ha messo in risalto durante una conferenza stampa come la biblioteca non possa essere considerata una struttura a tempo determinato. “Le istituzioni devono smettere di agire con logiche temporanee e passare alla co-programmazione con gli Enti del Terzo Settore,” afferma Perna. L’idea è quella di promuovere interventi stabili, così da contrastare efficacemente le problematiche delle aree più vulnerabili della città.
La campagna di crowdfunding è stata concepita come un passo necessario, data l’assenza di finanziamenti governativi significativi. Perna ha proposto di istituire una rete di supporto, denominata Rete Forcella 0-6, rivolta a famiglie con bambini in età prescolare e scolare. Questo progetto è pensato per recuperare i giovani attraverso attività di lettura, scrittura creativa, teatro, arte, sport e supporto psicologico.
Le idee di Perna hanno trovato consenso tra diverse realtà, tra cui l’Associazione Italiana Biblioteche e la Fondazione Polis. Essa è sostenuta anche dall’associazione Libera, nota per il suo impegno contro le mafie. L’appello per una maggiore attenzione alle problematiche sociali in queste aree ha già raccolto diverse firme, tra cui quelle di personalità significative come don Luigi Ciotti e Paolo Siani.
Un futuro di speranza attraverso la cultura
L’iniziativa “+ Libri, niente armi” non si limita a raccogliere fondi, ma rappresenta un tentativo di costruire ponti tra le istituzioni e la comunità locale. La biblioteca sociale di Forcella si configura come un faro di speranza per i giovani, un luogo in cui possono esplorare le loro passioni e imparare a dare un senso alla loro vita lontano dalla violenza.
Attraverso un ampio ventaglio di attività, questo progetto ambisce a rispondere a un bisogno urgente: quello di creare un’offerta culturale che possa realmente fare la differenza. Si punta a coinvolgere le famiglie e a offrire supporto in momenti critici, rafforzando il legame tra istituzioni e cittadini nella battaglia per un futuro migliore.
In un periodo in cui Napoli continua a dover affrontare sfide dure, la voce di Giannino Durante riecheggia come un monito: la cultura è una necessità imperativa per tutelare le giovani vite e costruire una società più giusta e umana.