
Napoli e il suo presepe: un viaggio nel cuore di una tradizione vivente - Ilvaporetto.com
La città di Napoli è da sempre un crocevia di culture, storie e tradizioni. Il presepe napoletano, in particolare, rappresenta non solo l’aspetto religioso del Natale, ma anche un patrimonio culturale immateriale dal valore universale. Questo tema è esplorato nel documentario “Gesù a Spaccanapoli“, realizzato dal Master di Cinema e Televisione dell’Università Suor Orsola Benincasa. Sotto la direzione del regista Gianfranco Pannone e con il supporto di Scabec-Regione Campania, il film offre un affascinante viaggio visivo e narrativo che parte dal Colle di San Martino per immergersi nel cuore storico della città.
Il viaggio attraverso Napoli e la sua storia
Il documentario si configura come un racconto fluido che attraversa Napoli e le sue tradizioni popolari, in una cornice che sembra quasi poetica. Insieme agli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro, gli spettatori vengono condotti in un tour che parte dal Presepe Cuciniello, custodito nella Certosa di San Martino, passando per le stradine del Petraio, un luogo che incarna l’essenza di un presepe naturale, fino a raggiungere i celebri mercatini artigianali di San Gregorio Armeno. La narrazione si sviluppa seguendo il ritmo della giornata, segnando una transizione che riflette non solo gli aspetti visivi, ma anche la profondità culturale di Napoli.
L’elemento centrale che attraversa il documentario è il concetto di presepe come un “grande racconto teatrale“. Moro e Niola offrono una riflessione sull’arte del presepe, sottolineando come questo non sia semplicemente un oggetto decorativo, ma un’esperienza che fonde storia, narrazione e vita quotidiana. Attraverso questo percorso, si delinea una Napoli “labirinto umano verticale“, dove ogni strato di storia e cultura si sovrappone all’altro, creando un mosaico di significati.
L’importanza culturale del presepe napoletano
L’idea di esplorare il presepe come patrimonio culturale immateriale ha origine da una proposta del rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, pronto a sottolineare l’importanza di questa tradizione storica. D’Alessandro osserva come il presepe, pur non avendo ancora ottenuto la certificazione UNESCO, sia comunque un simbolo di unicità che rappresenta il legame speciale tra la comunità napoletana e la sua tradizione. A dimostrazione di questa connessione c’è anche la presenza di un presepe napoletano all’interno della Cattedrale di Notre Dame, che evidenzia la portata universale e il valore culturale del presepe.
Attraverso le immagini del documentario, si nota come il presepe sia una rappresentazione vivente della comunità, che continua a evolversi negli anni. Nelle parole di Niola, il presepe rappresenta un concetto complesso: “trasforma una realtà astratta, come quella di Dio che diventa uomo, in una fiaba continua e ricca di emozioni“. Questa interpretazione fa del presepe un oggetto di contatto sociale, dove l’equilibrio tra sacro e profano si amalgama in un’interazione costante.
Il legame con la tradizione e l’innovazione
Il regista Gianfranco Pannone, noto per la sua capacità di raccontare storie che toccano il cuore della vita quotidiana, cercò di evitare un approccio puramente celebrativo nel realizzare “Gesù a Spaccanapoli“. La sua visione si concentra sul legame indissolubile tra Napoli e il presepe, mettendo in evidenza come questa tradizione venga vissuta e trasformata nel tempo. La “città porosa” che presenta il film non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di una cultura che affonda le radici nella storia e si proietta verso il futuro.
Pannone ha dedicato attenzione anche al cambiamento dei valori e della percezione del presepe nel contesto sociale odierno. La rappresentazione della Natività non è più solo un atto di devozione, ma un vero e proprio teatro di vita che riflette le sfide e le bellezze della società contemporanea. Il documentario si arresta in momenti di riflessione, favorendo un dialogo aperto sulle dinamiche sociali che influenzano la tradizione del presepe a Napoli.
Un evento che celebra la cultura e la creatività
La proiezione di “Gesù a Spaccanapoli” non è solo un momento di celebrazione per il Master di Cinema e Televisione, ma rappresenta anche un’opportunità per discutere dell’importanza della formazione e della creatività culturale. Dopo la prima proiezione, si svolgerà un incontro con Nicola Giuliano, premio Oscar e direttore del master, il quale porterà un contributo significativo al dibattito su come la tradizione del presepe possa convivere con l’innovazione nel panorama culturale contemporaneo.
Questo evento, previsto per il giorno 11, è un’occasione per riflettere sulla missione del Master di Cinema, che da dieci anni si impegna a formare nuove generazioni di professionisti del settore, capaci di narrare storie che parlano non solo del passato, ma anche del presente e del futuro. La tradizione del presepe, così come il cinema, continua a evolversi e a riflettere l’anima pulsante di Napoli.