
Napoli celebra l'arte presepiale: il docufilm di Gianfranco Pannone esplora un patrimonio immateriale - Ilvaporetto.com
Nel cuore di Napoli, una tradizione antica e affascinante prende vita attraverso un nuovo documentario che mette in luce l’arte presepiale, patrimonio immateriale riconosciuto della città. Questo progetto è stato realizzato all’interno del Master di Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa, frutto dell’idea del rettore Lucio D’Alessandro. L’opera porta la firma del regista Gianfranco Pannone e si avvale di un montaggio di elevato livello, griffato da Sergio Scoppetta, mentre il racconto si sviluppa grazie agli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro. Questo docufilm non è solo un’opera visiva, ma un viaggio profondo nel significato culturale e sociale di una delle tradizioni più rappresentative di Napoli.
La genesi del progetto: una visione condivisa
La realizzazione del documentario è stata facilitata da una collaborazione sinergica tra l’Università Suor Orsola Benincasa e professionisti del mondo del cinema e dell’antropologia. L’idea è nata dalla volontà di preservare e valorizzare l’arte presepiale, un simbolo di identità per la città partenopea. Il rettore Lucio D’Alessandro ha concepito il progetto «L’arte presepiale come patrimonio immateriale della città di Napoli» con l’intenzione di sottolineare l’importanza di questa tradizione storica, che risale a secoli fa e si è evoluta attraverso le generazioni, integrando elementi culturali, religiosi e sociali. Il lavoro di Pannone si inserisce perfettamente in questo contesto, ricreando non solo l’estetica dei presepiali, ma anche il loro significato profondo e il ruolo che giocano nella vita quotidiana dei napoletani.
Il ruolo di Gianfranco Pannone: una narrazione visiva coinvolgente
Gianfranco Pannone, regista noto per la sua capacità di raccontare storie attraverso il linguaggio del cinema, ha saputo tradurre la complessità dell’arte presepiale in immagini evocative e significative. La sua regia si distingue per una narrazione fluida, capace di catturare l’attenzione dello spettatore e di trasmettere l’emozione che si cela dietro ogni statuina e ogni allestimento. Pannone, attraverso una serie di interviste e riprese seguendo i maestri presepiali, riesce a creare una sorta di ponte tra il passato e il presente, facendo dialogare le tradizioni storiche con le nuove generazioni. Il suo approccio è quello di un documentarista attento alle sfumature culturali, che non si limita a mostrare, ma invita il pubblico ad immergersi in una realtà ricca di storia e significato.
Montaggio e storytelling: la costruzione del racconto
Un aspetto fondamentale di questo docufilm è senza dubbio il montaggio realizzato da Sergio Scoppetta, il quale ha il compito di dare ritmo e fluidità alla narrazione. La scelta dei tagli e l’assemblaggio delle immagini contribuiscono a costruire un racconto coerente, in grado di trasportare lo spettatore nel mondo affascinante dei presepiali. Scoppetta utilizza una tecnica di montaggio che valorizza i momenti salienti e i volti dei protagonisti, rendendo così palpabile l’arte e la passione che vi sono investite. Insieme al lavoro dei due antropologi, Marino Niola ed Elisabetta Moro, il racconto si arricchisce ulteriormente di informazioni socioculturali, approfondendo il legame fra l’arte presepiale e l’identità napoletana.
L’importanza dell’arte presepiale per Napoli oggi
La tradizione dell’arte presepiale non è solo un’attività artigianale, ma rappresenta un vero e proprio simbolo di Napoli e della sua cultura. Riconosciuta come patrimonio immateriale dall’UNESCO, l’arte dei presepi racchiude in sé valori di comunità, religione, storia e creatività. Il docufilm non mette in evidenza soltanto le tecniche e le abilità artistiche dei maestri presepiali, ma esplora anche il significato sociale del presepe come forma di aggregazione e di festa. In un mondo che corre sempre più veloce, questo documentario riesce a ritrovare e preservare l’essenza di una tradizione che ha il potere di unire le generazioni e di mantenere viva una delle più belle espressioni della cultura napoletana.