
Scoperte di inquinamento ambientale: sequestro di un'azienda produttrice a Caivano - Ilvaporetto.com
Il recente intervento dei carabinieri ha portato alla luce una grave situazione di inquinamento ambientale nella zona di Caivano, in provincia di Napoli. Un’azienda della zona industriale è accusata di scarico abusivo di acque reflue contenenti sostanze chimiche, detergenti e materiale per la cosmesi. L’indagine ha rilevato che queste acque, invece di essere trattate in un depuratore, venivano illegalmente immesse nei Regi Lagni, canali storici che oggi si trovano in una situazione di degrado, tipici della cosiddetta Terra dei Fuochi.
Il contesto dei Regi Lagni e il loro degrado
I Regi Lagni, canali artificiali costruiti dai Borboni nel XVIII secolo, erano originariamente progettati per la bonifica agricola e il deflusso delle acque piovane. Oggi, purtroppo, si trovano in uno stato di abbandono e degrado, diventando discariche a cielo aperto in un’area gravemente compromessa dal fenomeno della Terra dei Fuochi. Questa zona, caratterizzata da un alto tasso di inquinamento, ha visto un accumulo di rifiuti tossici e scarichi non controllati, causando una seria problematica ambientale e sanitaria per i residenti.
Negli anni, i Regi Lagni hanno subito un cambiamento radicale da canali utili per l’agricoltura a veri e propri ricettacoli di sostanze inquinanti. Le acque che scorrono in questi canali hanno spesso superato i limiti di contaminazione, mettendo a rischio le falde acquifere e, in generale, l’ecosistema. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni tra i cittadini, attivando le forze dell’ordine e le autorità competenti nel monitoraggio della situazione.
L’intervento dei carabinieri del Nipaaf
In quest’ottica, il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli si è mobilitato per controllare l’azienda coinvolta nello scarico abusivo. Dopo un’attenta indagine, i carabinieri hanno eseguito diversi sopralluoghi, collaborando con tecnici dell’Arpac per raccogliere prove sulla reale situazione delle acque reflue.
Dai prelievi effettuati, è emerso che le acque analizzate erano fortemente contaminate da sostanze chimiche nocive. Queste avrebbero dovuto seguire un percorso di depurazione, invece venivano convogliate direttamente nel sistema fognario, bypassando i controlli previsti dalla legge. Questo comportamento ha portato all’accusa di inquinamento ambientale nei confronti del legale rappresentante della società, a seguito del sequestro dell’azienda disposto dal giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord.
Le rischi per la salute pubblica
L’inquinamento ambientale rappresenta un grave rischio per la salute pubblica. La contaminazione delle acque può provocare malattie e disturbi a lungo termine, non solo per coloro che risiedono nelle immediate vicinanze dell’azienda, ma anche per le comunità limitrofe. Conseguentemente, i reflui industriali scaricati non trattati nei Regi Lagni possono contaminare le falde acquifere, rendendo pericolosa l’acqua destinata al consumo umano e per l’irrigazione agricola.
Le autorità locali, supportate da indagini delle forze dell’ordine, sono ora chiamate a vigilare su queste situazioni di illegalità e a garantire che episodi simili non possano ripetersi in futuro. La lotta contro l’inquinamento in regioni già così vulnerabili come la Terra dei Fuochi è cruciale, non solo per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per la salute e il benessere delle persone.